Chiedo scusa a Palpatine: ha fatto bene a cacciare MaraMeo

petrucci giannino

Non è vero che Giannino Petrucci domenica sera non era al Forum e non ha visto la Virtus di Don Gel Scariolo andare in fumo a due minuti dalla fine del terzo quarto come la Ferrari di Charles Leclerc nel ventesimo giro del Gran Premio dell’Azerbaigian quando era al comando della corsa e le si è rotto il motore per un guasto al power unit che non ho la più pallida idea di cosa possa essere. Chiedetelo a Leo(nildo) Tur(r)ini che non so mai con quante erre si scriva, forse anche con quattro, considerata la sua prosopopea, però è tanto brutto da vedere che, quando va su Sky a raccontare quattro balle, non te lo dimentichi per il resto della vita e soprattutto i bambini non la smettono più di piangere per la paura che prendono a guardarlo magari ridere con quel suo ghigno mefistofelico. In verità le gare di Formula Uno col commento tecnico di Marc Gené non dovrebbero essere comunque viste dai minori di quattordici anni perché non c’è verso che l’ex (scarso) pilota della Minardi e della Williams, già rampognato a dovere da Aldo Grasso dopo il Gp di Montecarlo, indovini manco per sbaglio mezzo congiuntivo durante le due ore di telecronaca al fianco del povero Carlo Vanzini. D’accordo, Gené è uno spagnolo di Sabadell, quindi il suo italiano è senz’altro migliore di quello di Ciccioblack Tranquillo e del mio giapponese. Ma è possibile, si chiedeva sempre il critico del Corriere della Sera, che Sky non abbia nessun altro da proporci “di un uomo targato Ferrari che commenta una corsa dove corrono le Ferrari?”.

Di nuovo mi sono perso dietro alle mie masturbazioni extra cestistiche. Scusate. Ma, finché non sputo il rospo, non sto bene. E quindi, già che ci sono, mi permetto anche di rispondere ad una domanda che si è fatto Aldo Grasso legata allo stesso argomento: “Cosa diremmo se le seconde voci del calcio si presentassero in video per commentare una partita con la maglia della squadra per cui tifano?”. Direi, se faccio il bravo, che è un palese e vergognoso conflitto d’interesse. Come quando il Grasso granata parla bene del Torino del suo editore o del Ghiro d’Italia pure di Urbano Cairo. Se invece voglio essere sincero, dico senza peli sulla lingua che mi ha fatto abbastanza schifo sentire Massimo Ambrosini, tanto per non far nomi, il quale non solo porta la maglietta ma pure le mutande a strisce rosse e nere, che è andato in brodo di giuggiole su Dazn e Amazon per l’ultimo scudetto del Milan mentre sino all’anno scorso su Sky, assieme a Lele Adani, un altro che vi raccomando, sbeffeggiava la Juve perché non aveva vinto il decimo titolo consecutivo. Così come nella nostra modesta palla nel cestino c’è Edi Dembinski, che spero si scriva in questo modo e non ha mai nascosto la sua passione per l’Olimpia Milano su Facebook, dove appariva con la t-shirt dell’Armani e l’immaginetta di Danilo Gallinari sul comodino, ma le telecronache delle finali tricolori dell’Armani le fa almeno E.T. Fanelli assieme al mulo De Pol e a nessuno avanza di dire qualche cosa. Anche se i numeri dell’audience su Raisport della elettrizzante partita di domenica al Forum sono sempre quelli che sono: 255.000 spettatori come punta massima e 1,43 per cento di share. Cioè sconfortanti e parecchio sconci. E quindi, poche storie: qui bisogna battere i pugni sul tavolo e farsi sentire. Pure con le cattive maniere.

