Come Platini non capisco perché Higuain è stato ceduto

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E’ talmente brutta la Repubblica, e parlo soprattutto della sua grafica di prima pagina, che a volte mi dimentico che però è scritta come Dio comanda. Natalia Aspesi: “Quell’anno, il 1938, segnò il tempo del massimo consenso per il Duce: chi si aspettava da lui il riscatto, il predominio, la felicità, riempiva le piazze, persino più dei salviniani d’oggi”. Mario Calabresi: “Passato il tempo dei funerali di Stato, dei discorsi ufficiali e delle promesse solenni, solitamente in Italia scende sulle vittime una nebbia di disinteresse e di silenzio che si dirada soltanto negli anniversari o nei tempi infiniti della giustizia”. Maurizio Crosetti: “Qui va a finire che la serie A diventa davvero il più brioso campionato d’Europa, persino il più bello. Fresco come una bibita, il Napoli esce dalla lattina dopo essere stato scosso per bene dal Milan e versa la sua schiuma ovunque”. Gianni Clerici: “Venus Williams sarebbe stata battuta da Camilla Giorgi a causa delle gambe. Le gambe di Venus sono ancora bellissime, le stesse che il padre Richard mi lasciava baciare al ginocchio, in segno di ammirazione”. Ho una passione sfrenata per i ritagli dei giornali ai quali mi aggrappo per non dimenticare niente e salvarli dalle unghie della Tigre che vorrebbe invece buttarli nel bidone della spazzatura. Ma dite la verità: non faccio forse bene a tenermeli stretti? Il Fatto Quotidiano, stavolta con la q, spara sempre titoli molto forti: “Il re del Brunello è nei guai col fisco: evasi 4,8 milioni di euro”. “Calcio, il bluff di Dazn tra trucchi e risparmi”. “La pagoda della Santanchè turba l’estate di Pietrasanta”. Mentre Massimo Gramellini in un suo Caffè mi ricorda di quella volta nella quale, e non lo sapevo, “Berlusconi riuscì ad arringare i torinesi sull’annosa questione del porto prima d’accorgersi  che era il testo del comizio di Genova”. E poi sarebbero i giornalisti che vi raccontano quello che vogliono. Dal Corriere del Veneto: “Ti ga visto che bela la Isoardi, ma la xe quela de Salvini?”. Così parla una mula di Trieste e non una tosa del Lido: salviamo almeno il dialetto se non riusciamo a liberarci del vicepremier e della sua cuoca che pure stavano sulle scatole a Michele Riondino, maestro di cerimonie della Mostra del Cinema di Venezia, e si sono presentati lo stesso sulla spiaggia dell’Excelsior. Con la faccia da pomi cotti, come si dice correttamente tra calli e campielli. Restando in tema, stasera la Mela Marcia gioca a Parma nella Juve che fa il suo debutto su Dazn e non sa ancora quanto si veda male sul web di Leonard Blavatnik, il magna-magna ucraino che ha più soldi di Re Silvio. Non ho cambiato idea su Leonardo Bonucci solo perché ha chiesto scusa a quei quattro bru-bru di vichinghi della curva bianconera: per me poteva anche restare al Milan e rimanervi tutta la vita. Così come non ho ancora digerito il cosiddetto colpaccio di Cristiano Ronaldo alla Juve se è poi costato la cessione (in prestito) del Pipita. Che ieri è stato di gran lunga il migliore in campo contro la folle Roma e ha salvato la ghirba a Ringhio Gattuso che ogni notte si sogna il Conte Antonio e gli vengono gli incubi. Un gol annullato che grida vendetta e un assist al bacio per Cutrone a 27” dalla fine: un Higuain (nella foto) tutto cuore e mattatore come non lo è stato sinora CR7 a Torino. E comunque non sono il solo a pensarla in questo modo. Anzi, sono in meravigliosa compagnia. Visto che in settimana anche Michel Platini ha dichiarato a L’Equipe: “Non ho ben capito bene perché la Juve ha preso Ronaldo”. Ed è stato anche critico con il Var: “Un video-bricolage che non porta nessuna giustizia in più nel calcio”. Tanto che avrei voluto abbracciarlo come ai tempi in cui si poteva ancora fumare in fondo ai charter e lui mi strizzava d’occhio: “Dai, Claude, andiamoci a fare un Marlborino” arrotondando la erre come nessuno ci riesce meglio di lui al mondo.