Ma cosa ci fa Melli da Fazio? Il pesciolone fuor d’acqua…

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Da oggi siamo in 6 miliardi sulla faccia della Terra e quindi ero proprio curioso di sapere quante casalinghe ieri hanno rinunciato a vedere Il Paradiso delle signore, l’imperdibile serie-tv di metà pomeriggio sull’Uno con Marco di Sant’Erasmo che non vuole più fare il giornalista, e sbaglia se ormai lo fanno cani e porci, per assistere allo show di P(r)ozzecco a Tblisi che stavolta durante la partita si è sbarazzato oltre che della giacca anche della cravatta e tutte hanno sperato che si disfacesse pure della camicia e, perché no, delle braghe se non dello slip biancorosso coi cuoricini e gli scudetti dell’Olimpia che Pantaleo, leon-leon, Dell’Orco gli ha messo lo scorso Natale sotto all’albero. All’ultimo momento Georgia-Italia è stata inoltre dirottata sulla terza rete ammiraglia della Rai perché sulla seconda c’era la partita della Pace, benedetta da Papa Francesco, con Ronaldinho e Ciro Ferrara, in uno stadio Olimpico per la verità deserto in ogni ordine di posti. E dunque, se venerdì in prima serata i telespettatori per Italia-Spagna erano stati pochini assai, ovvero qualcosa più di seicentomila, aggiungendo ai 514.000 di Raidue i centomila scarsi di Sky, alle 16 di un lunedì qualsiasi non c’era da aspettarsi assolutamente nulla di meglio dagli ascolti delle casalinghe con il ferro da stiro in mano e di qualche giovane che, pur di non studiare, vedrebbe in televisione anche una sfida di carambola commentata da quel trombone di Auro Bulbarelli che è stato il direttore di Raisport prima dell’Alessandra De Stefano che avrete col fiato sul collo per tutto il Mondiale del Qatar che comincia tra cinque giorni e del quale al massimo seguirò le finali e le semifinali se ci arriveranno il Brasile e la Francia.

Ovviamente la tivù di Viale Mazzini s’era poi ben guardata come abitudine da promuovere la partita di palla nel cestino, nella quale la nostra nazionale bene o male, più male che bene, si è qualificata per il prossimo Mondiale grazie ad un punticino (84-85) segnato in più da Michele Vitali (11) o da Amedeo Tessitori (15) o da Marco Spissu (pure 15 punti). Quando invece non ha occhi che per quella buffonata di Ballando con le Stelle, lo spettacolo del sabato sera dal quale – ho letto oggi su Repubblica – è stato espulso Enrico Montesano su segnalazione di Selvaggia Lucarelli, inorridita dalla maglietta della X Mas che il 77enne comico romano ha indossato durante le prove mentre ballava come un manico di scopa con la bella Alessandra Tripoli. Ad essere sinceri mi sgomenta di più che una brava giornalista come Selvaggia prenda sul serio lo show di Milly Carlucci di un Montesano recentemente non nuovo a queste cadute neofasciste, no vax e filo-Putin che non accetta il declino artistico oltre che umano. O mi sbaglio? No credo.

E comunque, per stringere, se il Paradiso delle Signore è stato visto ieri pur sempre da quasi due milioni di persone, Georgia-Italia ha avuto in media 428.000 telespettatori tra le casalinghe, una dozzina di studenti svogliati su Sky e qualche pensionato con il basket nel cuore: per la precisione 297.000 nel primo tempo (40-43) e 539.000 nel secondo. Non pochissimi, fidatevi, confrontati ai 36.795 che hanno seguito Verona-Trento di serie A la prima domenica pomeriggio di novembre su DMAX e tenendo conto del fatto che è i vertici della Rai non hanno mai nascosto negli ultimi tempi, al di là dei Bulbarelli o della De Stefano, che valgono quel valgono, di detestare cordialmente il basket di Giannino Petrucci se non proprio il presidente federale medesimo che ha perso quasi tutti i suoi amici. Quelli veri: da Stefano Tedeschi a Pietro Basciano. Perché ormai fa tutto quello che vuole il Messi(n)a. Persino di non fare una piega se il Trinacriciuto non manda in nazionale Nicolò Melli perché, poveretto, deve stare a casa a riposarsi, ma poi l’ha spedito di corsa da Fabio Fazio a che Tempo che fa tra Francesco Paolantoni e Geppi Cucciari (nella foto). Dove è sembrato un pesciolone fuor d’acqua nella tavola rotonda di mezzanotte con Massimo Lopez e Tullio Solenghi, la signora Coriandoli, Gigi Marzullo e Simona Ventura. E dove anche Gianmarco Pozzecco, oltre a tutta la nostra pallacanestro, non poteva che uscirne con le ossa rotte.

Mi mancava solo di sfasciare il paraurti della macchina contro il paletto di ferro massiccio che non avevo visto e che i sensori della telecamera non mi hanno segnalato. La pensione di novembre già in fumo e la prima sconfitta di Mestre in campionato (serie B) e in casa domenica con la Rucker alla quale non ero preparato, ma Marco Mian si è impacchettato Cesare Ciocca e se l’è portato a spasso. E il padovano Vedovato (18 punti e altrettanti rimbalzi!) è stato molto meglio del molle italo-argentino Bortolin: niente da dire. Decisamente un periodo per me non fortunato. Max Allegri a parte. Però almeno non sono più solo nelle mie crociate. Ho ora infatti al fianco due prestigiose firme pure loro in pensione, Walter Fuochi e Dario Colombo, che non si sono lasciati incantare dagli sproloqui di Petrucci. Anzi. Contro di lui sono andati giù pesante. Molto più di me. Bene. Walterino sulla Repubblica di Bologna del 4 novembre e Dario con questa lettera aperta che avrei voluto aver scritto io all’amico Dallera: “Carissimo Daniel(on)e, dopo aver letto il tuo pezzo di oggi (16 ottobre, ndr) ho deciso di lasciare per una volta il mio buen retiro di Cincinnato perché come diceva il grande Totò: “Ogni limite ha una pazienza”. L’incredibile Presidente adesso fa la vittima della Rai che non ospita la nazionale. O bella. Perché non ci spiega come mai diede il Preolimpico di Torino a Sky nonostante un’offerta della Rai di trasmettere tutto il torneo in diretta su Rai 2, con annesso assegnone di quasi due milione (chiedere per conferma a Maurizio Losa)? Come mai le presentazioni della nazionale negli ultimi dieci anni sono sempre state fatte nella sede Sky con le troupe Rai off-limits? Pensa forse che queste cose in viale Mazzini e un Corso Sempione le dimenticano? Adesso improvvisamente ha voglia di Rai: non è che qualche sponsor gli ha fatto notare che i 4-5 mila spettatori a partita di Sky li fa anche Tiziano Crudeli, e costa meno. Ma tanto la risposta la sappiamo già: “E che? Io so’ stato ar calcio… Io so’ stato ar Coni… Io so’ stato sindaco… Io, io, io”. Come avrebbe detto il grande Beppe Viola: Ma va’ a dà via i ciapp.”.