Gas Gas e Gentile via dall’Italia ma c’è ben poco da ridere

gas gas

Da una decina di giorni non ho notizie di Mamma Rosa e del resto non mi sono neanche preoccupato di cercarla, né men che meno ho dato uno squillo a Federica Sciarelli che, fateci caso, un congiuntivo in media lo sbaglia ogni quattro o cinque come Ciccioblack Tranquillo, ma non importa: non sono queste le cose che contano in televisione e in Italia. Per la verità mi dicono che Mamma Rosa non se la passi neanche male anche se continua a scrivere sui muri dei gabinetti e, già che c’è, non si capisce perché ogni tanto non faccia tirare l’acqua almeno a quel suo figliolo che credo sia di Napoli, o delle parti di Virginio Bernardi, ed è nelle grazie di Giannino Petrucci. Che lo considera un fratello. Sperando che un giorno non lo debba anche lui chiamare Caino. Sono comunque ugualmente venuto a sapere che Alessandro Gentile è volato in Spagna nella Capital grazie a Riccardino Sbezzi che ha buone conoscenze da quelle parti e difatti quattro anni fa sistemò all’Estudiantes pure Pietro il grande Aradori che è tornato con Guendalina per la centesima volta e ne è soprattutto felice Nico che per l’ex gieffina va letteralmente matto. Così come sapevo un giorno prima di quelli della Banda Osiris che il loro pupillo, Andrea Trinchieri, si era accasato in Serbia, dove per altro deve avere qualche parente pure stretto, ma mi sono dimenticato di scriverlo sul blog anche perché non credevo che fosse poi così clamoroso che Gas Gas fosse andato ad allenare il Partizan di Belgrado. Che ho visto in settimana addirittura cadere ai piedi del Turk Telecom nel girone di EuroCup nel quale divide l’ultimo posto in classifica con Trento e non ho memoria di una squadra slava più malconcia di questa dai tempi del professor Aza Nikolic a oggi. Se invece v’interessa proprio sapere come sinceramente la penso delle due “scelte di vita” devo dire la verità: non mi ha entusiasmato né l’una né l’altra. Perché Alessandro Gentile all’estero senza papà e mamma ha già fatto male in Grecia e in Israele. E lui è un talento, pensatela come volete, che il nostro basket non può permettersi di perdere. Piuttosto Sbezzi, l’agente di famiglia che non posso più chiamare Gabibbo perché sarà dimagrito come minimo di mezzo quintale grazie ad una dieta che mi farò raccontare, dovrebbe avere la bontà di spiegarmi per quale motivo Alessandro nel Belpaese non ha trovato una squadra quando per esempio a Brescia e Trento avrebbe potuto fare un sacco comodo. E non mi si venga a dire che ha un brutto carattere, perché chi lo conosce bene me lo nega, o che costava l’occhio della testa perché non credo proprio che all’Estudiantes si sia accasato per una montagna di soldi. Quest’estate anche Stefano Sardara lo voleva a Sassari, ma Vincenzino Esposito si è preso solo il fratello Stefano e pure questo è un mistero gaudioso. La seconda squadra di Madrid non si è qualificata per l’EuroCup e domenica al Palacio de Deportes ne ha presi 100 dal Baskonia e già al termine del terzo quarto era sotto di 30 punti (42-72). E allora? Io comunque continuo a volergli bene e a tagliare le linguacce che di Gentile si lavano la bocca. Ma ancora meno capisco il triennale che Trinchieri ha firmato con il Partizan che nell’ultimo turno dell’Adriatic League è stato addirittura battuto in casa dallo Zadar che era a secco di vittorie in quel campionato che mescola la nostalgia del passato alla tristezza del presente. Dite che con Gas Gas la squadra di Belgrado non farà fatica a ritrovare la rotta e a non essere più Cenerentola? Questo è poco ma sicuro. Anche se spero non a partire da metà della settimana prossima quando in coppa affronterà l’Aquila di Fred Buscaglia in una sorta di sfida mors tua vita mea. Così come è certo che all’ex tecnico del Bamberg, pluricampione di Germania, deve aver fatto gola solo l’idea d’essere il primo allenatore straniero nella storia della nobile società serba di Vlade Divac e Predrag Danilovic. Come del resto a Ettore Messi(n)a sarebbe piaciuto di diventare il primo coach europeo al comando di una delle trenta squadre della Nba. Però non mi fa neanche un po’ ridere, né mi gonfia di piacere, il fatto che Trinchieri abbia detto no all’ambiziosa Virtus di Segafredo Zanetti e invece sì a Ostoja Mijalovic che sicuramente Boscia Tanjevic conosce molto bene, mentre io, perdonatemi l’ignoranza, non ho la più pallida idea di chi mai possa essere. Oppure Gas Gas non ce l’ha più fatta a stare con le mani in mano e a ingrassare a vista d’occhio come il simpatico topolino di Walt Disney? Peccato. Perché l’avevo invitato ad una cena di pesce in laguna che adesso dovremo rimandare a chissà quando.