Si chiamerà Tele Giannina e sarà la nuova tivù del basket

Ho piantato la tenda sulla riva del fiume cinese e di qui non mi smuoverà neanche una gru. L’attesa magari sarà lunga, ma il tempo non mi manca. Presto andrò anche in pensione e ho da giocare al Lego con Dodo e Rocco che così mi aiuteranno, un mattoncino alla volta, giorno dopo giorno, ad abbattere la grande muraglia dell’ipocrisia dietro alla quale il nostro basket tiene nascosto il pentolone del nero. Di seppia? E’ ovvio. E molto ma molto di più. L’Italia del Nazareno è in ritiro a Folgaria dove c’è anche un campo da golf e dove, qualche anno fa, ho fatto qualche buca con Giacchetta Prandelli non ancora cittì. Per la verità anche i bottoni della giacca di Pianigiani rischiano d’esplodere da un momento all’altro se solo il senese della Lupa mangia un grissino di troppo. A proposito oggi si corre il Palio della Madonna di Provenzano e alla Lupa, che non vince da venticinque anni, è caduto in sorte un cavallo che, mi hanno detto, non vada avanti neanche a spingerlo. Si chiama Querino ed è un baio oscuro: lo monterà a pelo Amsicora e speriamo che sia invece la volta buona. Da quindici anni non ho un padrone e neanche un posto fisso. Però sono un ricco storico grazie a papà. Beato me. Per questo di qui nessuno mi schioda. Neanche una cannonata. Stamattina il Drago ha vinto la provaccia. E la Lupa? Mi sa tanto che resterà la nonna del Palio, cioè la contrada con la cuffia che da più tempo non trionfa in Piazza del Campo. Cioè dal 2 luglio 1989 e per giunta con il cavallo (Vipera) scosso. A fine agosto sino a metà settembre ci saranno anche i Mondiali di basket in Spagna, però noi non ci saremo. Come cantava Francesco Guccini. Ma non è uno sfottò. Non ci saremo semplicemente perché Giannino Petrucci non ci ha voluto portare. Costava troppo, ci ha spiegato lo scorso inverno. Però i soldi per la sua tivù in chiaro sul canale di Sky li ha trovati. O no? Ci andranno invece grazie alla wild card la Finlandia, la Grecia e la Turchia, che pure gli azzurri avevano battuto ed eliminato agli Europei dell’estate passata. La Finlandia e la Turchia sono state sorteggiate nel girone di Bilbao con Usa, Nuova Zelanda, Ucraina e Repubblica Dominicana. Al posto di una delle due ci saremmo così anche potuti tranquillamente qualificare per gli ottavi di finale di Barcellona. Anche senza Gallinari, Belinelli e Bargnani. Ci sarebbe bastato insomma battere i neozelandesi e i caraibici. Ma la wild card costava 800 mila euro. Forse troppi: di questi tempi poi. Mentre la tivù federale, scusatemi, ma quanto verrà a costare? Molto di più. Almeno il triplo. E soltanto per partire ad autunno. Io non ce l’ho con Giannino, però neanche mi lascio prendere per i fondelli come quelli che entusiasti hanno partecipato al Media Day azzurro di lunedì. Una volta l’Italia era il Paese dei santi e dei navigatori. Oltre che dei poeti. Adesso non ha neanche i sarti che sappiano fare una giacchetta come si deve per i nostri cittì. Prandelli era molto arrabbiato e per questo se ne è andato. Pianigiani lo è ancora di più, ma è bene che non si sappia in giro. La tivù tematica di Petrucci non ha ancora un nome e neanche un direttore. Che di certo io non sarò. Scommettiamo? Oggi è uscito il book del Corrierone sullo scudetto dell’Armani. Sono corso all’edicola e non l’ho trovato. Riproverò domani. Intanto per comodità chiamerò la nuova televisione Tele Giannino. O, meglio, siccome è femmina, Tele Giannina. Vi va? Non ditemi di no.