Come dice Feltri la colpa è solo di Don Lucianino?

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Magari non è proprio così e sono io che m’invento e m’immagino Max Allegri che, facendo colazione, pane burro e marmellata, legge goloso le ultime sulla Juve che il giornale di Mamma Rosa e Papà Urbano ha appena sfornato. E solo poi, molto divertito, finendo di sorseggiare il caffè doppio in tazza grande (con una lacrima di latte) che con amore gli ha preparato Ambra, decide l’undici che la sera manderà in campo dal primo minuto. Altrimenti non mi spiegherei come possa la Gazzetta sistematicamente sbagliare ogni volta la formazione bianconera da più di quattro anni a questa parte. E’ successo pure sabato scorso. “Oggi Dybala si gioca il posto con Douglas Costa”. Infatti, per tagliar la testa al toro, il dispettoso livornese della Leccia ha lasciato fuori entrambi. E ancora. “In difesa un’altra novità: a destra Barzagli sarà il prescelto in quanto più difensivo di Cancelo”. Ebbene il brasiliano è stato tra i migliori nei novanta minuti (più recupero) del 2-0 rifilato dai campioni alla Lazio come ha dovuto ammettere persino Emanuele Gamba, lo scettico granata, con un largo 6 e mezzo in pagella. In verità Acciuga non lo fa apposta a prendersi gioco dei giornalisti di Cairo, anche se sono convinto che gli piacerebbe un sacco. E’ vero piuttosto che i figli di Mamma Rosa non riescono più a vedere al di là del loro naso e, detto tra noi, mi raccomando, mi sembrano nella media parecchio scarsi. Oppure devo pensare che vivano in un altro mondo? Non è possibile infatti che non si accorgano che Allegri ha un debole per Marione Mandzukic (nella foto, ndr) che farebbe giocare anche se stesse in piedi come i fenicotteri su una zampa sola? E allora, più che mediocri, direi che sono degli alieni che credono di sapere tutto loro, mentre non arrivano a contare sino a dieci e non si accorgono di non indovinarne più una di giusta da quando la loro Inter non vince più tituli e sono ormai passati otto anni. E chissà quanti ne passeranno ancora se si terrà Lucianino Spalletti. Di questa convinzione è soprattutto Vittorio Feltri, il Balilla di Bèrghem alta o bassa, dovreste chiederlo a lui, credo alta, che su Tuttosport è stato eccezionalmente simpatico, come quando lo imita Maurizio Crozza, avendo più o meno ieri scritto questo. “Siamo alla solita zuppa delle passate stagioni o forse anche peggiore perché in questa non riesco proprio a capire come una squadra fortissima, che consideravo legittima pretendente al titolo italiano, abbia potuto perdere con il Sassuolo e poco ci è mancato che succedesse lo stesso nella ripresa con il Torino. Insomma i nerazzurri si smarriscono sul campo come boy scouts guidati da un parroco giovane e inesperto”. Quindi la colpa è tutta di Don Lucianino? La risposta del direttore di Libero non si è fatta attendere: “La sensazione è che l’Inter sia una specie di Babele dove ciascuno parla una lingua diversa e incomprensibile al gruppo. Lo stesso Spalletti non si fa capire quando discorre in tivù e cerca di spiegare al volgo le proprie ambasce”. Segue carico da novanta: “Le sue frasi arruffate sono indecifrabili e le sue scelte illogiche. D’altronde chi ha poca testa la smarrisce facilmente”. Però! Ma non è finita. “Mentre tutti sanno che non bisogna andare nel pallone ma governarlo. E per farlo è necessario avere un dialogo anche con i giocatori stranieri che sono la maggioranza nel club in questione, ma temo che il più straniero di tutti nell’Inter sia proprio Spalletti”. Preferisco cento volte di più il Vittorio Feltri tifoso nerazzurro, e in particolare dell’Atalanta di Gian Piero Gasperini, che è sul serio uno spettacolo, del Vittorio Feltri tifoso di Silvio nostro e ora di Matteo Salvini che tuttavia “presto o tardi si separerà da Di Maio, come vado dicendo dal primo giorno di questo loro matrimonio destinato a durare molto poco”. Staremo a vedere. Intanto persino Sandro Mazzola ha sparato sulla Croce Rossa: “I calciatori di livello nell’Inter ci sono, ma Spalletti probabilmente non riesce a farsi capire”. Mentre Mamma Rosa, dopo aver per tutta l’estate magnificato la Beneamata e il suo ducetto, deve ancora innestare la marcia indietro e continua piuttosto ad avercela come Alex Del Piero con Allegri perché contro la Lazio non ha mai fatto alzare il sedere di Dybala dalla panchina. Ma ha visto come la ha giocato la Joya la prima al Bentegodi con il Chievo? O forse, oltre ad essere scarsa e aliena, vanitosa e testarda, è diventata pure cieca?