Slip, perizoma, Sky e Jerry: il nostro basket in mutande

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Non butto mai via niente. E per questo, anche a distanza di giorni, mi ricordo ancora tutto. Per esempio di Francesco Bonfardeci, undici o dodici, che alla quinta giornata ha detto: “E’ difficile pensare che il Cska non possa rivincere l’Eurolega”. E io la penso uguale oggi che siamo alla fine del girone d’andata. O non posso? Hugo Sconochini coi capelli corti: “Al terzo anno di Obradovic vai in crisi e non lo ascolti più quando lui ti urla in faccia”. E diventa rosso come un peperone. Vado a braccetto anche con l’ex Fiorello, però a Gigi Datome per stufarsi di quel serbo furioso è bastata solo una stagione nel Fenerbahce. Che dopodomani affronterà a Istanbul l’Armani. Auguri. Nel giorno della Befana c’è anche il derby di Bologna su Sky Sport Uno. Evviva. A patto che non ci si dimentichi che Virtus e Fortitudo giocano in seconda categoria e che la nostra serie A è diventata un bordello dal quale molti vogliono fuggire seguendo l’esempio di Melli e Gentile. Solo due nomi: Della Valle e Tonut, figli d’arte, e non fatemi aggiungere altro. “Tra un po’ ai poveri non resterà che mangiare i ricchi”, ho annotato pure questo aforisma che mi piace e magari non c’entra niente. O invece potrebbe anche andar bene al nostro basket in mutande? Geri De Rosa a nastro: “Bargnani e Datome si sono affrontati già due volte in Italia anche nella Nba”. La Nba in Italia? “L’Armani ha riperso a Reggio Emilia”. E non per caso al Paladozza di Bologna? “Forse Repesa ha trovato in Fontecchio l’arma in difesa per arginare il Barcellona”. E sono state subito due triple di Koponen scoppiate in faccia all’ex virtussino che, se fosse andato a giocare a Venezia, avrebbe fatto molto ma molto meglio. Solo una domanda: non sarà che Jerry ha perso la testa per qualche topina? Piuttosto a Sky per una ragione o un’altra sono tutti invaghiti di Milano e innamorati di Gelsomino Repesa. A parte Andrea Meneghin che è varesino e un fuoriclasse super partes. Oppure si sono dimenticati tutti, come penso, d’aggiungere un po’ di pepe e sale nei loro gridati e acritici minestroni di chiacchiere. Tanto che sarei tentato di dare un colpo di telefono per lamentarmi a Fefè, alias Federico Ferri, che è un amico a strisce bianche e nere e da un paio di settimane pure il nuovo direttore dello sport nella tivù di Murdoch. Sempre che non abbia cambiato numero e sempre che mi risponda adesso che è salito così in alto. E comunque: in bocca al lupo. A proposito. Paola Ellisse con le trecce, fucile ed occhiali non lascia quasi più parlare, e fa anche bene, Ezechiele Lupo, alias Paperoga Crespi. Che prima o poi dovrebbe anche spiegare ad un ignorante come me cos’è uno slip nel basket. Forse il perizoma che copre il taglio? Ma allora cosa c’entrano Marquez Green e Kyrylo Fesenko? Paperoga è per la verità nel Belpaese l’unico che tira le orecchie agli arbitri che negli ultimi due minuti di Caserta-Avellino hanno sbagliato quattro fischi su quattro. Gli arbitri erano Sabetta, Baldini e Borgioni che non sono però tanto peggio di altri. Un giorno Ciccioblack Tranquillo si è definito un opinionato e non ho ancora ben capito cosa volesse dire: forse che è un pallone gonfiato insopportabile e contorto? Mentre Giannino Petrucci in una recente intervista bulgara ha parlato di una pallacanestro italiana che scoppia di salute perché ha i palazzetti pieni come i ristoranti quando Silvio Berlusconi era presidente del consiglio e diceva che gli italiani non erano poi così affamanti come raccontavano i comunisti che mangiano i bambini. Ciccioblack e Giannino sono invece i preferiti del tormentone senza il quale la mia satira non avrebbe successo e dunque sfodero di nuovo la sciabola per affrontare l’Innominato, nonché tiranno di Valmontone, che in verità non esce più dal Palazzo capitolino, nel quale si è rinchiuso dopo che è stato contestato e sbeffeggiato in ogni parquet del Paese, se non per una sciata a Bormio senza neve e il concerto dei Pooh a Casalecchio. Vedrà il derby di Bologna? gli ha innocentemente domandato l’Angiolino Costa del Carlino. “Certo, a casa mia, comodamente seduto in poltrona: ogni tanto devo anche fare il sindaco del Circeo”. Questa è bella: la sera dell’Epifania che quest’anno cade il giorno prima del fine settimana? Me ne racconti un’altra e intanto senta l’ultima di Jerry (De Rosa): “Trentatre triple tentate e dieci segnate dal Darussafaka”. E Tom (Sconochini) divertito: “E’ uno scioglilingua come quello dei trentatre trentini?”. No, ma mi sono incapricciato lo stesso con la parola. Senza parole.