Un foglio in bianco: ai giochini del Messi(n)a non ci sto

foglio bianco

Meglio che stia zitto. E, cucendomi la bocca, che consegni il compito in bianco (vedi foto). Non cado nel tranello dell’Innominabile siculo che non ha mai saputo perdere e mi meraviglio solo che Giorgio Armani gli lasci fare questo giochino di comunicati-stampa e di denunce, di carte bollate e di deferimenti, che, se io chiamassi sporco, magari anche c’azzeccherei, ma non lo faccio: mica sono tanto stupido e scorretto. E quindi stavolta il gioco lo lascio volentieri condurre ad altri che hanno in tasca le loro verità e stanno sempre comunque – fate attenzione – dalla parte dei prepotenti. Ma basta parlare ora degli arbitraggi: davvero non se ne può proprio più.

E’ stata oggi una giornata calda. Più calda di quella di ieri nel magnifico impianto dell’Arena Segafredo nato da una felice idea di Luca Baraldi. Dove non ero mai stato e ho passato una splendida serata di pallacanestro, con mia figlia e mio nipote, che non permetterò a nessuno di rovinarmela. Quattro fila sopra la panchina di una Milano parecchio agitata. Come sul parquet: sei falli tecnici, tre a testa, e un antisportivo a Belinelli. Ma l’esito della seducente partita non l’hanno di certo determinato gli arbitri Mazzoni, Lanzarini e Giovannetti, che pure hanno fischiato tanto, forse e anche senza forse troppo: 51 falli dei quali 26 contro la Virtus. Questo soprattutto deve essere ben chiaro a tutti. E cioè che i protagonisti del quinto duello per lo scudetto non sono stati i tre fischietti continuamente tirati per la maglia dal presidente-allenatore dell’Armani, quanto piuttosto da una parte Toko Shengelia, che pure aveva 39 gradi di febbre a fine partita, e dall’altra l’intramontabile Chacho Rodriguez che ha ricucito il primo strappo da una Segafredo per 38 minuti su 40 avanti nel punteggio.

Altro non aggiungo. Almeno per il momento. Prima voglio rivedermi domani con calma l’avvincente duello che ho opportunamente registrato su Eurosport con l’aiuto del migliore di tutti, Andrea Meneghin, che non dice mai una cosa per un’altra. E poi magari torno sull’argomento. Anche se mi balzano già all’occhio i 14 tiri liberi assegnati a Nicolò Melli, che non sono pochi, e i 12 in più (19-7) tirati dall’Armani nel primo tempo. Mentre adesso riporto solo pari e pari i fatti del giorno. Cominciando dal comunicato dell’ufficio-stampa dell’Olimpia, il cui responsabile è l’ombroso Claudio Limardi che non mi saluta più e non so se saprò farmene una ragione in breve tempo: francamente lo spero, altrimenti m’ammazzo. Un comunicato che ha riacceso i fuochi sui fornelli sotto mezzogiorno dopo una notte insonne che poteva essere invece quella dello scudetto rinviata forse soltanto di quarantott’ore.

“Preso atto delle dichiarazioni post gara 5 rilasciate dal dottor Zanetti (che di nome ha Massimo e non ci voleva molto per scoprirlo, ndr) la Pallacanestro Olimpia Milano si dichiara stupita e indignata per le parole, le insinuazioni e i toni utilizzati dal proprietario della Virtus Bologna. L’Olimpia Milano e la sua proprietà sono note in tutta Europa per la correttezza e lo stile. Sfortunatamente non è la prima volta che il dottor Zanetti si abbandona a considerazioni gratuite e offensive nei confronti del nostro club e dei suoi tesserati. Oltre che, fantasiose e infondate, in questo momento risultano anche irresponsabili come lo erano state quelle rilasciate da altri membri della società bolognese alla vigilia di una serie che avrebbe dovuto mettere in mostra solo la parte buona del nostro movimento. Quel movimento di cui evidentemente all’attuale proprietà della Virtus interessa pochissimo. L’Olimpia invita pertanto la Federazione ad attivare la procura federale per verificare se ci siano gli estremi per provvedimenti sanzionatori nei confronti della Virtus e della sua proprietà. Al tempo stesso raccomanda al proprio pubblico di non rispondere alle provocazioni della sponda avversaria e mostrare una volta di più quale sia lo stile Olimpia”. No comment. Come vi avevo anticipato.

