Verso una finale tra Cremona e Sassari che piace a tutti

La più bella della settimana: si potrà dire di tutto del sindaco di Trieste ma non che non abbia alzato un dito per l’Alma che è la squadra di basket della sua città che non naviga in buone acque. Il primo cittadino di Trieste è Roberto Dipiazza, una parola sola, di Forza Italia, al suo secondo mandato. Che in occasione dei quarti di gara tre dei playoff con Cremona “ha infatti mostrato i medi a Mathiang, pivot della Vanoli” come ha scritto lunedì Andrea Barocci indignato sul Corriere dello sport. Leggendo invece oggi il Piccolo ho appreso con immensa gioia (gaudium magnum) che si è chiuso di fatto il rapporto tra l’Alma e la società biancorossa e che quindi adesso il sindaco procederà nei prossimi giorni ad individuare “i soggetti che possono essere sul serio interessati a supportare il futuro della Pallacanestro Trieste”. Speriamo bene. E comunque l’assemblea dei soci ha già deliberato di procedere all’iscrizione della squadra al prossimo campionato che sarà ancora di serie A anche se ovviamente con un budget ridotto da 5.7 milioni di euro, quelli spesi quest’anno, a circa tre milioni e mezzo. Magari fosse vero perché vorrebbe dire che ci sarebbero i soldi per trattenere almeno Eugenio Dalmasson che aveva una mezza idea d’accasarsi a Pesaro. Dove magari il mio Paisà non lo sa, ma glielo giuro, con tutti quei quattrini Ario Costa fa due stagioni o forse anche tre nella massima serie e gli avanza magari ancora di salvarsi. Intanto faccio un altro nodo al fazzoletto così domani mi ricordo di parlarvi di Cantù che pure sta facendo i salti mortali per sopravvivere, ma c’è poco da illudersi: s’iscriverà pure lei al prossimo campionato ma probabilmente a quello di A2. Stasera riparte la giostra dei playoff al Forum con la prima di Milano contro Sassari e tutta l’Italia dei gufi sarà vicina a Sardara e al suo Banco. Così come domani tiferà per la Vanoli contro la Reyer nell’altra semifinale dei playoff al meglio delle cinque partite. Veramente mi sembra troppo comodo stare con i favoriti adesso che Pozzecco è imbattuto non so più da quante giornate: chi dice dieci e mi sembrano poche, chi diciassette e non tocca ferro, chi (il Giornale) addirittura venti e perché non trenta? Mentre è già stato stabilito che Papa Bergoglio riunirà in tutta fretta i suoi cardinali in conclave per beatificare intanto MaraMeo Sacchetti. Che poi altri pontefici provvederanno anche a fare santo nei secoli dei secoli. Amen. Riconoscendogli però sin d’ora il miracolo d’aver vinto un altro scudetto con una squadra di fraticelli scalzi che nel monastero di Cremona digiunano tre volte a settimana. Come del resto facevano nel 2015 Jerome Dyson, David Logan, Rakim Sanders, Jeff Brooks e Shane Lawal, oltre a Edgar Sosa e Kenny Kadji, che sarebbero morti di fame se sulla loro strada non avessero incontrato San Meo da Altamura che li ha guidati sulla retta via alla conquista del titolo di campioni d’Italia a Sassari. Peccato che gli stessi che oggi tifano per una finale tra la Vanoli e il Banco di Sardegna, anche se io due soldi per la verità li ho invece scommessi (e probabilmente già buttati via) sulla Milano dei poverelli di Assisi e sulla Venezia che fa acqua da tutte le parti come sosteneva ancora ieri l’Orso Eleni. Peccato, dicevo, che siano gli stessi che qualche tempo fa si lamentavano dei successi in serie di Siena del Diavolo Minucci perché sostenevano che per la nostra pallacanestro erano la peggiore delle sciagure. Perché Sassari-Cremona cosa sarebbe? La panacea di tutti i mali o non piuttosto l’ultima sfida per quattro tele-gatti spelacchiati? Sia quel che sia, me ne sto andando in campagna, a Trivignano, per vedere la mia Mestre impegnata nella bella di semifinale dei playoff di serie C gold contro Oderzo e quindi mi perderò Simone Pianigiani (nella foto) che s’inginocchia ai piedi di Pozzecco e lo supplica d’essere almeno invitato al suo matrimonio.