S’ingrossa il partito degli idioti che ce l’ha con Gentile

jamel

E adesso come la mettiamo? Adesso che Milano senza il suo capitano è tornata a vincere (e convincere) in Eurolega dopo cinque caporetto di fila ingrossando il partito dei benpensanti scemi che sostiene da tempo che l’inizio e la fine di tutti i mali dell’Armani è quell’egocentrico di Alessandro Gentile? Sia chiaro: non è un mio problema. Continuo infatti a pensare, e qui parlo seriamente, che il figlio di Maria Vittoria e Nando, fidanzato con la bella Isabel, sia solo una fortuna per chi lo ha con sé in squadra. Meglio di lui nel Belpaese del resto chi c’è? Il Gallo dei Denver Nuggets strabattuti dagli Spurs senza Duncan e Ginobili. E poi? Gli altri azzurri vengono ben dopo: sì anche Marco Belinelli e Gigi Datome. Magari non è un leader, lo so, però nessuno mi toglie ugualmente dalla zucca che l’Armani con l’Efes avrebbe vinto giovedì non di quattro, ma almeno di diciotto ribaltando così il meno 16 dell’andata a Istanbul. Quando Alessandro il Grande segnò 22 punti in 20 minuti, quattro rimbalzi e quattro assist, mentre McLean si fermò a due con un vergognoso 1 su 10 al tiro e un’imbarazzante difesa su Alex Tyus. Insomma il falso problema a me non riguarda. Anche perché, come dice Giannino Petrucci, solo gli imbecilli non cambiano idea e io sono il mulo più testardo e quindi più idiota che ci sia oggi in Italia e forse pure in Europa. Stasera l’EA7 gioca al Pianella: le mancheranno ancora Gentile e Macvan, questa sì un’assenza che non pesa, e allora sarò proprio curioso di vedere se Jamel McLean saprà ripetere la mostruosa partita di tre giorni orsono al Forum. Quando l’americano di Brooklyn, che viene dall’Alba Berlino, ha messo insieme la bellezza di 26 punti sbagliando un solo canestro ed è stato eletto mvp della settima giornata di Euroleague. Io glielo auguro. Però ne dubito. E comunque vedo favorita Cantù che potrà contare sul neo acquisto JaJuan Johnson, un due e 08 che ho già visto far bene due inverni fa a Pistoia. E della cui vicenda non voglio nemmeno entrare nel merito dal momento che non c’ho capito un tubo. Per me 5+5 ha sempre fatto 10. Mentre C10H15BrO, che è la formula della Canfora, vuol convincermi che, pagando 40 mila euro, la somma di 3+4+5 non fa 12 ma sempre 10. Dove la Gazzetta abbia pescato questo Mario Canfora, che non è neanche parente alla lontana del grande maestro Bruno, mi piacerebbe un giorno saperlo. Forse pure lui da un fustino del Tide immerso nel detersivo mentre faceva le bolle di sapone. Ma ormai non mi meraviglio più di nulla dopo che oggi a mezzogiorno, nell’intervallo di Brindisi-Varese, pochi punti (27) a non tantissimi (33), ho visto il mulo Paolo Condò disquisire di palla nel cestino a Basket Rom, mi raccomando con una solo o, assieme al Gufo con gli occhiali e al suo pupazzo di peluche, e mi sono sentito un po’ meno asino e bestia del solito. Quanto a Alex Mamoli, spero che non gli dispiaccia se gli ho cambiato soprannome: una volta infatti lo chiamavo Mammoletta, mentre da oggi per me è senza offesa Scimmiottino. Nel senso che come tenta di scimmiottare lui Cicciobello Sereno non c’è nessun altro al mondo. A Basket Rom, che ho visto di sfuggita ma lo giuro senza sonoro, altrimenti il dermatologo mi sgrida, c’era pure Andrea Meneghin. Lo pagano ed è giusto che ci vada. Anche se non vorrei essere al posto suo dopo quel che ha detto di Gentile durante il commento di Torino-Milano. “Spesso e volentieri Alessandro tende troppo a forzare. E’ giusto che si prenda le sue responsabilità e che voglia essere il leader della squadra, ma tante volte ad avere sempre la palla in mano condiziona i suoi compagni che fanno qualcosa in meno”. Ovviamente non condivido il pensiero del figlio di SuperDino, ma vorrei avere il suo coraggio. Difatti mi viene di nuovo il prurito solo ad immaginare il mazzo che gli avrà fatto Gabibbo Sbezzi quando l’ha sentito dire queste cose sul suo pupillo. Così come non vorrei essere nei panni di Hugo Sconochini che, scherzando, è andato ancora più giù duro nel corso di EA7-Efes: “Bisognerebbe dire a Gentile che ogni tanto dicesse a Repesa: “Mi sono infortunato” e si andasse a sedere in panca se poi i suoi compagni senza di lui giocano in questo modo. Per finta, è ovvio”. Meraviglioso il mio Fiorello anche se non ha più il codino: è lui per me l’mvp del mese di novembre. Intanto Brindisi senza Reynolds e Scott, e con Banks che chiede il cambio a Pierino Bucchi perché capisce che sta facendo pena, ha messo nel sacco una Varese pasticciona (80-74). E Adrian Banks? Ha finito per l’essere il mattatore del match con 17 punti insieme ad un esagerato Andrea Zerini (20 e 4/4 da tre) e Kenneth Kadji (18 più 8 rimbalzi).