Oggi è venerdì 17: lo ricordo anche a voi, amici vicini e lontani, affinché di conseguenza vi possiate regolare. Il consiglio è di barricarvi in casa e di non aprire a nessuno. Oppure fate come me: fregatevene della superstizione e uscite pure a cena. Io vado con gli amici in un ristorantino, che mica vi dico dov’è, a mangiare il pesciolino che piace a me. E più di tutti il San Pietro, che dalle mie parti si chiama San Piero, fritto dorato e sfilettato. Un’autentica libidine. Lo so, stasera inizia l’avventura di Milano e Sassari in EuroLega, ma non mi perderò, tranquilli, nessuno dei due match che My Sky avrà nel frattempo provveduto a registrare per me. L’Armani del Lupo peloso è a Istanbul con il Fenerbahce, mentre il Banco Sardegna di Dinamite Sardara va non so neanche dove, mi dicono a metà strada tra Mosca e Kazan lungo la ferrovia transiberiana, per affrontare il Nizhny Novgorod che prima del 2000 neanche esisteva e del quale vi posso pure dare il numero telefonico della sede: +8 (831) 411-51-59. Se siete fortunati, ma oggi è venerdì 17, non dimenticatevelo mai, vi potrebbe anche rispondere l’allenatore lettone di Riga, Ainars Bagatskis, che l’anno scorso ha vinto il campionato ucraino con il Budivelnyk Kiev e il prossimo potrebbe essere benissimo sostituito da Gas Gas Trinchieri. Il quale, per aver battuto in tre anni un’unica volta Simone Pianigiani e aver vinto la SuperCoppa del 2012, ma contro il Montepaschi di Luca Banchi, è considerato il Santus santorum della pallacanestro italiana dalla Gazzetta e dalla Bandissima. Che pende dalle sue labbra e, appena può, anche ci sbava fastidiosamente dietro. Ora non nego che il caro topolino di Cenerentola abbia delle qualità. Prima tra tutte quella di non raccontare mai cose banali come invece fanno tre suoi colleghi su quattro. Per non dire nove su dieci. Uno è l’esagerato Poz e gli altri? Forse Meo Sacchetti. Però non si può neanche prendere per oro colato tutto quel che Gas Gas spara a raffica. E spesso anche a vanvera. Né, men che meno, va sempre considerato come una sorta di dio in terra. In fondo Trinchieri alla guida di Cantù ha disputato in quattro stagioni una sola finale scudetto perdendola anche di brutto (1-4 con Siena). Poi ha allenato la nazionale greca ed è stato un pianto. Un pianto greco per l’appunto. Poi è andato al Kazan e pure qui ha avuto vita breve. Anche se quest’estate il Bamba Bamberg ha dovuto pagare un buyout per strapparlo ai ricchissimi russi che, pur di toglierselo dai piedi, gli avrebbero pagato anche il biglietto di sola andata. E non di ritorno. Sino a due giorni fa quando ha perso con i bambini di Reggio Emilia in EuroCup dopo aver esaltato il basket tedesco e disprezzato quello italiano. Come è anche giusto, ma lasci che questo lo dicano gli altri che, purtroppo, sono costretti a mangiare questa minestra se non vogliono saltare dalla finestra. Per la verità Gas Gas ha anche onestamente dichiarato: “Siamo stati presi a calci nel sedere da Mussini e soci”. Ma non basta: doveva anche per una volta mettere in discussione se stesso e aggiungere che il suo Bamba è stato spezzato in due da una Grissin Bon senza il leader Drake Diener, con Silins a mezzo servizio e Cervi presto out per falli. Però adesso fateci caso: Walterino Fuochi non assomiglia forse a Sergio Merchionne? A me sembrano fratelli. Ma cosa c’entra questo con Trinchieri? Nulla di nulla: è che me la bellezza di un blog senza santi e padroni è di poter scrivere in ogni momento quello che ti passa per la zucca anche se non ha alcun nesso (o senso) con quello che magari un secondo prima andavi dicendo. E così dico anche che Sassari, se stasera perde in Russia, ha già mezzo compromesso il suo accesso alla Top 16 dal momento che Real Madrid, Efes e Kazan non sono alla sua portata e può solo giocarsi il quarto posto nel gruppo con il Nizhny e lo Zalgiris. Se invece volete sapere cosa ne penso di Simone Pianigiani indagato per evasione fiscale, dovete pazientare sino a domani. Oggi è venerdì 17 ed è bene comunque non allargarsi troppo. Anche se vi confesso subito che la notizia non mi ha meravigliato neanche un cicinin. E nemmeno mi farà perdere la cena di pesce e il sonno. Come succederà invece al povero Giannino Petrucci.