Come ti smonto il Napoli di Sarri e Adani in due partite

SARRI

Zero a zero a San Siro: è il risultato che desideravo. Perché va bene tutto, il Napoli di Marx Sarri e Lele Adani è davvero irresistibilmente insopportabile, ma tifare per la Beneamata sul serio non mi riesce: è più forte di me. Ora non so dove andrà a finire questo scudetto che la stampa specializzata ha da mesi assegnato alla paranormale squadra di Dio Aurelio che gioca senza esagerare il più bel calcio della galassia. Magari non è proprio così in Europa dal momento che in Champions ha beccato sei gol dal City di Guardiola, ma le ha prese anche dallo Shakhtar e persino dal Feyernoord.  Scusatemi ma me ne ero (quasi) dimenticato. Ed è stato poi eliminata dal Lipsia in Europa League e dall’Atalanta (in casa) nei quarti di Coppa Italia. Santo cielo, ma quanto siete diventati pignoli? Anch’io prima del 2-4 con la Roma e lo 0-0 moscio con l’Inter pensavo francamente che il Napoli avrebbe vinto il campionato. Magari non proprio a mani basse, però di sicuro in carrozza. E ancora lo penso perché chi troppo vuole nulla stringe e la Rubentus, come la chiama De Laurentiis con l’eleganza, la classe, la generosità e la modestia che ne fanno un vero Signore del calcio, credo che pagherà prima o poi per la sua ingordigia. Tanto più che Higuain e Dybala lo dovrebbero ormai sapere che la Champions è pure per loro maledetta e allora tanto valeva che a Wembley fossero usciti a testa alta come si dice ogni volta del Napoli quando perde. E invece il Pipita non si è accontentato di firmare l’1-1 con il Tottenham, ha dovuto anche servire un assist delizioso per la (mia) Joya. E comunque, come dice Fabio Caressa, che sbagliate a dire che è il re dei coatti, perché anche in maniche di camicia è un Lord con la elle maiuscola e con maggior aplomb di Gianluca Vialli, che pure vive a Londra, non è scritto da nessuna parte che mercoledì nel recupero la Juve batterà l’Atalanta dei suoi irresistibili Papu Gomez e Giuseppino Ilicic. E poi c’è sabato a Ferrara la Spal che è affamata di punti. E, dopo la sosta degli azzurri del povero Gigi Di Biagio, il Milan di Gattuso che nel girone di ritorno ha totalizzato solo due punti meno dei campioni d’Italia da sei anni di fila, ma che rubano come minimo dal 1908 quando da una costola del Diavolo è nato il Foot-Ball Club Internazionale che nel 31 divenne Ambrosiana per volontà di Benito Mussolini. Il campionato è ancora molto lungo: ammoniva Massimo Mauro che tiene per il Napoli e non per la Juve come lascia credere. E il Napoli non deve assolutamente scoraggiarsi, ha aggiunto subito lo stesso Vialli, “perché il 21 o 22 d’aprile c’è lo scontro diretto a Torino”. Che Sarri di norma vince. “E anche i bianconeri dovranno vedersela con l’Inter a San Siro quindici giorni prima d’affrontare all’Olimpico la Roma”. Fiumi di parole e scorpacciate di banalità. Insomma mi avete sfinito e assolutamente convinto: il Napoli conquisterà lo scudetto. Avete senza dubbio ragione. Del resto al Club di Caressa lo state preannunciando dal 19 novembre: Sampdoria-Juve 3-2. Da quel giorno tredici vittorie della squadra di Max Allegri, un pareggio (0-0 con l’Inter) e nessuna sconfitta. Solo culo. Altrimenti dovreste darvi tutti all’ippica e chiudere baracca e burattini. Oltre alla pizzeria Sole Mio. Dove ieri sera c’è stato ospite Gigi Di Biagio che almeno poteva farsi la barba e che ovviamente ha detto: “Il Napoli è stato un bel vedere”. Come no? Nel primo tempo una mozzarella in carrozza di Hamsik, nel secondo una scucchiaiata (alta) di Insigne, né ricordo una sola parata di Handanovic. O forse ho visto un’altra partita? E’ probabile. E nemmeno voglio smontarvi il vostro sogno in due mosse come ha fatto Dzeko e stava per riuscirci anche Skriniar che di nome fa Milan e ha colpito di testa il palo in piena faccia al minuto 3’ della ripresa, ma ve lo siete già dimenticato. Dovevo supporlo. Del resto Daniele Adani da Correggio, che una domenica si veste da contadino che va a Messa e un’altra da Al Capone, cosa ha detto all’intervallo? Vi aiuto io: “Se pareggi con il Napoli, devi fare festa grande. Perché il Napoli è una squadra che mette sotto tutti”. Anche la Juve? “Vi piaccia o no, questa è la verità”. Quale? La sua e quella dei suoi compagni di merende che sono ben pagati da Sky. Ma la colpa non è neanche sua, ma piuttosto di Riccardo Trevisani, per altro il più bravo tra i telecronisti, che non lo sgrida prendendolo per un orecchio: “Ehi, Lele, la vuoi smettere una volta per tutte di dire cavolate che c’è il mondo che ti ride dietro?”.