Milano con la pipa in bocca vincerà la regular season

zingari

C’è troppa pallacanestro in televisione. O mi sbaglio? Anche no. Al punto che Petrucci sta chiudendo TeleGiannina che magari gli costava parecchio, ma era la miglior cosa, forse l’unica, che ha fatto da quando, nel gennaio del 2013, è tornato in sella alla Federbasket. Perché almeno ci faceva conoscere i giocatori italiani della seconda e terza serie o realtà sconosciute come quelle di Agrigento e Ferentino. Che non sapevo per esempio fosse un paese di ventimila anime in provincia di Frosinone e men che meno che fosse stato fondato da Saturno dopo che suo figlio Giove lo aveva scacciato dall’Olimpo. Ora dei resti di TeleGiannina è rimasta solo la partita di A2 del sabato alle 19. Che tra tre giorni sarà Ferrara-Treviso, una sfida che andrà a sovrapporsi a Carpi-Bologna e finirà in bocca a Palermo-Inter. E le è andata ancora bene. Per fortuna, come sapete, ho due abbonamenti a My Sky e così avrò modo di registrarmela e di guardarmela magari al lunedì in santa pace. Ma se non fossi lo storico ricco che sono, come avrei fatto? Delle due l’una: o avrei già da un pezzo divorziato dalla Tigre o anch’io mi sarei perso Nicccolò, anche con tre ci, tanto è bravo, Trigari e Ilaria Cappponi, anche con tre pi, tanto è di una classe esagerata, di cui mi sono segretamente innamorato. E comunque parlo piano. Perché se Giannino mi sente, è capace di licenziare entrambi anche a costo di darsi la zappa sui piedi. Mentre se mi ascolta il fidanzato di Ilaria, deve stare tranquillo o, meglio, sereno: il mio è purtroppo soltanto un amore platonico. A proposito di Tranquillo, la croce quotidiana, mi hanno detto che venerdì scorso era a Mestre per presentare una nuova trasmissione. Neanche di basket su Sky non ce ne sia già abbastanza. Sino alla nausea. Tanto più che gli audience delle partite della domenica a mezzogiorno vanno malissimo e non so se siano più bassi o ridicoli. Al punto che non sto nella pelle, ma ugualmente non trovo il coraggio di confessarvi i dati che ho per le mani. Però benedetto il mio Grillo con gli occhiali, avrebbe anche potuto darmi un colpo di campanello che l’avrei invitato a bere un caffè su da me senza pericolo. La Tigre, che pure non può vederlo, era infatti fuori a fare le spese con la nipotina. Quanto a me, sarò anche un cane, ma non mordo i conigli. Se non quando scrivo su questo blog. E comunque l’avrei dissuaso a fare il talk show del lunedì che dovrebbe andare in onda a notte fonda, cioè al termine di Monday Night di calcio, e che Cicciobello dovrebbe condurre dal 2 novembre, che è il giorno dei morti, assieme ad un altro zombi che vi raccomando: Ale Mammoletta Mamoli. Già il nome sarebbe da ridiscutere prima che a Basket Room tolga una o e lo chiami Basket Rom, la pallacanestro degli tzigani che soffrono d’insonnia. E poi, se il posticipo del lunedì non lo vedono neanche 25mila poveri zingari, quanti volete che restino attaccati a Sky a quell’ora dopo la partita? Neanche i fanatici della Confraternita dell’Osiris. Nemmeno Gas Gas Trinchieri, che il giorno dopo deve allenare, o Orate Frates, che deve anche trovarsi una squadra dopo che Giannino ha dato la guida della nazionale femminile a Andrea Capobianco e Chiabo Chiabotti è finito pure lui in pensione. Insomma si stava meglio quando si stava peggio. Con la Rai che al massimo trasmetteva un paio di dirette di serie A di basket alla settimana. Con Fanelli e Dembinsky, o come cavolo si scrive. E senza Tranquillo e Mamoli tra le palle. O Bonfardeci o undici o dodici con la erre moscia e Soragna che fa prender sonno. Ho troppe castagne sul fuoco e non le posso bruciare tutte in una volta, però se almeno non ci fosse ogni sera in televisione una partita di pallacanestro, magari una al giorno ve la potrei anche sempre offrire sul mio blog. Intanto, dopo aver visto ieri sera su Eurosport perdere anche Reggio Emilia in EuroCup a Berlino, ma non c’era Kaukenas e l’Alba di Sasa Obradovic ha vinto in fin dei conti solo di sei punti, vi regalo quella che secondo me sarà la classifica al termine della regular season: 1. Milano con la pipa in bocca, 2. Reggio Emilia con Max Chef Menetti allenatore dell’anno, 3. Sassari se Sacchetti resterà sino alla fine del campionato, 4. Venezia se il sindaco non entrerà ancora nello spogliatoio, 5. Brindisi con Pierino Bucchi che fa i dispetti a tutti, 6. Trento anche senza Mitchell e Owens, 7. Cremona perché Pancotto è una garanzia, 8. Capo d’Orlando e questo – lo so – è un mio azzardo. A meno che Avellino non cambi prima di Natale il manico. Poi nell’ordine Pistoia, Cantù, Bologna, Varese, Torino, Caserta e Pesaro. Felicissimo di sbagliarmi, ma anche no. E comunque se ne riparla domani. Nel frattempo non dilapidatemi come la Maddalena.