Ditelo a Mamma Rosa che stasera gioca l’Italia con i serbi

ETTORE MESSINA

Stamattina ho fatto un salto al mercato dell’aria fritta: cercavo Mamma Rosa, ma non l’ho trovata. Eppure so che ci va ogni giorno. Perché a suo marito Urbano, che di cognome fa Cairo, piacciono le frittole che costano poco e non sanno un cavolo di niente. Come i quattro ArLecchini inviati al Camp Nou ieri sera per la Champions. Ma chi li conosce? Nessuno. Neanche a Torino. E dove li hanno pescati? Vallo a sapere. Mamma Rosa non viene, mi ha garantito un suo amico del cuore che stava comprando un paio d’improponibili mutande nere e azzurre a strisce. “Ha fatto molto tardi stanotte. Il 3-0 che il Barcellona ha rifilato agli odiati gobbi l’ha ubriacata di una felicità immensa. Titolate: “Storditi da Messi”, ha ordinato prima d’andare a letto. E rideva, rideva. Come non le succedeva da secoli”. E quindi ancora dorme? “E’ molto probabile. Ma perché la cercavi quando sanno tutti che non vi potete vedere manco di striscio?”. Perché non può ignorare l’EuroBasket in questo modo. Anche se dalla nostra pallacanestro Papà Urbano non ha beccato un euro. Però stasera si gioca Italia-Serbia che vale l’accesso alle medaglie e oggi in prima pagina la Gazzetta della partita assolutamente non parla. Capisco che ci sia la Champions con Juve, Roma e Napoli. O che il Verona provi a svoltare con Pazzini e Kean dopo le cinque pere beccate dai viola. E chi se ne impippa? O che la gente muoia dalla curiosità di conoscere la vita segreta di Federica Pellegrini. Che non vuole mosconi intorno. E quindi non è nemmeno un gossip. Ma che SuperPippo Inzaghi minacci: “Il mio Venezia toglierà il sonno agli avversari” magari può interessare a me, che sono di Mestre, però non credo sia una notizia da coda alle edicole, neanche tra ponti e campielli, e non comunque da prima pagina. Dove non si è fatto alcun accenno ai quarti di finale di Istanbul che non è detto perderemo. Anche se i serbi sono sempre stati più forti di noi nella palla nel cestino, Bogdan Bogdanovic è persino meglio di Marco Belinelli e Boban Marjanovic (due metri e 22) può mangiarsi il povero Marco Cusin (2 e undici) in un sol boccone e in insalata. Con un po’ d’olio e sale sulla crapa pelata. Però non si sa mai. E poi l’Italia è sempre l’Italia. Specie se ha il cuore di Datome, Melli e Hackett. E di Biligha che deve essere un parente stretto di Tranquillo. Anche se contemporaneamente c’è il Napoli in Ucraina. A Kharkiv contro lo Shakhtar. E non è detto sarà una passeggiata. Anche se gli azzurri di Marx Sarri giocano il miglior calcio della serie A, ma la Champions è tutta un’altra storia. E la Juve ne sa qualcosa. Però a Max Allegri, bene o male, mancavano otto potenziali titolari e il Barcellona non è il Chievo di Inglese e Pucciarelli. Sono abbonato anche a Mediaset Premium, ma alle 20.30 non mi perdo il salto della palla a due tra Cusin e Kuzmic. Che vedremo in quattro gatti. E non tanto per colpa di Mamma Rosa, ma di Giannino Petrucci che non ha ancora capito che non può regalare l’esclusiva della sua nazionale a Sky. Su Raidue invece la sfida con i plavi avrebbe fatto come minimo tre milioni e mezzo d’ascolti. Molti più di Chi l’ha visto?. Però se domani al mercato becco la moglie di Urbano giuro che le tiro il collo lo stesso. Mentre stasera sul parquet del Taliercio, per il 56esimo compleanno tra pochi intimi di Napoleone Brugnaro, le signore sono state pregate di non portare scarpe con il tacco alto. Soprattutto quelle di Rialto, mi raccomando. E un giorno vi spiegherò la ragione. Canterà Roberto Vecchioni. Che è interista e comunista: insomma non si è fatto proprio mancare niente.