In serata, prima di cena, il comunicato dell’area comunicazione e stampa della Virtus firmato da Jacopo Cavalli: “Pur essendo completamente concentrata nella preparazione del match di domani, la Virtus Pallacanestro Bologna ritiene doverose alcune puntualizzazioni riguardo all’odierno, per certi versi sorprendente, comunicato di Pallacanestro Olimpia Milano. Le dichiarazioni rese dal Dott. Zanetti appena dopo la fine della gara di ieri sera non hanno contenuto offensivo nei confronti del club di Milano e dei suoi tesserati, tantomeno nei confronti della sua proprietà verso la quale, anzi, ha più volte manifestato rispetto e stima. Men che meno le medesime affermazioni del Dottor Zanetti – così come altre della Virtus – possono essere ritenute irresponsabili. Proprio l’impegno, in termini d’investimenti e totale dedizione, profuso in questi anni dalla Virtus Bologna, dimostra quanto il Dottor Zanetti e l’intero staff del club siano coinvolti nella crescita e lo sviluppo dell’intero movimento della pallacanestro italiana. Pertanto risulta fuori luogo l’invito addirittura alla Procura federale ad attivarsi per valutare sanzioni per dichiarazioni per nulla lesive di altri soggetti o club”.

Infine, mentre cenavo ed ero già alla frutta come certi allenatori di mia conoscenza, il comunicato rivolto alle due società della Lega Basket giustamente preoccupata della partita di domani sera al Forum (ore 20.30) che nemmeno stavolta la Rai trasmetterà sul Due o sul Tre avendo in programma alla stessa ora l’imperdibile film francese “Morte in Normandia” e l’improcrastinabile “Sapiens, un solo pianeta” condotto da Mario Tozzi che non va confuso con l’Umberto che ha venduto 80 milioni di dischi nel mondo grazie soprattutto a “Gloria”. Nonostante complessivamente mezzo milioni o quasi di spettatori siano stati incollati ieri sera alla televisione tra Raisport e Eurosport 2 che ha stabilito il suo record d’ascolto per il basket. “In vista di gara 6 delle finali di questa avvincente stagione sportiva , il presidente della LbAUmberto Gandini richiama l’attenzione di tutti i protagonisti, in nome dei valori di rispetto, probità e correttezza sportiva che caratterizzano da sempre il bellissimo mondo della pallacanestro, sullo spettacolo sportivo che le due finaliste stanno offrendo ai propri tifosi nelle partite sin qui disputate sul parquet di gioco (e io cosa vi aveva detto? ndr). Il presidente Gandini auspica quindi che la stagione si concluda nel segno dell’altissimo livello competitivo raggiunto da queste due straordinarie società sportive”.

Gli arbitri di stasera saranno Paternicò, Attard e Baldini con il povero Begnis escluso dal secondo giro di fischietti. E nient’altro ho da aggiungere. Anche perché ho finito l’inchiostro dei veleni che andrò a comprare domattina nel negozio ai piedi della torre dell’orologio in piazza di cui sono un affezionatissimo cliente dalla prima elementare. Non so se mi spiego. Mentre sta finendo questo benedetto venerdì 17 di cui ho sempre avuto il terrore e non è successo in fondo nulla di tremendo. Anzi, è piovuto per un buon quarto d’ora rinfrescando l’aria. Così come ieri Massimo Zanetti a caldo, e tirato per i capelli da una tivù di Bologna, cosa ha mai poi dichiarato di tanto clamoroso? “Abbiamo vinto nonostante l’arbitraggio perché è ora di smetterla di subire questa sudditanza psicologica nei confronti di Milano e di Messina”. Perché cinque minuti dopo in conferenza-stampa cosa ha detto l’Innominabile dal suo punto di vista di molto diverso? “Abbiamo perso perché gli arbitri hanno usato due pesi e due misure”. Andando giù ancora più pesante pur senza far nomi: “E’ stato decisivo contro di noi un tecnico a due e mezzo dalla fine. Mentre un giocatore della Virtus (Teodosic?) ha insultato gli arbitri e il nostro (Melli?) ha detto forse qualche cosa”. Cosa? Forse “mannaggia la cavallina mi scappa sempre la parolina”?