Lo sgambetto di Repesa a Polonara: una brutta roba

finale

La civetta di Gavasseto è tornata nella notte buia dello scudetto di Milano. E s’è accovacciata in fondo alla strada di campagna. Sul cartello che indica lo stop dell’incrocio. A due passi dalla casa del suo amico Max Chef Menetti. Sinceramente non so se la civetta porti fortuna o sia un uccello del malaugurio. Nell’antica Grecia era simbolo di saggezza e per questo sacra a Minerva, la dea della sapienza. Mentre invece ancora oggi una ragazza che fa la civetta è considerata oltre che leggera, e un po’ frivola, anche sciocca. Di certo il gufo con gli occhiali, e la frangetta calata quasi sugli occhi che vorrebbe nascondere la calvizie incipiente e ormai inarrestabile, non è segnale di buona sorte. E difatti spesso l’accosto a Ciccioblack Tranquillo che molto gli somiglia. Ma non è di lui che ora mi voglio occupare, né dei suoi strilli di delusione nel cuore della stessa notte della civetta (di Gavasseto) vedendo Golden State che brucia il primo dei tre matchpoint per rivincere il titolo della Nba. Quanto semmai del flagrant foul che è stato inflitto a Draymond Green e della giornata di squalifica che il leader massimo dei Warriors ha dovuto scontare proprio in gara 5 di finale poi persa 97-112. Nella precedente grande sfida con i Cavaliers di Cleveland infatti Green aveva allungato da tergo una mano sulle parti basse (e forse molli) di LeBron James dopo l’ennesimo scontro a fuoco tra le due superstar. Il gestaccio era sfuggito agli arbitri, che non sono quindi molto meglio dei nostri, e nemmeno a Ciccioblack che pure ha occhi dappertutto come il padreterno. E comunque, colpa o non colpa di quella benedetta frangetta che gli fa credere d’essere ancora e sempre Cicciobello, la Nba per prassi riesamina ogni partita e, rivisto il filmato, ha giustamente deciso di mettere in castigo Green per un turno. Vi ho raccontato tutto questo non per menare il can per l’aia e così non parlare dello scudetto numero 27 dell’Olimpia, che per la verità le avevo già assegnato lo scorso ottobre, ovvero otto mesi prima che Repesa facesse di tutto per perderlo, e quasi quasi ci è riuscito, ma per dire che anche nel nostro piccolo non ci facciamo mancare niente e che pure la sesta partita di finale dei playoff tricolori ha avuto il suo increscioso giallo antisportivo. Quello di Gelsomino che, già mezzo metro dentro il parquet, ha avuto la vigliacca idea d’allungare il piedone sinistro e di sgambettare Achille Polonara che non è finito lungo disteso per terra soltanto perché ci vuole ben altro per abbattere un guerriero di quella stazza. Tutto questo è accaduto intorno al secondo minuto e mezzo del quarto periodo contemporaneamente al tredicesimo punto di uno scatenato e immenso Rimas Kaukenas che volava sotto le ali di Batista e infilava con la mano destra la palla nel canestro del 54-51 per la GrissinBon. Ora non sono così ipocrita da sostenere che, se uno dei tre arbitri, SabettaMartoliniLanzarini, uno peggio dell’altro, ma senz’altro Lanzarini il peggiore di tutti, si fosse accorto del fattaccio e avesse espulso lo Yoghi croato, con tanto di fallo tecnico aggiunto, che Milano e Reggio Emilia sarebbero andate domani al Forum per giocare l’ultimo duello-scudetto. Né in verità qualcun altro nel PalaBigi ha visto il bell’episodio non certo da Libro Cuore. Neanche Max Chef Menetti, ma un suo caro amico, Stefano Patatina, che gli tieni i due cavalli di salto ad ostacoli nel ranch-maneggio di Scandiano, il paese di Romano Prodi. Il videoclip di Patatina con Repesa che fa lo sgambetto a Polonara ha fatto presto il giro dei tavoli del Paprika. Dove ha cenato la GrissinBon dopo l’eroica resa e quasi tutta la squadra di Sky dopo l’ultima partita dei playoff 2016. Così adesso sono proprio curioso di vedere se la tivù di Murdoch, sempre attenta alle cose del basket, piccine o grandi che siano, saprà cavalcare anche questa tigre mandando in onda, come ha fatto la Nba per il caso Greeen-James, il brutto gesto dell’ammattito Gelsomino piangente che stavolta ha poco da piangere inventandosi scuse. Ha sbagliato ed è giusto che paghi. In che modo? Non sta a me decidere. Se invece Sky non ha le immagini: tranquilla, gliele mando io con un messaggio WhatsApp. Dov’è il problema? Basterà chiedere.