Il nuovo Gallo che prima non vinceva neanche a briscola

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Ha ragione Paolo Bonolis: se è vero che sono sempre i migliori che se ne vanno, conviene essere stronzi. Come Mourinho. Il che di solito mi riesce abbastanza bene o almeno ci provo. Soprattutto con Ciccioblack che è molto preoccupato perché ha perso il main sponsor, Matteo Mammì, che ha lasciato Sky Sport per assumere l’incarico di nuovo amministratore delegato della Lega di serie A di calcio. O almeno questo è quel che si bisbiglia nei corridoi della piattaforma di Murdoch. Dove corre anche voce che Flavio Tranquillo abbia preteso il pagamento degli straordinari e del festivo. Dal momento che sabato sera Clippers-Bucks (128-126) è sforata di un quarto d’ora oltre la mezzanotte e solo perché il Gallo ha detto a  Eric Bledsoetira pure” e il play di Milwaukee non si è fatto pregare due volte: ha infilato nel canestro la tripla del 119 pari e la partita dello Staples Center è scivolata all’overtime. Non ci credete? Fate a meno. Però evidentemente non sapete che Ciccioblack ha più granchi nelle tasche di Danilo Gallinari che nella Nba è conosciuto per l’unico italiano al mondo che non ti offre un caffè alla napoletana con la cuccumella neanche a morire. Mentre la generosità del direttore d’orchestra della Band dell’Osiris è nota sin dai tempi della scuola materna. Quando chiedeva solo cinque lire al suo compagno di banco per prestargli il tempera matite e dieci la gomma per cancellare. Invece posso anche capire che vi domandiate da dove mai salti fuori questo Matteo Mammì. E allora ve lo spiego subito: è il nipote del ex ministro delle poste firmatario della famosa legge che legittimò nel 1990 l’impero tivù di Silvio Berlusconi. In Sky sino alla settimana scorsa guidava l’area sport rights, programming e production. Non so se mi spiego. O forse è il caso: in pratica Mammì era il negoziatore dei diritti sportivi della piattaforma satellitare e di conseguenza Diletta Leotta, con la quale convive da qualche tempo, era la donna del boss e Flavio Tranquillo, che era il suo occhio destro, il grande capo del basket a cui tutti in redazione erano obbligati a ubbidire rispondendo aug e annuendo con la testa senza fare domande. E adesso? Se qualcuno pensa che per Ciccioblack sia finita la pacchia si sbaglia al cento per cento perché è come il gatto nero che, se anche lo butti dal settimo piano, casca comunque sempre in piedi senza farsi nemmeno un graffio. Per fortuna. Altrimenti morirebbe anche la mia musa ispiratrice e potrei chiudere bottega non avendo più nessuna voglia di cercarne un’altra che sia faro della mia satira da quattro soldi indicandomi la strada per essere ogni giorno più stronzo di Mourinho. Il che è probabilmente impossibile e lo dico invidiando l’intelligenza di un accentratore e provocatore nato che nella nostra pallacanestro non è più venuto al mondo dopo che anche Valerio Bianchini si è stufato di duellare con gli sciocchi e gli ignoranti, i ruffiani e i prepotenti, i bugiardi  e i buoni a niente. Adesso gli allenatori italiani sono tutti amici e tutti bravi. Nessuno parla male dell’altro, se non alle spalle, e nelle interviste fanno solo a gara per essere il più noioso e il più banalmente scontato. Riuscendoci benissimo. Altro che il Gallo che non ha mai vinto niente di niente e perde anche a carte. Specie se il suo compagno di briscola è Ciccioblack. Del resto la briscola è un gioco per muti e invece quello non è capace di star zitto un secondo. E urla: “Mamma miaaa, cosa ha fatto?” che lo sentono persino i monaci del Monte Athos. Che ogni volta si domandano pregando a mani giunte: “Ma fa sul serio o è davvero matto?”. Non chiedetelo a me, vi prego. E intanto i Los Angeles Clippers dopo Milwaukee hanno battuto all’over time anche Golden State, per altro orfana di Stephen Curry, e stanotte senza Tranquillo e Pessina tra le palle anche gli Spurs (116-111) con 19 punti e 6 rimbalzi di Danilo Gallinari in 31 minuti nel derby con Ettore Messina e un imbarazzante Marco Belinelli che non va oltre i 7 punti in 23’, appena una tripla nel canestro e -10 di plus-minus. Che sia cambiato il vento? Glielo auguro. L’importante è che Ciccioblack gli giri alla larga il più possibile, perché non ha proprio nulla da insegnargli, e che pure i genitori non gli stiano sempre troppo addosso. Il ragazzo ha trent’anni e sarebbe ora e tempo che si trovasse anche una morosa. Che gli spilli qualche dollaro e gli insegni ad essere più generoso nella vita. Così lo diventerà anche in Nba e magari riuscirà finalmente a vincere almeno una partita dei playoff. Con il cuore. Prima che con le bombe. Che è pane per i denti di Lou Williams (23), il vero trascinatore dei Clippers che adesso a Ovest hanno appena una sconfitta più dei Warriors e dei Trail Blazers di Portland.