La Banda Osiris è ora conosciuta pure da LeBron James

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Io vorrei, non vorrei, ma se vuoi. Dagli scogli dell’Isola dei Conigli un abbraccio e un saluto da Ciccioblack Tranquillo e la sua band che suona ormai per pochi intimi e perde i pezzi per strada dopo che anche Gas Gas Trinchieri, cuore ingrato, ha piantato in asso Virginio Bernardi ed è passato alla scuderia di Misko Raznatovic, lo stesso agente che a primavera gli soffiò sotto al naso Amedeo Della Valle e lo offrì al Livido Proli. Che poi il mio amato Ricciolino sia rimasto a Reggio Emilia, e per sua fortuna non sia andato a Milano, questo è tutto un altro discorso che vi farò prossimamente su questo schermo. Altrimenti poi mi accusate di uscire sempre dal seminato e non saprei quale avvocato di famiglia scegliere per difendermi: ne ho infatti nove e non vorrei per colpa mia farli litigare tra loro. E comunque, prima d’essere interrotto da Raznatovic, che tra i suoi clienti ha anche Vassilis Spanoulis, stavo dicendo della mia, e soltanto mia, Banda Osiris. Che ho inventato non ricordo più quanti anni fa, e in ogni caso nello scorso millennio, e alla quale sono legato, lo devo ammettere, da profondo affetto e da una stima che mi dispiace non venga ricambiata e riconosciuta dai vertici della confraternita che ho resa famosa in tutto il mondo. Al punto che adesso ne parlano anche oltre oceano. E non esagero. O forse non avete letto la Gazzetta di oggi e l’articolo d’apertura di pagina 26 di Massimo Lopes Pegna che fraternamente abbraccio. Dove è spiegata la ragione per la quale LeBron James, il mio idolo dopo il tramonto di Michael Jordan, e Phil Jackson, una leggenda o un mito, scegliete voi, non sono venuti alle mani solamente perché uno è sempre in giro per gli States con i Cleveland Cavaliers e l’altro non si può staccare dalla Grande Mela almeno sin tanto che non avrà risolto tutti i problemi che ancora affliggono i suoi dannati Knicks. L’allenatore più vincente della Nba, undici titoli con i Bulls e i Lakers, aveva chiamato “posse” la combriccola di amici del King, tre anelli con Miami e Cleveland, che è un termine molto simile e vicino alla mia idea di “banda ” o di “band”. Insomma se posse può anche assumere il significato dispregiativo di una ghenga formata da persone poco di buono, ma pure di un simpatico gruppo musicale o di spettacolo, così banda in italiano può essere un’associazione a delinquere, ma anche un’orchestrina che canta e strimpella come quella che mi sono immaginato io accostando il nome della divina soubrette milanese del dopo guerra, Wanda Osiris, a una cammarilla di baldi giovanotti che sono cresciuti all’ombra del grande Cicciobello Tranquillo. Il quale ancora crede d’aver inventato lui la pallacanestro in Italia nonostante abbia chiuso la sua modestissima carriera d’allenatore di parrocchia con il record di un’unica vittoria in tremila e ventitré partite. Fu quella volta in cui proprio Gas Gas Trinchieri, cuore d’oro, vedendo il poveretto con una pietra al collo, e la pappagorgia sotto al mento, che attraversava il ponticello sul Lambro barcollando, e intuendo che volesse mettere fine alle sue vergognose sconfitte in serie, abbia deciso volutamente di perdere un tre contro tre organizzato in un baleno nel vicino oratorio del San Pio X di Milano tra la sua squadra di Bamberga, formata da Zisis, CamoMelli e Vereemenko, ovviamente un po’ acciaccato, e quella di Sky con il fanatico Ale Mamoli, So-na-lagna Soragna e il Pessimo Pessina. Arbitri Cicorino Cicoria e Citofonare La Monica, già a loro tempo affiliati alla Banda Osiris che ha cominciato a perdere colpi quando Cicciobello, paladino delle crociate contro la disonestà nella penisola italica e “orgogliosamente schierato sempre dalla parte di chi serve lo Stato”, ha preso il nero dalla vituperata Siena, l’ha confessato e si è sputtanato con gli amici e i soci. Diventando per tutti Ciccioblack. Di cui il geniale Raffaele Ferraro dovrebbe interessarsi nella sua “Giornata tipo” prendendo per il sedere Tranquillo con la stessa ironia, più sottile e meno greve della mia, che ha usato per sfottere LeBron James nella sua prima uscita sul blog. Altrimenti mi spiace tanto, ma dovrò infilare pure il giovane bolognese nella band dalla quale ho di recente depennato Bernardi e Mamoli, Trinchieri e Orate Frates, e ho reinserito Paperoga Crespi e l’ex moglie di Fra’ Boselli. Che, se ci pensate un po’, indovinate anche chi è. E così vincerete un bamboccino d’oro di Basket Room o Rom. Infine un’errata corrige perché qualcosa posso sbagliare anch’io. O no? Gas Gas ha cambiato agente: confermo lo scoop. Però non si è affidato all’agente Raznatovic, ma al connazionale Aleksandar Raskovic della Wassermann Media Group che è più potente ancora e spazia addirittura nella Nba. Che è il sogno di tutti. Anche dell’allenatore del Bamberg campione di Germania.