Ormai ho perso il filo del discorso e non mi ricordo più cosa vi volevo raccontare. Stasera si gioca anche Germania-Italia, che non vedrò in differita nemmeno con una pistola puntata alla tempia, che si gioca a Moenchengladbach e per fortuna ho studiato a scuola il tedesco. Così di sicuro lo parlo meglio di Genè e Tranquillo che stanotte si sgolava urlando: “Fantastico, fantastico, fantastico split e fantastico pallone di Curry per un fantastico Wiggins”. Cinque volte fantastico. Bene. Peccato che abbia vinto (104-94) Golden State sui miei Celtics nonostante il suo Steph non abbia infilato una sola tripla in nove tentativi a dimostrazione che anche nella Nba si gioca a volte in cinque contro cinque. Però Ciccioblack poteva almeno spiegare a mio nipote cos’è uno split e invece è toccato farlo a me che non so l’inglese. Uno split, da non confondersi con lo spritz che è tutta un’altra cosa, “non è altro che una variazione offensiva dell’esecuzione normale di un pick and roll”. Chiaro? Facciamo finta di sì e comunque, siccome non voglio perdermi il quarto atto di Armani-Segafredo che comincia alle 20.30, ovvero tra una mezzoretta, anche se non è difficile pensare come andrà a finire con Boris Ryzhyk, l’arbitro ucraino grande amico di Ettore Messi(n)a, che dirigerà il match insieme al signor Rossi che faceva anche il comico e al fiorentino Lorenzo Baldini, figlio d’arte, che è una brava persona, mi è venuto finalmente in mente cosa vi volevo dire guardando la foto che vi ho proposto per questo pezzullo sul mio blog Mors tua vita Pea.

Si tratta ovviamente di un foto-montaggio che a me è sembrato carino o, quanto meno, simpatico di Petrucci che, travestito da Palpatine, avrebbe voluto mantenere l’incognito due giorni fa seduto in piccionaia tra i dodicimila d’Assago, ma ovviamente, così conciato, anche se con il cappuccio calato quasi sul viso, in molti l’hanno riconosciuto e della cosa mi hanno subito informato. Palpatine, per chi non lo sapesse, e io non lo sapevo prima di ieri, è il tirannico imperatore della galassia nella trilogia e nelle serie animate di Star Wars (Guerre Stellari). Più brutto, se possibile, di Leo Tur(r)ini e comunque l’ho tirato in ballo perché volevo scusarmi col presidente dell’amata Valmontone se nelle ultime settimane non sono uscito dal coro dei giornaloni, come li chiama Marco Travaglio, tra i quali soprattutto la Gazzetta di Urbano Cairo, che hanno pervicacemente contestato il licenziamento di Sacchetti e la nomina di P(r)ozzecco a cittì dell’Italia. Proprio io che da quattro anni gli dicevo che aveva sbagliato a prendere MaraMeo e gli consigliavo d’affidarsi piuttosto al Poz che è un allenatore d’esperienza al quale non piace scherzare. Tanto più che gli azzurri in nazionale ci vanno volentieri per lavorar sodo e non fare quello che vogliono. Insomma gli chiedo perdono, cospargendomi il capo di cenere e ammettendo che sono un vero bastardo. Con tutto il rispetto per mia madre. Tanto più che a premiare la squadra campione che vincerà lo scudetto e che sarà al 99,9 per cento l’Armani, giovedì alla Segafredo Arena o al massimo sabato al Forum, sarà il vicepresidente federale Federico Casarin e non Giannino che se ne starà in spiaggia a San Felice Circeo di cui è stato sindaco per cinque anni. E magari lo andrò anche a trovare. Per fare due belle chiacchiere tra vecchi amici sotto l’ombrellone. Passandogli anche due notiziole di mercato: Leonardo Candi non andrà a Venezia ma a Tortona: è fatta. Mentre la Reyer si consolerà tra i lunghi con Roccia Chillo (no vax) al posto di Sandrino Mazzola e persino forse anche con Amedeo Tessitori. Magari! Per la successione di Luca Banchi a Pesaro favorito è l’Uomo Dalmonte su Artiglio Caja e Gelsomino Repesa. Domani la decisione di Costa e Magnifico: son tornati i tempi belli?