Tutti quelli che stanno davvero antipatici al mio blog

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Oggi il mio blog compie un anno: gli faccio un canestro d’auguri. Perché credo ne abbia ancora (e sempre) bisogno. Oggi è il 25 aprile. E dunque non può essere solo un caso che www.claudiopea.it sia nato proprio nel giorno degli uomini liberi. Oggi è anche San Marco. E quindi, per i veneziani, è soprattutto la festa del bocòlo. Con l’accento sulla seconda o: mi raccomando. In un anno ho scritto 145 articolacci di basket, più altri 113 tra calcio, golf, sci e monate varie. E non ho beccato nemmeno una querela. E allora, se non me lo dite voi, me lo dico io: sono stato proprio bravo. Il che non significa che sia diventato anche un santo. In compenso è cresciuto esponenzialmente il numero di chi mi vorrebbe stritolare seduta stante, ma anche quello di quanti si sono finalmente convinti che sono un matto da legare. Al quale non si deve dar bada. Non sono invece convinto che tutti abbiano capito che spesso mi piace scherzare e che ogni volta intingo il mio pennino nell’inchiostro della satira o, alternativamente, nella boccetta del veleno. Oggi è tradizione a Venezia che gli uomini offrano un bocòlo di rosa rossa alle loro donne. E io l’ho regalato alla Tigre e a sua mamma. Che è poi mia suocera, ma preferisco chiamarla la bisnonna di Edoardo, Rocco e Sofia. Oggi dovrei fare il bravo, ma come faccio? Non ne sono capace. Ho una bomba a mano e al massimo la posso fare scoppiare la settimana prossima. Nel frattempo credo d’essere libero il 25 aprile di soffiare sulla candelina del primo compleanno del mio blog sgranando il rosario delle persone che gli stanno antipatiche. Cominciando da Matteo Salvini. E continuando con Elisa Isoardi, Barbara d’Urso, la Mole Antonelliana, Daniela Santanchè, Sallusti e Belpietro, Fazio e Saviano che stasera sono in televisione su Raiuno. E per questo vado al Palaverde a gustarmi Treviso-Agrigento dei playoff di basket. Faccio male? Proseguendo con Righetto Sacchi e Leo Turrini, con una o due erre, non me lo ricordo mai. E ancora: Stramaccioni e Silvio, Santoro e Cetto La Qualunque, Lumacone Marianella e Tiziano Crudeli, la Champions su Premium e la Coppa Italia sulla Rai, Balotelli, Mauro Icardi e il fratello di Del Piero, Corona e De Laurentiis, Thohir e Walter Ego Mazzarri, le olgettine e la nipote di Mubarak. E qui mi fermo. Anche se potrei continuare sino alle calende greche. Ma mi sono ripromesso di non andare oltre le canoniche trentatré righe. E per una volta sono di parola. Facendovi solo notare che nessuno nel mondo della palla del cestino mi sta poi così sulle scatole. A parte quelli della Confraternita dell’Osiris. Ai quali dedicherò presto un libro.