Poi magari parliamo anche dell’Italia vanitosa e indolente, come l’ha definita lo stesso Ettore Messina, che sabato ha perso di 20 punti con il Belgio di Salumu. E non è una barzelletta. Ma non dobbiamo preoccuparci più di tanto se ce l’hanno assicurato Ciccioblack e il nonno di Heidi. Di cui dovete fidarvi ad occhi chiusi. Non fosse altro perché ne sanno sempre una più del libro. Difatti ieri sera i fricchettoni azzurri si sono subito riscattati contenendo onorevolmente il passivo (meno 25) con l’irresistibile Francia. Dove prendono in giro i belgi come noi facciamo con i poveri carabinieri. Prima però devo occuparmi dell’Anonimo veneziano che sul serio s’ammazza se non rivela ai suoi pochi ma irritati lettori qualche novità sulla Reyer che stamattina è stata presentata alla stampa con lo scudetto sul cuore della maglia oro e granata. L’Anonimo non ha beccato una sola notizia durante tutta l’estate. E oggi è il 21 di agosto. Nemmeno quella di Julyan Stone che sarebbe tornato a giocare nella Nba. Con i Charlotte Hornets. Come gli avevo suggerito di scrivere, ma non mi ha voluto dar retta e così si è preso un’ennesima lavata di testa dal suo grande capo. Difatti non dovrei dirgli più niente, però mi fa una pena infinita e allora gli lancio l’ultimo salvagente prima che mi affoghi in un altro mare di lacrime e si morda tutte e dieci le dita. Che non si chiamano diti, mi raccomando, e non si mettono nel naso come quel famoso opinionista di Sky che per fortuna da ottobre non commenterà più le partite della serie A e dell’EuroLega. Perché Rupert Murdoch ha deciso di non spendere più un euro per una pallacanestro che sulla sua televisione non guarda più nessuno se non eccezionalmente togliendo l’audio o di nascosto dalla moglie che le urta solo sentire la voce di Tranquillo. Per la verità anche Mamma Rosa negli ultimi tempi ha collezionato una serie impressionante di bufale da far paura. Tanto che bisogna che prima o poi qualcuno trovi almeno il coraggio di dirle che Bruno Cerella non andrà mai a giocare a Cantù perché mica è scemo, ma caso mai a Venezia se Stefano Tonut, come purtroppo credo, sarà di nuovo operato d’ernia alla schiena dopo la Super Coppa di Forlì (23-24 settembre). E così con una fava ho già regalato al mio caro Anonimo veneziano, che brancolava nel buio, due notizie che potrà tranquillamente riportare sul Gazzettino facendole passare, come sua abitudine, per farina del proprio sacco. Un sacco magari con qualche buco sul fondo. Ma non importa. L’importante che la si smetta una volta per tutte di dire che sono tremendo. Quando invece sono buono come il pane e generoso al punto che, se posso dare una mano ad un giovane collega in palese difficoltà e sull’orlo di una crisi di nervi, mi faccio in quattro e non tengo più niente per me. Anzi, volentierissimovolmente lo aiuto soffiandogli ad un orecchio pure il nome della guardia-ala che Walter Ray Ban De Raffaele porterà con sé nel ritiro dei campioni d’Italia a Alleghe. Patti chiari e amicizia lunga: non potrà mai essere Tomas Kyzlink l’alter ego di un insostituibile jolly di qualità come Julyan Stone, ma il nazionale della Repubblica ceca, 24 anni, un metro e 98, in forza nella passata stagione alla squadra slovena dell’Helios Domzale, è comunque un ragazzo che ha tanta voglia d’imparare. E non sarà neanche una cima, ma ha un tiro che fa molto male. Me lo ricordo bene. Perché il mondo è piccolo e ho visto giocare Kyzlink proprio nel settembre scorso al torneo di Jesolo contro la Reyer nella partita sospesa all’inizio della ripresa per un black out all’impianto elettrico del palasport. Il ceco era stato a febbraio oggetto dei desideri anche di Treviso, ma il club di Domzale non volle cederlo in A2 perché già in (mezza) parola con Federico Casarin. Che ha l’occhio lungo. Come l’ha avuto per Paul Biligha che è la mosca bianca della brutta Italia di Messina e che il presidente dei campioni d’Italia ha strappato a Cremona per una pipa di tabacco quando, se non era Natale, saranno mancati al massimo due o tre giorni all’ultima festa della Befana. Stamattina ovviamente al Taliercio non c’era Biligha in volo verso Atene con la nazionale che mercoledì affronterà la Serbia nel torneo dell’Acropolis. E già mi faccio il segno della croce. Anche se la squadra di Sasha Djordjevic sarà priva di Milos Teodosic, ma ugualmente ieri ha schiacciato la Germania sotto un pesantissimo 87-56. Gediminas Orelik arriverà a Venezia stasera e Dominique Johnson nei prossimi giorni. C’erano invece Haynes, Peric, Bramos, Watt, De Nicolao e persino Tonut, da oltre un anno dolorante alla schiena, che si è sottoposto anche oggi a nuovi accertamenti medici. Più Tomas Ress che domani compirà 37 anni: canestri d’auguri, capitano, mio capitano. Più il bocia Riccardo Bolpin che sarà probabilmente ceduto visto che il roster sarà presto completato dagli arrivi di Cerella dall’amica Armani e di Kyzlink dalla vicina Lubiana. O non vorrete mica che al tavolo dell’Umana tricolore siano seduti in tredici? Napoleone Brugnaro, superstizioso come me, e persino più di me, non lo permetterebbe. Per nessuna ragione al mondo. Ps: me ne stavo dimenticando. Ricciolino Della Valle s’accaserà a Torino. Un po’ me ne dispiace, ma con Reggio Emilia aveva proprio chiuso. Mentre Messina ha richiamato Cusin in nazionale. E perché non anche Poeta e i fratelli Gentile? A conferma d’avere le idee di giorno in giorno sempre più confuse. O mi sbaglio?