Grazie a Chi l’ha visto? Paternicò ha ritrovato il fischietto

L’altra sera ho visto Paternicò in tivù e mi è venuto subito da cantare: “Oh mama mama mama, oh mama mama mama, sai perché mi batte el corazon, ho visto Carmelito, ho visto Carmelito, eh mama innamorato son”. Carmelo Paternicò, 47 anni, di Piazza Armerina, provincia di Enna, è titolare di un negozio di articoli sportivi, cioè anche di pinne, fucili ed occhiali, oltre che di mazze da baseball e da golf con le quali sfasciare i club di basket in difficoltà. Come fece la bella Elin Nordegren, ex moglie di Tiger Woods, quando con il ferro otto (o sette?) distrusse l’auto dell’ex numero 1 dei green quando lo scoprì che la tradiva con Rachel Uchitel e con altre 325 (o 326?)  donne di tutte le nazioni e di ogni età. Per passione poi Paternicò è anche un famoso arbitro internazionale di pallacanestro, molto apprezzato a Teramo, e ora anche a Siena, ma soprattutto da Cristina Luca che non è obbligatorio sappiate chi sia. Ve lo dico io: un brillante ingegnere e un bell’arbitro di basket che il nostro Carmelito voleva far fuori e per questo era stato sospeso due anni fa dalla Fiba e pure deferito per frode sportiva. Niente di che, a quanto pare, dal momento che l’ennese è stato per premio designato a dirigere gara 7 della finale tra Milano e Siena assieme a LaMonica e Lanzarini. Vi stupite? Ma no. In fondo nel nostro basket c’è il sorteggio arbitrale e non esistono le palline più ghiacciate delle altre. Ebbene finalmente venerdì Carmelo Paternicò è ritornato in possesso dell’amatissimo fischietto che aveva smarrito proprio negli spogliatoi del Forum prima della settima partita scudetto e senza il quale, poveraccio, non aveva così potuto nemmeno assegnare un fallo a Green che, sotto al suo naso, era stato spinto a due mani fuori dal parquet da Jerrels. Il fischietto, misteriosamente scomparso lo scorso 27 giugno gettando Carmelo nella più totale depressione, è stato anche oggetto e argomento dell’ultima puntata di Chi l’ha visto? su Rai 3 ed infatti, grazie anche alla fortunata trasmissione di Federica Sciarelli che si occupa dei grandi misteri insoluti del nostro paese, è stato ritrovato a Trento. Giusto in tempo perché il trinariciuto allineato e coperto potesse arbitrare Italia-Olanda finita tanti, ma non tantissimi (74), a pochi (58) a favore degli azzurri del buon Simone. Assai bene di nuovo Davide Pascolo che è friuliano e non trentino. E la differenza è grande. Così e così Amedeo Della Valle, il figlio del Marchesino Carlo, che deve ancora aggiustare il tiro, ma guai già a chi me lo tocca. La Nba ci ha distrutto Gigi Datome, che è nato a Montebelluna e non sul Golfo degli aranci, ma ha opportunamente gonfiato il suo portafogli e comunque, sotto il torchio di Pianigiani, il nostro Fiorello si libererà presto della ruggine accumulata sotto un cielo a stelle e strisce. Con Cinciarini, Della Valle e Cervi il prossimo anno Reggio Emilia è da secondo barra terzo posto. O kappa Aradori e Polonara che vengono da due allenatori difficili. Il resto non conta o, meglio, conta poco se non per far gruppo e colore. Aspettando avversari più tosti di Germania, Olanda e Belgio. Anche questo va detto. Così come non posso nascondervi la verità: sono proprio contento che Carmelito Paternicò possa dirigere ancora l’anno prossimo i playoff di serie A perché sono davvero curioso di vedere quale sarà la sua prossima vittima dopo che nei quarti del 2009 ha fatto fuori Teramo al Palalido e due settimane fa Siena al Forum. Buona domenica. Io comunque col mio martello pneumatico sono sempre seduto in riva al grande fiume o, al massimo, di tanto in tanto faccio un salto all’Isola dei conigli.