Se P(r)ozzecco va alla Virtus giuro che entro in convento

tortellini

Da dove (ri)comincio? Ho solo l’imbarazzo della scelta, ma non ho neanche troppo tempo da perdere visto che l’ultimo atto delle finali sta per iniziare e non voglio perdermi la diretta su La Nove o, se preferite, su Eurosport 1 sempre in compagnia di  Mario Castelli (voto 7) dalla memoria di ferro e di Andrea Meneghin (9) sempre più bravo ed equo nei giudizi del bordo parquet. Dal toto-quiz: ci sarà o non ci sarà Giannino Petrucci stasera al Forum per premiare con il trofeo dello scudetto il presidente dei campioni che lui si augura sia ancora Giorgio Armani? Oppure dalla notizia vecchia come il cucco che la Gazzetta ha sparato ieri a tutta pagina: “Scariolo ai saluti? Adesso la Virtus pensa a Pozzecco”? Né da questa né da quella, ma dai fantastici tortellini in brodo, ovviamente bollente, che vi propongo nella (mia) foto perché venga anche a voi l’acquolina in bocca e che avrei gustato pure stasera intorno a mezzanotte (e dintorni) nel cuore di Bologna all’osteria Santa Caterina, dove anche le ragazze parlano animatamente tra loro, a tavola o al banco dei salumi, quasi solo di pallacanestro, se il buon Carmelo Paternicò da Enna nell’ultima partita d’aprile e nella penultima dell’irregular season non avesse concesso il canestro ad Adrian Banks (più tiro libero realizzato a una manciata di secondi dal termine del match del Palaverde) per uno sfondamento su Shengelia che persino Citofonare LaMonica ha riconosciuto “nettissimo” rilevando nella stessa azione anche un’infrazione nel palleggio del formidabile americano del Tennessee. Tutto questo nel corso della riunione che si è tenuta una decina di giorni dopo negli uffici bolognesi della Lega tra lui e gli otto allenatori finalisti dei playoff. Che da otto sono poi diventati sette e non perché mancava l’Ancilotto, ma perché in aperta polemica non vi ha giustamente partecipato Don Gel che però ha inviato i fidi scudieri, Andrea Diana e Alberto Servalli. I quali a loro volta sono stati respinti e rispediti al mittente da Ettorre il Messi(n)a e i suoi seguaci in quanto giudicati indegni di parteciparvi. Ma si può?

Ora sono sicuro che i più ingenui tra voi si chiederanno la ragione per la quale ho ritirato fuori questa brutta storia a poche ore dal salto della palla a due tra Johannes Voigtmann e Jordan Mickey. Semplicemente perché quella partita la Segafredo la perse a Treviso di un punto (89-88) e così alle 20.30 la bella delle belle tricolori si giocherà in casa delle scarpette rosse e non in quella delle vu nere. E per giunta in un palasport dove i tifosi della Segafredo non saranno più di duecento. Oltre a quelli che hanno raggiunto il Forum da Bologna pur privi di biglietto che spero non vogliano forzare gli accessi allo sgraziato palasport d’Assago già sold out. Sarebbe il caos. E comunque, dato che sino ad oggi il fattore campo l’ha fatto da assoluto padrone nel 3-3 di queste entusiasmanti finali che hanno raccolto ascolti televisivi dieci volte superiori alla media delle sfide di campionato, non vedo come l’Armani possa stasera non conquistare la terza stella come da me pronosticato ancor prima che iniziassero i quarti dei playoff. Sono stato chiaro? Spero per una volta proprio di sì e quindi adesso passo a rispondere alle due domande iniziali non prima però d’aver preso per un orecchio l’amico Petrucci. Il quale avrebbe dovuto nei giorni scorsi seguire piuttosto la turbolenta nazionale femminile di LardoLino a Tel Aviv. Dove le azzurre hanno perso ben tre partite su quattro e sono state vergognosamente eliminate nello spareggio degli ottavi di finale dell’Europeo dal modesto Montenegro poi travolto (89-46) nei quarti dalla Francia.

