Per Mamma Rosa evidentemente Pianigiani è nessuno

pianigiani

Mi è dolce divagar in questo mare dove l’acqua non è sempre limpida ma non importa: mica devo berla o fare il bagno? Cercando l’isola che non c’è e che comunque non è quella dei famosi. Divagare è la mia passione. Anche se il dottor Divago è uno solo: Gianni Clerici. Al quale piaceva molto la pallacanestro, di cui si è anche occupato e ha scritto, ma gli davano fastidio il chiasso e le grida dei palasport abituato lui com’era ai sacri silenzi di Wimbledon. E non sopportava soprattutto il tifo del Pianella e le curva degli ultrà. Così che arrivo anche immaginare cosa possa pensare oggi degli strilli che accompagnano tutte le telecronache del basket su Sky. Molto probabilmente ne direbbe peste e corna. Finendola d’allontanarmi dal seminato e quindi dalla terraferma, dove sono nato, ad un ponte da Venezia, altrimenti qualche amico poi m’accusa d’avergli fatto venire pure il mal di mare, e non riuscirei proprio a dargli torto, mi sarebbe anche piaciuto parlarvi della cocciniglia femmina che è il parassita più goloso d’arance e limoni di questo mondo. Mentre il maschio è asessuato e senza bocca: quindi un essere praticamente inutile come molti giornalisti di pallacanestro che conosco e ai quali basta la lingua per leccare i padroni e sentirsi importanti. Vi spiego invece, perché magari siete o eravate distratti, il solido rapporto culo-camicia che esiste tra Giannino e Mamma Rosa indipendentemente dal fatto che Petrucci abbia dato o meno 350 mila euro alla Gazzetta di Urbano Cairo, e neanche un centesimo agli altri due quotidiani sportivi, per un numero imprecisato di pagine di un inserto rosa di basket come quello che uscirà domani per promuovere la pallavolo nel BelPaese. Tutti sanno che al sindaco di San Felice Circeo non puoi toccare il segretario Patrick Baumann e il cittì Ettore Messina. Essendo al primo legato da un guinzaglio Fip-Fiba e al secondo da un’ossessione che dura da quasi ventiquattro anni. Cioè da Karlsruhe, la città natale di mia nonna materna, quando vincemmo per sbaglio con Israele e le prendemmo da Lettonia, Grecia, Spagna, Bosnia e Russia e tornammo subito a casa con la coda tra le gambe. Anche allora, come oggi, il presidente federale era convinto che l’Italia del Messi(n)a avrebbe vinto l’Europeo. E comunque per riprovarci nel prossimo settembre ha dovuto due autunni fa sbarazzarsi senza motivo di Simone Pianigiani che detesta con tutte le sue forze. E sin qui non ci sarebbe nulla di male: ognuno ha gli amici che si merita e i nemici che vuole. Assurdo è invece che Giannino pretenda che il mondo dei media si schieri compatto contro chi vuole lui. Cioè contro Pianigiani e l’Hapoel Gerusalemme che il magnifico senese ora allena, ma anche contro Jordi Bertomeu e l’EuroCup che il catalano continua a tenere in vita nonostante il veto di Bau Bau Mann che ha proibito a Reggio Emilia, Sassari, Trento e Cantù d’iscriversi alla seconda competizione europea dopo l’EuroLega. Ovviamente, e credo l’abbiate capito, con il brutto carattere che ho non potevo accettare il dictat del tiranno di Valmontone e comunque, visto che sono anche un ostinato seguace del manicheismo, sto con Simone e con Bertomeu che per la verità ha dalla sua parte anche Sky e la Banda Osiris, mentre Mamma Rosa si è legata al partito di Petrucci come neanche Alessandra Mussolini a Forza Italia condividendone qualsiasi scelta pure se capricciosa o clamorosamente sbagliata. Perché non è forse così? O m’invento io che ieri si è conclusa la fase a gironi dell’EuroCup e che oggi la Gazzetta non ha sprecato nemmeno un pallino per segnalare le otto squadre che sono state promosse ai quarti di finale? Tra le quali guarda caso l’Hapoel di Gerusalemme, prima nel suo gruppo con cinque vittorie e una sconfitta. E le altre magnifiche sette non sono la semi-sconosciuta Nymburk, campione della Repubblica ceca, che in Champions ha beccato tra capo e collo 22 punti dal Banco di Sardara, e nemmeno la lettone Ventspils che pure ha battuto nell’andata dei sedicesimi i resti della Reyer, ma club che sono stati protagonisti nelle passate stagioni anche in Eurolega come il Lokomotiv Kuban, l’anno scorso semifinalista alle final four di Berlino e battuto solo dal Cska poi campione d’Europa, o il Khimki o l’Unicaja o il Bayern Monaco o il Valencia, terzo nel campionato spagnolo con 5 sconfitte come il Barcellona e il Baskonia del Mago Bargnani in crisi nera. Non bastasse domenica Pianigiani ha suonato il Maccabi Tel Aviv per la seconda volta in pochi mesi, ma evidentemente per Mamma Rosa neanche questa è una notizia che merita una riga. Se invece Ettore Messina le racconta che sua moglie gli dice che “è come la bella Cecilia che tutti la vogliono e nessuno la piglia” non basta una pagina intera: è d’obbligo anche un richiamo in prima.