Se volete criticare Simone fatelo pure: tanto non vi bada

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Meno male che la Milano di Giorgio Armani perde ad ogni morte di Papa. Perché ogni qual volta ciò accade, e quest’anno è successo per fortuna solo con Real Madrid e Cska di Mosca, avvampano le polemiche più assurde neanche qualcuno si diverta a buttare benzina sul fuoco facendo finta di nulla. Ora almeno io so benissimo chi sono i piromani e li raggruppo alla voce Banda Osiris, ma voi non mi credete perché pensate che ce l’abbia per partito preso con Ciccioblack e i suoi cento massoni. Pardon, mattoni. Bene. Continuiamo pure a farci del male. Che intanto quelli, zitti zitti, e bravi sul serio, non mollano l’osso e s’annidano dappertutto. Come le cimici cinesi. Che tempo fa alle porte di Torino, in collina, trovarono rifugio per stare al calduccio persino in una lampada alogena che si trasformò in un barbecue incandescente quando il padrone di casa ebbe l’ardire d’accendere la luce. Adesso mi raccontano che cercano d’infilarsi alla Fiat che presto sarà non più solo lo sponsor della squadra di basket, ma la proprietà. Come nella Juventus. E potrei già dirvi il nome del loro prescelto se non preferissi prima sussurrarlo all’orecchio di Andrea Agnelli o di Massimo Feira, l’amico bianconero attualmente amministratore delegato dell’Auxilium, perché si sappiano regolare di conseguenza. Uno della banda alla Fiat? Perché no? Già da questa estate c’è Soragna che non si sa bene lì cosa ci faccia. Coordina, a sentire lui, la comunicazione tra la società e i giocatori. Ovvero se uno dei Do Forni deve mandare a quel paese un americano di Larry Brown ne parla con So-na-lagna e lui a sua volta lo comunica con le molle e in inglese al diretto interessato. Un po’ come faceva Tomas Ress nello spogliatoio della Reyer quando Napoleone Brugnaro s’accalorava con Julyan Stone perché non attaccava il ferro come il paron avrebbe voluto e il capitano dello scudetto veneziano traduceva a modo suo, cioè educatamente, quelle quattro paroline non proprio dolci del sindaco. E comunque se un banda wandissimo, pardon uno yes man di Tranquillo, s’infila anche nella stanza dei bottoni della Fiat, io mi sparo e così poi la Juve avrà un gobbo in meno tra i suoi fedeli seguaci. E non sto neanche un po’ scherzando. Piuttosto, tornando all’Armani, tra le accuse mosse a Simone Pianigiani, che non piace alla massoneria, forse perché è un vincente e tra i pochi che nemmeno li bada, per non dir di peggio ed essere volgare, c’è sempre quella, trita e ritrita, di non fare giocare gli italiani. Per la verità è anche vero che, se non utilizza Della Valle quando gli manca Nedovic, può anche essere che il morale ad Amadeus scenda sotto i tacchi, ma che Cinciarini, Burns e Fontecchio potessero tornar utili a Milano contro quello squadrone che è l’Armata Rossa di Mosca fortemente ne dubito. Così come l’anno scorso si diceva di Pascolo, Cusin e Abass che non mi pare che altrove stiano facendo fuoco e fiamme. In più la gente fa fatica a comprendere che l’Armani è impegnata su due fronti: in Europa e in Italia con l’obbligo, a quanto pare, di conquistare i playoff in EuroLega e di rivincere lo scudetto nel Belpaese giocando una sessantina partite in sette mesi. Ovvero come minimo nove al mese e non quattro come Reggio Emilia. Che affronterà domani al Forum. In pratica Pianigiani deve gestire due squadre e ne ha una sola di tredici giocatori. Uno in meno della Reyer. In più ci sarà a febbraio la Coppa Italia a Firenze e un paio di scarpette rosse andranno in nazionale a cavallo di novembre e dicembre. Insomma ci sarà spazio per tutti, ma forse con il Cska è stato il caso di ruotare otto giocatori e di rischiare di vincere andandoci molto vicino. Tanto più che Kuzminskas e Jerrells sarebbe stato meglio che l’altra sera se ne fossero rimasti in panchina con la coperta di Linus sulle gambe visto i guai che hanno invece combinato sul parquet. Stasera meglio il basket del calcio con la Reyer a Sassari e Brescia a Trento di Genoa-Napoli su Dazn, la tivù che si vede e non si vede come a nascondino. Quella di Venezia con il Banco di Sardara sarà tra pochi miniti il primo duello di un trittico terribile che prevede tra otto giorni la sfida del Taliercio con Milano e a fine mese la difficile trasferta di Avellino. Con la Champions durante la settimana. Non so se mi spiego. E comunque voglio proprio vedere quanti minuti Ray-ban De Raffaele contro l’Armani concederà all’ex Cerella e a Giuri. Ricordando tra l’altro che non avrà Mazzola e Washington. E non dimenticando la figura che ha fatto Daniel Hackett, il play azzurro, giovedì al Forum: 0/5 al tiro e nessuno ha detto niente a Dimitris Itoudis che l’ha addirittura schierato nel primo quintetto del Cska.