Io ci metto la faccia, vedi foto. Voi non so. Anzi, se prendo in esame i giornalisti del Varesotto o della Banda Osiris longobarda, mi pare decisamente di no. Confessando che anche a me rincresce e imbarazza che Varese finisca in A2 per frode sportiva e illecito proprio nel campionato in cui mi aveva divertito vederla giocare con il texano Matt Brase in panchina e Colbey Ross in campo. Come mi è gradevolmente capitato un paio di settimane fa al Palaverde in un incandescente e spettacolare Nutribullet-Openjobmetis conclusosi 95-97 senza purtroppo dover far ricorso all’overtime. La vicenda sarà dispiaciuta moltissimo soprattutto a Giannino Petrucci, sicuramente più a lui che a me, non fosse altro perché ora è pure finito sotto il tiro di quelli che credeva compagni di merende e che invece l’hanno tradito per correre dietro al vento dell’indignazione e dell’ignoranza nazionalpopolare che non risparmia nemmeno il nostro povero basket. Però chi sbaglia paga e, ci piaccia o no, il presidente di Varese, Marco Vittorelli, buon amico di Guido Bagatta, l’ha combinata davvero grossa, per non dir di peggio, iscrivendo la squadra alla serie A 2022-23 entro lo scorso 30 giugno con un’autocertificazione nella quale garantiva che la sua gloriosa società non aveva debiti nei confronti di nessuno.
E chi sono io?, pare si sia domandato Milenko Tepic. Il figlio della serva? Avanzava infatti ancora 90 mila euro da Varese come aveva deciso il tribunale d’arbitrato (Bat) della federazione internazionale (Fiba) al quale la 36enne ala serba si era rivolto per intascare il credito dovuto. Ora si può discutere sino a domani l’altro della buona fede o meno del Vittorelli che ha sempre sbandierato al mondo, e sbattuto più volte in faccia ad Artiglio Caja (ricordate?), l’etica sportiva come una ragione di vita appresa dall’assidua frequentazione con l’irreprensibile Toto Bulgheroni. O è stata forse solo una svista, una dimenticanza, una leggerezza come propende a sostenere la prima firma cestistica della Gazzetta? Chiamatela come volete. Fatto sta che il presidente di Varese è stato inibito per tre anni dal tribunale federale e la società penalizzata di 16 punti in classifica dopo che la procura ne aveva chiesti 24. Apriti cielo! Ma sì, con un bel punto esclamativo che qui ci sta ad hoc. E con la Prealpina scatenata che accoglie a braccia aperte l’indignazione di Bagatta e di Flavio Tranquillo. Il quale vorrebbe persino cambiare in tutta fretta le carte in tavola e, già che c’è, pure le leggi federali. O almeno questo è quel che mi hanno raccontato che Ciccioblack ha proposto dal momento che io non lo ascolto e non lo guardo da anni su Sky, figuriamoci se addirittura l’ho potuto leggere sul giornale dove scrive ogni giorno Hemingway Sciascia. Lo escluderei. E non fate fatica a credermi.
La foto dove ci metto la faccia non è del secolo scorso, ma dell’emozionante tavola rotonda sulla storia del Basket Mestre alla quale ho partecipato venerdì nel tardo pomeriggio. Con lo splendido pullover di tutti i colori che mi ha regalato mia figlia Giorgia per i 73 anni portati mi sembra abbastanza bene (alla faccia di chi mi vuol male) e con il meraviglioso Renato Villalta in gran spolvero seduto al mio fianco. Presto ve ne riparlerò, statene certi, perché l’amarcord ha avuto un grande successo. Altro che le convention della Banda Osiris o le finali della Next Gen Cup da essa promossa con i non pochi soldini che le allunga la Lega Basket. Non più di quattro gatti sugli spalti del PalaBarbuto e un solo under 18 da tenere sott’occhio, l’Umberto Stazzonelli (23 punti) di Pesaro che ha vinto da solo il torneo battendo all’ultimo atto (56-54) una coraggiosa Treviso, però al quale il buon Giovanni Luminati dovrebbe insegnare a tirare anche i liberi (1 su 6) senza che se la faccia addosso.
Adesso piuttosto vi racconto quello che gli omertosi giornalisti, che mi rifiuto di chiamare colleghi, vi hanno accuratamente nascosto in questi giorni. Ovvero vi spiego per amore della verità, e non per essere il solito bastian contrario che non sta nel gregge dei pecoroni, perché Varese deve semmai ringraziare Giannino Petrucci, pensate un po’?, se il prossimo anno giocherà molto probabilmente in A2 e non è stata invece già esclusa da tutti i campionati. Come è toccato nella scorsa estate all’Eurobasket Roma di Armando Buonamici che giocava in A2 a Guidonia ed è stata inflessibilmente radiata dalla Federbasket per le stesse ragioni per le quali la società oggi amministrata da Luis Scola si ritrova a quattro giornate dalla fine della regular season ultima in classifica a quattro punti dalla salvezza. Sempre che prima di cena le riesca di vincere a Trieste dopo che a mezzogiorno Napoli è stata battuta dalla Reyer (91-93) e da un incredibile canestro alla sirena di Mitchell Watt. Difatti pure Buonamici come Vittorelli aveva iscritto la sua squadra al campionato garantendo in un’autocertificazione di non avere pendenze economiche con chicchessia e invece Damian Hollis avanzava ancora tre mesi di stipendi arretrati. Per la precisione 30.000 euro. Cioè quanto l’Eurobasket gli doveva ancora versare come aveva stabilito il tribunale delle controversie della Fiba presso il quale anche l’americano della Florida aveva fatto valere le sue ragioni E cioè solo un terzo del compenso che Varese doveva ancora dare a Milenko Tepic.
Pensierino della sera aspettando che intanto dall’inchiesta aperta dalla Procura federale su Scafati-Brindisi arrivino almeno due turni di squalifica al campo dei padroni di casa per il dopo partita violento e razzista delle sue bestie e che magari venga sentito il designatore Marco Giansanti che ha visto e sentito tutto mentre Bobo Begnis e gli altri due arbitri si rintanavano negli spogliatoi. O è un coniglio pure lui? Spero proprio di no. E prima di stravaccarmi in poltrona per vedermi un po’ di duelli di palla nel cestino e forse anche Sassuolo-Juventus senza il sonoro. Tutto mi sarei aspettato dalla vita, ma mai di dover prendere le difese del mio caro Giannino contestando la difesa dell’avvocato Fiorenzo Storelli che stimo moltissimo, ma stavolta il -16 inflitto a Varese non è una decisione che lui giudica “sbagliata” e neanche “sproporzionata” quanto semmai benevola nei confronti di una società che, per il suo glorioso passato, sinceramente non meritava d’essere radiata. Come del resto per altri motivi l’Eurobasket costretto a ripartire a giocare dal campionato di Promozione.