Ci sarà o non ci sarà Giannino stasera al Forum? Non credo. Anche perchè, non so se ci avete fatto caso, già la sua presenza in gara 5 a Milano e la sua assenza in gara 6 a Bologna aveva creato più di qualche polemica anche assurda dal momento che lo sanno pure le pietre e i sassi della Capitale che il presidente federale stravede per Messi(n)a nonostante mi si racconti che i rapporti del catanese con il Poz si siano negli ultimi tempi molto guastati. E dunque la coppa-scudetto della Fip sarà consegnata a Giorgio Armani da Federico Casarin. Seconda domanda: perché, leggendo Mamma Rosa e Andrea Tosi, proprio GianMarco P(r)ozzecco dovrebbe prendere il posto di Sergio Scariolo nella Virtus nella prossima stagione? Intanto mi è sembrato di cattivo gusto, oltre che scorretto, diffondere una news, già messa in circolazione dieci gioni fa dalla Banda Osiris e dai suoi seguaci, proprio alla vigilia di quella che potrebbe essere sul serio l’ultima partita di Don Gel sulla panchina delle vu nere. Sarebbe come scrivere che, se oggi Messina dovesse disgraziatamente perdere anche questo scudetto, è in forte bilico la sua posizione di presidente-allenatore nell’Armani. E comunque, per farla breve, mi faccio frate ed entro in convento se il fortitudino doc dovesse sedere ad autunno sulla panchina della Virtus. Anche perché la stessa domanda l’ho posta ieri a Luca Baraldi. Il quale mi ha escluso al cento per cento questa ipotesi dal momento che, ha aggiunto, “credo che Sergio allenerà la Segafredo anche il prossimo anno”. Staremo a vedere.

Intanto ci siamo: è quasi l’ora dell’ultimo duello di una sfida infinita che, se fosse stata trasmessa da una rete ammiraglia della Rai grazie al nuovo ottimo direttore di Raisport, l’amico Jacopo Volpi, appassionato di basket quasi quanto di volley, sarebbe stata seguita da oltre un milione di telespettatori per non dire un paio. Peccato, una grande occasione persa per rilanciare questo sport che non ha pause e rivali per spettacolarità sulla faccia della terra. E che soltanto nel Belpaese ha smarrito gran parte di tutto il fascino che aveva negli anni Ottanta. Cioè prima che nella nostra pallacanestro ci mettesse il becco Flavio Tranquillo, ieri Cicciobello, ora Cicccioblack, e fondasse la devastante Banda Osiris. Proprio oggi, a quarant’anni dallo storico scudetto del Banco Roma di Valerio Bianchini, che poi vinse anche la Coppa dei Campioni, il piccolo-immenso Larry Wright e i suoi compagni di squadra sono stati infatti premiati in Campidoglio. E non è stato difficile emozionarsi. Come è successo pure a me ieri vedendo il film “Un coach come padre”, sulla vita di Sandro Gamba, il mio amato cittì, col quale andavo in vacanza d’estate in Sardegna assieme alla Stella e alla Tigre, incentrato sulla medaglia d’oro conquistata agli Europei dell’83 di Limoges e Nantes. Con il Principe Rubini e Dino Meneghin. Dove c’ero anch’io: lo dico vantandomi di quella che è stata una delle tappe più fantastiche della mia vita di giornalista forse da due soldi ma senz’altro d’uomo ancora entusiasta e orgoglioso d’aver scelto questo mestiere che adesso è andato purtroppo in malora.

Oggi la Gazzetta ha pubblicato persino i nomi dei tre arbitri: Saverio Lanzarini, Manuel Mazzoni e Mark Bartoli. E difatti, se non nevica, poco ci manca: sta piovendo che Dio la manda. Su Mazzoni metterei la mano sul fuoco e anche su Lanzarini se non fosse di Bologna e dicono sia tifoso della Virtus anche se lui nega. Mentre Beniamino Attard, che si sarebbe meritato di dirigere la finalissima, è volato in Ungheria per i Mondiali Under 19. Dove ovviamente l’Italia di Petrucci è assente ingiustificata. E comunque sarebbe da parte mia disonesto affermare che sono stati i fischietti, a parte Paternicò, a determinare questo 3-3 e non – poniamo – un 4-2 più meritato in favore della squadra di Massimo Zanetti. O forse non lo sono stati piuttosto i troppi tiri liberi sbagliati dalla Virtus dal primo al 250esimo minuto di queste sei partite di finale dei playoff? Quanto a LardoLino, mi hano detto che nei prossimi giorni sposerà l’ex campionesa azzurra Malì Pomilio, madre del buon Simone Fontecchio degli Utah Jazz. E allora non mi pare proprio il caso di guastargli la festa, però sarà forse il caso di riparlare presto della sua riconferma e del suo inesistente feeling con Cecilia Zandalasini. Che già lo fece fuori dalla Virtus nella scorsa (maledetta) primavera dopo la prima semifinale dei playoff persa al Taliercio con l’Umana, però stavolta è successo anche molto di peggio. Pare infatti che tra i due contendenti ci sia stato addirittura un scontro non solo verbale nello spogliatoio al termine della partita con Montenegro. Giannino indaga. E poi sappici dire.