Dopo Pargo ecco Krubally a Venezia: l’Armani trema?

 

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Inizio a dubitare dello spessore intellettuale dei lettori del basket che una volta era molto alto e adesso è scivolato così in basso che corri il rischio di pestarlo, ma non per questo devi sentirti poi in obbligo di chiedere anche scusa. Comincio pure a pensare che l’ignoranza dei fanatici del calcio, quelli che avranno sì e no finito le scuole dell’obbligo, sia ormai allo stesso livello dell’asineria degli scemi del villaggio che l’altra domenica hanno insultato e strattonato il commissario (degli arbitri) Guerrino Cerebuch costringendolo a riparare sotto al tavolo dei cronometristi. E’ successo a Casalecchio durante Bologna-Torino, tanti a pochi, tra l’indifferenza degli altri ottomila del salotto sgualcito della Virtus e sotto gli occhi dei giornalisti in tribuna. Che pure hanno fatto finta di niente. Del resto se Ciccioblack Tranquillo è stato il vostro maestro delle elementari e gli altri professorini della Rai ancora vi insegnano che la parità è perfetta, neanche ne possa esistere una al mondo d’imperfetta, o che i canestri sputano peggio dei lama, resterete ignoranti per tutto il resto della vita e non riuscirete mai ad apprezzare i dialoghi tra don Quijote e Sancio Pancia che sono troppo arditi per le vostre zucche pigre e bacate. Per i miseri implora perdono, per i deboli implora pietà. Così cantavano sino a quarant’anni fa i fedeli della Misericordia in faccia ai vinti nella chiesa sconsacrata di Cannaregio. Tra gli affreschi del Sansovino. E io mi unisco, se posso, al coro, anche se sono mestrino, ma sulla carta d’identità ho scritto “nato a Venezia”. Per i miseri implora perdono, per i deboli implora pietà. Napoleone Brugnaro ha ridato dignità e splendore alla cinquecentesca Scuola Grande della Misericordia. Nella quale la Reyer ha giocato sino al 1977. E Carlo D’Alpaos ha realizzato un documentario molto agile e commovente, in bianco e nero, sulla “Palestra più bella del mondo”. Chapeau due volte. Alla sensibilità del sindaco che per il difficile restauro ha oltre tutto sostenuto (di tasca propria) una spesa mica da poco, intorno agli undici milioni di euro. Ma anche alla felice idea del comico ex playmaker che con Giorgio Pustetto continua da tre lustri a divertire nei teatri e nelle piazze della Serenissima Repubblica. Adesso con I migliori danni della nostra vita. Da non perdere. Come del resto Venezia-Avellino di mercoledì sera. Anche a costo di prendervi uno alla volta a pedate sul sedere, compaesani dei miei stivali, e sbattervi tutti dentro al Taliercio che quest’anno non siete ancora riusciti a riempire.  E dovreste solo vergognarvene. Le ragioni? Ve le dico subito: l’ignoranza, di cui prima parlavo, e l’ irriconoscenza che è sempre più di moda in questo mondo balordo. Oltre ad una generale puzzetta sotto al naso. L’anno scorso la Reyer ha mancato alla settima e ultima partita di semifinale l’accesso alla sfida scudetto. Come del resto l’Armani. In questa regular season invece ha stentato molto di più e per questo andava sostenuta come avrebbe ugualmente meritato. E comunque, se De Raffaele batte tra due giorni Sacripantibus, finisce quinta ed è di nuovo in semifinale. O quasi. Perché di tutti gli ostacoli dei quarti dei playoff Cremona senza Superbone Vitali è il più facile da saltare. A proposito, due notizie prima che me le dimentichi. Anche se non ve le meritereste. Pancotto non si muove da Cremona. Anzi, ha chiesto e ottenuto di prolungare il contratto sino all’estate del 2018. Mentre Pesaro sta pensando di confermare Paolini come è nella logica delle cose fatte per bene. Sacchetti viaggia verso Brindisi e la Virtus di Fuochi e Bassani rischia sul serio di retrocedere con largo merito. Diego Flaccadori da Seriate (Bergamo), classe 1996, sarà l’under 22 del 2015/16, mentre James Nunnally di Avellino sarà eletto mvp della stagione che si chiuderà tra quarantott’ore. Non indovinereste invece mai chi ha suggerito l’acquisto di Derek Nedham, play Usa del Braunschweigh, a Max Chef Menetti: il tedesco Gus Gus Trinchieri. C’è da fidarsi? Per una volta di sicuro. Tornando a Venezia, non sarò criptico, altrimenti non so se riuscireste a capirmi. Quella con la Sidigas, appena una sconfitta da Capodanno, è una sfida tutta da vedere. Come del resto il debutto di Jeremy Pargo che gioca un po’ per conto suo, ma è tanto ma tanto buono se ne ha voglia. Infine la ciliegina sulla torta: entro giovedì, perché oltre non sarà possibile, Napoleone Brugnaro potrebbe fare un altro bel regalo agli ingrati veneziani. E’ difatti in arrivo al Marco Polo di Tessera il lungo a lungo sospirato. Arriva dal campionato greco e dal Lavrio, squadra salva per miracolo. Si chiama Ousman Krubally, 28 anni, e non è proprio alto e grosso, due e zero uno per 102 chili, come avrebbe voluto Walter De Raffaele, ma gli piace lo stesso. E molto. Avendolo tenuto sott’occhio da quando, l’anno passato, giocava a Legnano in A2. In fondo anche Kyle Hines del Cska Mosca è un 4-5 splendido che salta come un grillo e ha peso sotto canestro. Eppure non è nemmeno due metri e, prima di vincere due volte l’Eurolega con l’Olympiacos, si è sparato anche un paio di stagioni a Veroli senza che nessun falco di serie A lo catturasse. Un’altra cosa e poi non venitemi a dire che non sono sulla notizia: Krubally è di origini africane (Gàmbia), ma ha studiato ad Atlanta, in Georgia, ha passaporto a stelle e strisce e per i playoff potrebbe far paura anche a Milano. Basterebbe solamente cominciare almeno a crederci.