La Fiat chiude tra un anno se i Do Forni non mollano

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Copia in silenzio senza farti vedere da Papà Urbano e non aggiungere altro: questo era il generoso patto. Ma i figli di Mamma Rosa sono (quasi) tutti eguali: dai a loro un dito e poi si prendono un braccio. Rolex d’oro compreso. Come quello che aveva al polso Jordan Theodore nei pre-partita, ma se l’è tolto per la sesta finale scudetto dopo che qualcuno magari gli aveva detto che sulla spiaggia di Pesaro un tipo così lo chiamano patacca mentre lui era un gioiello di Giorgio Armani. Anche se tutti i playoff di Milano tricolore se li è visti da bordo parquet. Probabilmente Mario Canfora, che per comodità chiamo C10H16O, che è la formula bruta della canfora, pensava che fossi già andato in vacanza e invece sino a fine mese resto in città e al massimo farò un salto con gli amici a Trieste il 28 per Italia-Croazia. Altrimenti oggi non avrebbe scritto sulla Gazzetta credendo di farla franca: “La grande novità è rappresentata dalla partenza di Flavio Portaluppi che dopo una vita in biancorosso saluta il club per una scelta personale”. Benedetto figliolo, ma quale sarebbe la grande novità se la notizia è uscita con dovizia di particolari su questo e altri blog del creato da almeno una settimana e se venerdì a Trento tutti sono stati generosi d’abbracci con il caro Lupo silenzioso che lasciava dopo esser stato general manager degli ultimi tre scudetti delle scarpette rosse e addirittura nel 2014-15 presidente al posto di Livio Proli? Con Mamma Rosa ero d’accordo: copia pure, ma non allargarti troppo. Tanto più che di solito le faccende dell’Armani le sbriga, e bene, Vincenzo Di Schiavi, mentre C10H16O s’occupa di quel che succede nella pallacanestro ad Avellino e dintorni a meno che Giannino Petrucci non gli passi qualche velina dal Palazzo romano. Come è successo anche stavolta. Perché Livio Proli ha bussato alla porta della Federazione chiedendo l’okay per liberare Andrea Capobianco dal contratto che lo legava come responsabile del settore giovanile delle squadre nazionali e l’ha ottenuto in quattro e quattr’otto pur sapendo benissimo che il Giannino di Valmontone un secondo dopo avrebbe telefonato al Canfora da Capodichino e gli avrebbe detto che Capobianco sarebbe diventato il nuovo assistente di Simone Pianigiani. Che per la verità avrebbe voluto come vice Luca Dal Monte, ma l’Uomo Del Monte è a prova contraria l’allenatore di Verona ancora per una stagione. La novità è semmai un’altra e cioè che “Petrucci è buon amico di Proli” come si è affrettato a puntualizzare C10H16O. Ma va? Buona a sapersi. E, di grazia, da quando? Da due o tre giorni al massimo, non prima. Dal momento che non mi sembra che il presidente federale abbia consegnato la coppa dei campioni d’Italia all’Armani dell’odiato Pianigiani venerdì sera sul podio nel palasport di Trento. Un colpo di fulmine insomma che non so quanto piacerà a Bau Bau Mann e a Bertomeu. Fatti loro e piuttosto, ora che mi ha fatto venire l’acquolina in bocca, vorrei chiedere a Canfora un altro paio di cosine per chiudere il cerchio e poi non parlarne più per i prossimi cent’anni. Chi prenderà il posto di Capobianco al vertice del settore giovanile azzurro e chi lo sceglierà? Boscia Tanjevic o MaraMeo Sacchetti? E perché, già che c’era, C10H16O non glielo ha domandato a Giannino? O forse Giannino tra moglie e marito (che litigano) non vuole mettere il dito? Certamente Proli ha fatto un gran favore a Petrucci che non sapeva più come sbolognare Capobianco che gli era diventato più ingombrante di un capodoglio nel Mare Nostrum. Al quale aveva del resto già inspiegabilmente tolto la guida della nazionale femminile per darla al cittì meno adatto sulla terra per ricoprire quel ruolo. Ovvero a Paperoga Crespi conosciuto anche come Crespolo, l’ottavo nano di Sky. A Vincenzo Di Schiavi, perché di Canfora non mi fido, chiederò invece quale fine farà Rasputin, al secolo Massimo Cancellieri: resterà a Milano seduto accanto al mio Nazareno oppure andrà ad allenare a Pesaro come si bisbiglia sotto gli ombrelloni dell’Adriatico? Staremo a vedere, anche se pare che Ario Costa non ci senta da quell’orecchio e vorrebbe confermare Cedro Galli con Giacomo Baioni come vice qualora l’ex del Banco di Sardara non andasse alla Reyer. Stasera Max Chef Menetti sarà a Calciomercato-L’originale (Sky Sport 1) da Alessandro Bonan e Gianluca Di Marzio. E non me li perdo di sicuro. Mentre il mercato del basket langue, ma qualche news comunque l’ho raccolta e la regalerò domani a Mamma Rosa. Che non ci ha fatto caso, perché o dorme o è distratta, ma domenica alla firma di Larry Brown in un albergo di Torino c’erano magari le telecamere di Sky e So-Na-Lagna Soragna, ma nessun rappresentante della Fiat. Neanche l’usciere di Mirafiori. Dove si è invece svolta l’anno scorso la presentazione di Luca Banchi. Cosa pensare? A pensar male si fa peccato ma spesso si indovina e allora non dico che la Fiat non sponsorizzerà l’Auxilium per il terzo anno di fila, però questo potrebbe essere anche l’ultimo e comunque per la prossima stagione non sgancerà più di 800 mila euro bonus compresi. A meno che i famosi Do Forni, padre e figlio, non si tirino in disparte e cedano la società alla nuova polisportiva bianconera di Sergio Marchionne o di Alfredo Altavilla, il suo probabile successore nel 2019. E intanto Andrew Goudelock ringrazia e lascia l’Olimpia tricolore come vi avevo sempre raccontato. E lo stesso ha fatto Matteo Fantinelli che ha rifiutato il rinnovo biennale con Treviso e s’è tuffato tra le braccia della Fortitudo. Sperando che non abbia presto a pentirsene visto il caratterino che si ritrova.