Basket o volley? Stasera mi vedrò l’Italia della pallavolo

 

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Ci mancava solo questa. E non mi riferisco tanto alla rinuncia dell’ultima ora a Davide Pascolo, rientrato a Milano e sostituito al volo da Filippo Baldi Rossi, che per la verità fa già molta fatica a stare in piedi. Quanto al fatto che l’Italia del volley scenderà in campo tra pochi minuti alla stessa ora, le venti e 30 in punto, dell’Italia del basket. D’accordo. Il Dada-umpa dell’Armani non ha mai fatto andare via di testa Ettore Messina anche dopo l’autoesclusione di Danilo Gallinari. E quindi insieme al friulano di Udine, esploso a Trento, sarebbero potute crescere anche le ragnatele sulla panchina azzurra alla Yad Eliyahu, la gloriosa casa del Maccabi di Tel Aviv. E’ invece un mezzo disastro che agli Europei le due nostre nazionali si sfidino contemporaneamente sugli schermi televisivi. E non solo perché l’Italia di Gianlorenzo Blengini, che mi sembra a spanne un tipo simpatico, affronta nei quarti il Belgio con buone possibilità di giocare, penso, da quel poco che ne so di pallavolo, anche per una medaglia. Mentre l’Italia di un cittì di passaggio, permaloso quanto basta, è appena all’esordio contro Israele in un duello però che vale molto di più di quel che vi vuol far credere. Preoccupa piuttosto che non ci sia match d’ascolti tra una partita in diretta sulla Rai, e addirittura sulla rete ammiraglia, e una trasmessa da Sky per quanto siano bravi Tranquillo e Pessina. E l’impegno che ci mettono con le loro lavagnette. Rischiando il primo di consumarsi le corde vocali e il secondo di rovinarsi il fegato dopo aver sotterrato Pianigiani e portato l’omonimo, o quasi, in palmo di mano. La pallavolo su Rai Uno, quando proprio va male, e magari pure gli azzurri di capitan Filippo Lanza da Zevio (nella foto) perdono con la Germania, come è accaduto sabato sera, fa un paio di milioni di telespettatori. La pallacanestro sul satellite, quando proprio le va di lusso, raccoglie invece i soliti quarantaquattro gatti in fila per sei con il resto di due. Purtroppo questo Giannino Petrucci non riuscirà mai a capirlo e dunque è inutile che ancora m’affanni e m’arrabbi a spiegarglielo. Però dovrà poi farli lui i conti pure con la mia Tigre che mi ha minacciato d’andarsene di casa se stasera anche all’ora di cena continuerò a vedere l’Europeo di basket. Difatti non mi sono perso né a mezzogiorno la vittoria della Slovenia a Helsinki con la modesta Polonia, né durante il pomeriggio quella della Germania a fatica sull’Ucraina. Ma soprattutto mi sono mangiato con gli occhi, godendo come un matto furioso, la Georgia che a sorpresa, dite?, si è imposta (79-77) sulla Lituania mentre il sole andava sparendo dietro le Tofane e le illuminava tutte e tre di rosso fuoco. Uno spettacolo nello spettacolo. Come Dixon che si è preso gioco dei presuntuosi lituani e li ha fatti arrossire per la vergogna. Mentre Jonas Maciulis, che non poteva che essere stato acquistato quest’estate dalla Cenerontola d’Eurolega , sparacchiava a salve l’ultima tripla dell’immeritato sorpasso. Lo so benissimo: le vittorie dei tedeschi e dei georgiani dell’Est hanno terribilmente complicato le cose per l’Italia di Messina che, poche storie, dovrà entro le prossime due ore mettersi in tasca Israele se vorrà accedere agli ottavi di finale di Istanbul. Altrimenti sarà costretta a fare i miracoli. Però intanto chi glielo dice alla Tigre che non si possono vedere le partite seduti a tavola davanti a un gran piatto di tagliatelle con i finferli e alla tivù senza audio? Perché va bene tutto, mi ha intimato, ma guai a te se mi fai sentire anche Ciccioblack: quello proprio non lo sopporto. A chi lo dice? E così toccherà anche a me stasera d’appassionarmi alla pallavolo sulla Rai. Come farà Tonino Zorzi. Che è ancora in vacanza a Grado e non ha trovato un solo bar che gli facesse vedere la sua Italia. Quella di Hackett, Belinelli, Datome, Melli, Cusin. E che Dio ce la mandi buona. Anche se mi ha inquietato, e non poco, una frase che Walter Fuochi ha scritto ieri su Repubblica: “Sesta due anni fa a Lille, Azzurra non vale alla vigilia quel piazzamento”. Come no? Ma Fuocherello è il miglior amico e confidente di Ettore Messina. E quindi non so se mi sono spiegato. Almeno con voi.