Mamma Rosa già mi manca da morire. Anche se so che domani si farà viva. Ma i suoi Bravi-e-Cattivi del lunedì sono come il cacio sulle pere. O, meglio, come i fragoloni con lo champagne. Dal momento che odio il formaggio e che non assaggerei una punta di grana neanche per diecimila euro. E parlo sul serio. Ai Bravi-e-Cattivi settimanalmente si alternano tre dei suoi molti e cari figli: Oriani, Tosi e Di Schiavi. Più forse anche un quarto di cui ora non ricordo il nome, ma conosco la formula chimica: C10H16O. Dove C è il carbonio, H l’idrogeno e O l’ossigeno. Ebbene otto giorni fa tra i promossi della Gazzetta c’erano Esposito (voto 8) e Macvan (7). Che – fatalità – sabato hanno perso. E tra i bocciati Caja (5) e l’Enel del mio, e solo mio, MaraMeo Sacchetti (4.5). Che – fatalità – sabato hanno vinto con Trento e Milano. Io non dico niente, però, se penso che Mamma Rosa porti un po’ di sfiga, non mi sembra in fondo di sbagliare molto. Arrivando persino a capire quelli che si toccano quando si vedono attraversare la strada da un gatto nero che sta incautamente leggendo la Gazzetta di Cairo Urbano. Che a voi sarà anche simpatico. A me invece urta proprio, ma non importa. Come Napoleone Brugnaro che, siccome è il padrone dell’ambaradan, può urlare di tutto dal parterre fucsia agli arbitri e agli allenatori che tanto nessuno oserà mai rimproverarlo di nulla. Piuttosto mi piacerebbe che Mamma Rosa desse un voto alla partita giocata dal suo idolo Peppe Poeta a Reggio Emilia: tre punti in 29 minuti, 1/7 da due punti e 0/2 da tre, ma soprattutto tre stoppate di fila beccate nel finale da Polonara, Reynolds e Cervi che l’hanno schiacciato per terra. Mi ripeto, perché non sono un pavoncello come Niccolò Paganini: andrei volentieri a cena con Poeta anche tre volte al mese, ma per favore me lo si tenga lontano dalla nazionale di Messina e dal Gallo che, con tutti i soldi che guadagna, può anche prendersi un apprendista facchino che gli carichi e scarichi i bagagli dall’aereo e gli porti la borsa all’allenamento. Sono cattivo? Ma va. I cattivi sono ben altri e ve li elenco subito. Così poi aggiungo anche due o tre bravi e la rubrica della Gazzetta è bella che fatta pure nel lunedì di Pasquetta. Nel quale non escono i quotidiani e nessuno ormai più se ne dispera. Ho visto tre sfide di serie A: nell’ordine Brescia-Venezia (in diretta), Brindisi-Milano e Reggio Emilia-Torino. Però dopo Poeta tra i cattivi del sabato di Pasqua non posso non infilare il Patata, alias Patatina San-e-Di Carlo, che è considerato dai adepti della Banda Osiris il nuovo profeta del nostro basket e per questo sarà probabilmente pure eletto allenatore dell’anno. Peccato che la sua Orlandina non vinca più una partita da oltre un mese e che sarà costretta a battere domenica a mezzogiorno Avellino altrimenti te li do io i playoff. Sì, ma giù per la testa. A Poeta voto 3 e a Di Carlo 4. Alla Banda Osiris 2 e alla coppia Ellisse-Crespi? Dal 5 al 6. E non tanto perché sono tornate le lavagnette su Sky che mi vanno di traverso più del caciocavallo, papà Urbano, lo zio Aurelio e Napoleone, tutti e quattro insieme. Quanto perché Paperoga ha domandato alla sua compagna di banco: “Cerella, che piace a tutte voi donne, si è tagliato i capelli: cosa ne pensi?”. E Paola, giuliva come una bambina con la bambola sulle ginocchia: “Cerella è bello a prescindere. E quindi andrebbe bene lo stesso anche con una parrucca riccia e arancione”. Ma non era innamorata di Ciccioblack che venera (o venerava?) come fanno gli indiani con le mucche? Valle a capire tu le donne. Soprattutto quelle di Sky. Che sono una più brava dell’altra, ma che cambiano idea sulle cose e sulla gente almeno cinque volte all’anno. E adesso avanti con i bravi. Che da quel che ho potuto sabato vedere sono stati Landry (8) e Ejim (7.5) in particolar modo. Oltre all’Achille Polonara (7) che mi ha convinto ancor più di Pietro il grande Aradori (7-). E, parlando di bravi allenatori, tre cavallini sicuri. Che saranno poi quelli che voterò per il sondaggio della Lega. E cioè Ray-Ban De Raffaele, Artiglio Caja e Max Chef Menetti. Senza parlare di Re Carlo Recalcati. Ma qui ci metto un punto. Altrimenti è già martedì ed esce Mamma Rosa in edicola. E mi brucia tutto.