Un esercito di scontenti da Trento in marcia su Sky

longhi trento

Questa Max Chef Menetti non me la doveva proprio fare: anche lui, al pari degli altri, eccezion fatta per Re Carlo, domenica si è lasciato microfonare da quelli di Murdoch. Per dir cosa poi? “Se sei libero, tira senza paura”. Capirai? Un microfonino sotto il nodo della cravatta e sotto schiaffo di Sky. E allora? Cartellino giallo. E non rosso solo perché ha battuto Trento. Che è una buona squadra o, meglio, è una squadra fatta bene, e nemmeno con molti soldi, dal meritevole Salvatore Trainotti, manager dell’anno 2015. Speravo che Max Chef potesse uscire dal branco. E invece mi ha deluso e ci sono rimasto male. Evidentemente il Gufo con gli occhiali fa ancora paura a molti. Tranne che a Carlo Recalcati, una marcia in più. Non esiste al mondo infatti che un allenatore debba stare attento a come parla e a quel che dice mentre dirige la sua truppa all’assalto sul campo di battaglia. Non succede neanche nel calcio. O ve lo vedete il Conte Antonio microfonato? Cambio discorso, che è meglio. Ma resto a Trento. A fine partita (persa) il presidente dell’Aquila dolomitica aveva un diavolo per capello e su Facebook ha sparacchiato contro Sky. Così adesso siamo in due. Anzi in tre o forse anche in quattro, ma presto saremo un esercito. “Sentire un commento così fastidioso è stato davvero irritante: Sky ha fatto un pessimo servizio al basket”. Conosco Luigi Longhi da un sacco di tempo: era amico del Grigo e quindi ora anche mio, ma al di là di questo è un bravo collega e una persona di grande equilibrio. Dunque non è da lui andare fuori dal seminato se proprio non ce l’hanno tirato per i capelli. In verità non mi ricordo più a chi Giovanni Bruno o Bruno Giovanni, cambia poco, abbia affidato il commento di Reggio Emilia-Trento. Ne vedo talmente tante di partite ogni weekend che ho perso il conto e mi dimentico in fretta nomi e facce. Non poteva essere Gerry De Rosa perché la domenica fa calcio e la scorsa, se non mi sbaglio, ha seguito la Fiorentina segnalando, tra i pochi, un rigore immenso che sullo 0-2 l’arbitro Banti non ha fischiato in favore dell’Empoli. E sarebbe stato anche cartellino rosso per Astori, ma questo lo aggiungo io. Non poteva essere il Gufo con gli occhiali perché sarà stato da qualche parte in g(h)iro per l’Italia a presentare e vendere (50 copie alla volta) il suo best seller. Forse era Francesco Andrea Bonfardeci, o undici o dodici, che a Sky lavora onestamente per venti. In coppia con Andrea Meneghin. Che ieri sera si sono insieme addormentati, ancor prima di me, vedendo Venderbilt-St. John’s di non so quale torneo universitario del cavolo. Ora capisco che nella squadra del Queens di Nuova York giochi Federico Mussini, playmaker di belle speranze cresciuto nel florido vivaio di Reggio Emilia, ma se non c’è partita, e l’università di Nashville è avanti 48-15 a tre minuti dalla fine del primo tempo e stravince con le seconde linee 92-55, come si fa a rimanere svegli? E’ impossibile: vi dovete fidare. Così come Mussini mi deve dar retta: sta facendo una bellissima esperienza negli States, la vita nei colleges è fantastica, ma torni a casa prima della prossima estate e prima di cadere cestisticamente in depressione. Lo dico per il suo bene. Mentre se non vogliamo continuare a farci del male marciamo su Sky stringendoci intorno alla nostra bandiera, Luigi Longhi, dopo averlo nominato presidente della nuova associazione amici della pallacanestro ai quali bastano la Rai, Fanelli e Michelini per essere tutti felici e contenti. Anche senza la serie A di basket sulla tivù di Murdoch. Che già la seguono in pochi. E a quei pochi fa girare pure le palle. A proposito, non hai niente da raccontarci di Denbinsky o come cavolo si scrive? L’ultima volta che l’ho visto è stato domenica sera durante Milano-Venezia mentre si perdeva in un labirinto di cifre parlando di Robbie Hummel, la speranza bianca di Gelsomino Repesa. “Uno dei più positivi nelle ultime giornate con le sue percentuali che sono tutte cresciute”. Bravo, punto e a capo. E invece: “Con il 69 per cento da due e il 55,6 da tre”. Okay. “E cinque rimbalzi di media e 11 punti segnati. Ma anche protagonista a Vitoria in EuroLega con 9 punti e 5 rimbalzi e 4 su 4 al tiro”. E quante volte è andato a fare la pipì durante la permanenza nei Paesi baschi? Questo mi domandavo mentre intanto scorrevano le immagini e Hummel si beccava una brutta stoppata sui denti da Peric. Succede. Nel frattempo tre squadre italiane su quattro hanno clamorosamente vinto in Eurocup ipotecando il passaggio al turno successivo: la Reyer a Nancy, ma soprattutto la Dolomiti Energia in Sassonia con l’Oldenburg e la Grissin Bon con la fortissima Alba Berlino. Reggio Emilia e Trento un po’ s’assomigliano: sono le più italiane della serie A e soprattutto ai loro italiani i due allenatori non fanno fare le statuine sul parquet. Anzi, ieri Aradori (22) e De Nicolao (12), così come Pascolo (17) e Baldi Rossi (15), sono stati leoni a canestro. Peccato solo che Max Chef Menetti e Maurizio Buscaglia si lascino tutti e due microfonare da Sky.