Dal prossimo anno al Vinitaly la prova del palloncino

Donatella

Ancora qualche giorno e poi, guardando l’orologio, non diremo più “sono le otto, che sarebbero le sette e per questo ho ancora sonno”. E nemmeno “è l’una, che sarebbe mezzogiorno e per questo non ho ancora voglia di sedermi a tavola”. Presto dimenticheremo l’ora legale e tutti gli sconquassi che essa crea. E ne riparleremo tra quasi sette mesi. A fine ottobre. Esattamente domenica 25. Nel frattempo un gruppo di cronobiologi ha scritto al Parlamento europeo per chiederne l’abolizione. Si tratta di un orario artificiale, affermano gli scienziati, a cui il nostro organismo non riesce in alcun modo ad adattarsi. E invece penso proprio che dovremo farcene una ragione dell’ora legale. Sia che siamo gufi e cioè andiamo a letto tardi. Sia che siamo allodole e andiamo a dormire assieme alle galline, ma ci svegliamo al canto del gallo. Piuttosto sarebbe il caso che cominciassimo ad allenare la memoria. Che in fondo è un muscolo. E per questo va esercitato. Altrimenti, secondo Umberto Eco, col tempo diventi un idiota. Cominciamo allora. Senza ricorrere a Internet che contribuisce a impigrirci. Per esempio vi ricordate chi ha vinto l’ultima Milano-Sanremo che si è corsa appena dieci giorni fa? Ve lo dico io perché probabilmente non l’avete mai saputo e neanche vi interessa magari saperlo: John Degenkolb, un ex poliziotto dell’ex Germania dell’Est. In cambio voi dovreste adesso dirmi chi ha trionfato all’Isola dei famosi. Forse Rocco Siffredi? Ma se non è salito neanche sul podio dei naufraghi. E allora chi, di grazia? Hanno vinto in due. Ovvero pari merito? Ma no: le Donatella. Che sarebbero? Le gemelle Giulia e Silvia che non hanno nulla a che vedere con Imma e Eleonora De Vivo del Bunga Bunga di Arcore. Eppure la serata finale l’hanno vista in sei milioni e mezzo di telespettatori. Che è un modo come un altro per dirmi gentilmente: ma dove vivi? E’ vero. A volte penso proprio di vivere nel mio mondo. Dove tutto si dimentica in fretta. Persino l’ultimo scudetto del Conte Antonio. Centodue punti, 19 vittorie su 19 partite giocate in casa, solo due sconfitte e tre pareggi fuori. E magari stasera saranno anche capaci di fischiarlo allo Juventus Stadium. Non ci voglio e non ci posso credere. Difatti non vedrò Italia-Inghilterra per non rovinarmi il fegato. Preferisco andarmi a mangiare la pizza con gli amici dai fratelli salernitani. Mentre leggo che al Vinitaly di Verona quest’anno ci sono stati troppi ubriachi. Tanto che dal prossimo saranno limitati gli ingressi. E magari all’uscita faranno a tutti la prova del palloncino. Così come domani si gioca Venezia-Lumezzane alle 17 a Sant’Elena. Code ai botteghini. Ma, ve lo giuro, non è un pesce d’aprile.