Il carnefice della Juve non è il Napoli ma quel boia del Var

ghigliottinaMa dai. Sbotterebbe Giampiero Mughini. Però stavolta c’è ben poco da ridere e semmai molto da ridire. Si è dimesso Tavecchio, l’inventore del Var o della Var: cambia niente. Nel senso che il prossimo presidente federale sarà molto probabilmente anche peggiore di Carlo Tavecchio. Mentre che il Var sia una creatura del Napoli dell’onnipotente Aurelio De Laurentiis o la Var dell’Inter cinese, in combutta con la Gazzetta di Mamma Rosa e Papà Urbano, è una stucchevole disquisizione che francamente mi ha annoiato e nemmeno più m’interessa. Piuttosto il Var è una lama sottile, canterebbe Gianna Nannini, che però taglia da una parte sola e s’abbatte sempre sul collo della Juve in ginocchio anche a Marassi. Come la ghigliottina nella rivoluzione francese. Noblesse obblige. Ma adesso basta. E non mi rivolgo ai poveri di spirito, ai ciechi e agli intertristi, ai villani e ai Pulcinella, ma proprio ai gobbi bianconeri che hanno perso il lume della ragione e s’accaniscono un giorno contro Allegri, perché non ha fatto giocare l’impresentabile Dybala dell’ultimo mese e mezzo, e un altro contro Khedira, perché si è fermato a protestare mentre Ferrari ha potuto tranquillamente firmare il 3-0 per la Sampdoria. E intanto perdono di vista il vero carnefice. Che è quel boia di un Var. Acciuga è al quarto anno in sella al purosangue che fu del Conte Antonio e negli ultimi tre ha vinto tre scudetti e tre Coppe Italia perdendo due finali di Champions con Barcellona e Real Madrid, le due squadre più forti del mondo. E ancora è criticato. Perché ha perso a Cardiff. Non ci voglio credere. Il nazionale tedesco disapprova Giuda, pardon Guida, che è di Torre Annunziata alle falde del Vesuvio, praticamente Napoli, o mi sbaglio?, perché effettivamente è stato spinto da Zapata, come ammette persino Mamma Rosa. E Tuttosport, non dico il Mattino, lo cazzia in prima pagina col titolo “Khedira ma che fai?”. E il direttore Paolo De Paola, napoletano, guarda caso, gli dedica addirittura un editoriale coinvolgendo pure Allegri e Chiellini. Nostra Signora è sotto assedio dal dopo guerra, è finita in serie B per “un diffuso sentimento popolare”, come recita la scandalosa sentenza delle toghe nerazzurre dell’epoca Moratti, mentre il Milan del Pregiudicato andava poi a vincere la Champions. E buona parte dei tifosi bianconeri, poveri imbecilli, e sono uno sterminio, alzano le braccia e s’arrendono al Var. Che dall’inizio del campionato sta torturando la Juve con un puntiglio spietato e un odio che non ha eguali sui giornali e su Sky. Neanche voglio prendere in considerazione i torti subiti dalla Juve nelle prime dodici giornate. Perché la tirerei troppo per le lunghe e il ruolo della vittima lo lascio volentieri fare ai suoi detrattori che non le riconoscono alcun merito e la vogliono solo veder morta. E anche li capisco: sono sei anni che le prendono di brutto. Mi fermo al comportamento di quell’ipocrita del Var nell’ultima giornata. Sabato sera Napoli-Milan 2-1: Insigne scappa e segna l’1-0 in fuorigioco. Doveri de Roma interpella il Var che sentenzia: Romagnoli con l’unghia del pollice tiene in gioco lo scugnizzo che non è Maradona e neanche Pelè. Facciamo pure finta che così sia, ma neanche il guardialinee Costanzo e Maria De Filippi non ne sono ancora troppo convinti. Domenica dopo pranzo: Sampdoria-Juventus 3-2. Ci sono almeno tre episodi che andrebbero sottoposti al giudizio del Var. Altrimenti Napoli e Inter cosa l’hanno inventato a fare assieme a Tavecchio e alla Gazzetta? 1. La chiara spinta di Ferrari ai danni di Mandzukic che è sbilanciato nel momento di colpire la palla di testa a due passi da Viviano. 2. Sempre sullo 0-0 il cross di Cuadrado è respinto con una mano in area da Strinic che non ha proprio il braccio tenuto aderente al corpo. 3. Zapata spinge a due mani Khedira che protesta e intanto Ferrari segna il terzo gol blucerchiato. Ora io non dico che ci fossero entrambi i rigori a favore dei bianconeri: il primo su Mandzukic senz’altro, il secondo probabilmente. Contesto che il Var non voglia vedere quel che non gli piace vedere e che l’arbitro chiuda un occhio e faccia finta di niente sui casi contestati dai bianconeri. Come è successo sul 3-0 di Ferrari. Di cui persino il moviolista di Mamma Rosa scrive: “Il Var Giacomelli sta zitto, ma resta il fatto che Guida avrebbe dovuto annullare la rete”. Quindi cosa devo pensare? E soprattutto cosa dovrebbero pensare tutti i benpensanti fans della Rubentus, così definita dallo Zio Aurelio, invece di bacchettare sulle dita Khedira e Allegri al quale mai perdoneranno d’aver perso a Cardiff? E ricorderanno, se non se ne sono già dimenticati, il gol annullato a Madzukic contro l’Atalanta (2-2) dal Var Orsato, un altro di buono, per una gomitata di Lichtsteiner a Gomez avvenuta mezzora prima? Penseranno che ci sono due giustizie e due Var nel nostro calcio malato. O che, se il Napoli vuole lo scudetto a furor di popolo, dobbiamo già darglielo? Diamoglielo. Magari schierando le riserve venerdì 1 dicembre al San Paolo. L’importante è che non lo vinca l’Inter.