Napoleone Brugnaro quasi sindaco va al ballottaggio

gigi

A poche ore dal secondo duello tra Umana e GrissinBon mi è difficile parlare di Goss o di Cinciarini o comunque di pallacanestro se ogni due per tre butto l’occhio sui risultati delle comunali della mia Venezia che cambiano man mano che arrivano gli esiti degli scrutini. Dopo appena 26 sezioni su 273 c’è Felice Casson in testa con (solo) il 36 per cento dei voti, mentre Luigi Brugnaro è al 27 e può già essere molto contento perché ha ormai in tasca il ballottaggio. Lo spoglio va a rilento, si lamentano nel resto del Veneto, ma di questo non mi stupisco: i veneziani se la sono sempre presa molto comoda soprattutto quelli che vivono tra calli e campielli, ponti e bàcari. In più i risultati dalle isole arrivano a Ca’ Farsetti in barca e, se non proprio in gondola, col vaporetto. Tranquillamente sorseggiando un’ombra di vino rosso. Ci provo comunque ad occuparmi d’altro. Come avevo pronosticato, Sassari non è uscita viva ieri sera dal Forum quando fuori non faceva ancora buio: per tutta gara 2 delle semifinali ha infatti sempre rincorso una vispa Milano che non è mai andata a farfalle con il retino. A parte l’improponibile Kleiza che guadagna quanto l’intera Virtus Bologna, Monti e Valli comprese, e di questo non si può non tenerne conto. Anzi, bisognerebbe proprio chiedersi chi ha voluto l’indolente lituano, scartato da Obradovic, e chi gli ha dato quel popò d’ingaggio. Alessandro Gentile ha fatto il Gentile senza preoccuparsi dell’arbitraggio. Padre Nando non ha tirato per il bavero Cicorino Cicoria e il Gabibbo Sbezzi non se l’è presa con nessuno dei tre fischietti. David Moss è rinato coi playoff e Banchi non ha piagnucolato con la stampa amica. Devo piuttosto tirare le orecchie ad Alice che deve abbandonare il Paese delle meraviglie se è a bordo parquet con le cuffie (e E.T. Fanelli al fianco) e non si rende conto che, se anche i ricchi piangono, pure i poveri arbitri possono benissimo sbagliare. Come è successo quando Hackett e Sanders si sono tuffati sulla palla sbucciandosi le ginocchia e Martini o Begnis o Mazzoni, non me lo ricordo, hanno punito l’americano di MaraMeo Sacchetti anche con un tecnico. Rimas Kaukenas, che non ha più la febbre, intanto infila una tripla che però non schioda il presidente della Reyer dal suo 28 per cento dorato quando mancano due ore al match del Taliercio e lo spoglio dei voti è lentamente arrivato al 20 per cento. Con il giudice Casson al 38 e una forbice di quasi 10 punti tra lui e Napoleone Brugnaro. E’ in gran forma invece Werther Pedrazzi, padre di Alice, che mi è piaciuto anche nel suo svelto e puntuale commento sulla prima di Venezia-Reggio Emilia. “La Grissin Bon ha avuto un avvio da piatto freddo: antipasto di scarso sapore per un playoff”. Ed infatti ci ha pensato ieri Max Chef Menetti a fare uno shampoo ai quattro formaggi ai suoi timidi giovanotti. I quali, specie nel primo tempo di sabato, avrebbero potuto far molto meglio contro una Reyer che ha aspettato la ripresa per difendere come sa e per attaccare a più non posso sull’onda del solito immenso Phil Goss. Ma Pollonara (con due elle) non può neanche bersi tutte le finte del redivivo Peric, né Ricciolino Della Valle, sempre luce dei miei occhi, smarrirsi nel labirinto del giardino di Re Carlo. Sono di corsa e vado di fretta. Sono le 19 e a metà, o quasi, delle sezioni scrutinate Casson ha il 38,05 e Brugnaro il 28,43. Vale a dire che tra due domeniche si andrà al ballottaggio con Napoleone leggero favorito nella corsa alla poltrona di sindaco di Venezia. In quanto potrà presumibilmente contare anche sul 12 per cento di Belloti (Lega) e il 7 della Zaccariotto (Fratelli d’Italia), mentre Davide Scano, che ha raccolto oggi il 13 per cento di voti, ha praticamente invitato i suoi elettori grillini ad andare tutti al mare per “non saltare dalla padella alla brace”. La corsa comunque continua ed è aperta. Come la sfida tra Venezia e Reggio Emilia. E tra Milano e Sassari.