E se fosse Recalcati il prossimo allenatore della Virtus?

recalcatiFifty fifty. C’è chi pensa, come me, che l’ha raccomandato Messina. E chi invece Tanjevic. Di certo non è stata una scelta di Petrucci. Che però l’ha avvallata. Altrimenti che razza di padrone della baracca sarebbe? Potrei anche dirvi quanto guadagna Crespi in nazionale. Perché lo so. Ma non sarebbe carino e difatti non lo faccio. Perché ci sono cose che si possono dire e altre no. Per esempio credo che si possa dire che hanno comunque sbagliato tutti e tre: Ettore Messina, Boscia Tanjevic e Giannino Petrucci. Le azzurre all’ultimo Europeo di giugno nella Repubblica Ceca non avevano fatto malissimo. Anzi. Superate di un punto nella finale per il quinto posto dalla Lettonia e prima ancora da uno arbitraggio vergognosamente scandaloso alla luce del sole. Eppure Andrea Capobianco è stato sollevato dall’incarico di cittì e sostituito da Marco Crespi. Che oltre tutto costa un bel po’ di più e non mi sembra neanche abbia il carattere per allenare le donne. Se si può dire. Anche se mi potrei sempre sbagliare. Penso invece che non si potrebbe dire che Alessandro Ramagli ha un lavoro precario alla Virtus. Però questo è quel che pensano tutti non da sette giorni, ma dall’inizio del campionato come minimo. Solo che, se queste verità non le dico io, non le dice nessuno. Men che meno quella ruffiana di Mamma Rosa. Dire o non dire: questo è il problema. Ma non ve la voglio nemmeno far troppo pesante giocando sulle parole. Come molto meglio di me sa fare Alessandro Bergonzoni. E difatti neanche mi sogno di paragonarmi a lui. Che ieri sul Venerdì di Repubblica ha scritto dei “nasi che aspirano a diventare altro”. Già, ma cosa vi stavo dicendo? Dicevo di Ezechiele Lupo che è il secondo nome che ho dato a Paperoga. Che mi dicono sia cambiato per la bisogna. Il Crespi che conoscevo io era quello che non stava fermo un secondo in panchina e si agitava più di Acciuga Allegri. Si strappava le vesti, urlava, era più teso delle corde di un violino. E avrebbe pure meritato di vincere lo scudetto con Siena. Anche se poi magari glielo avrebbero tolto e comunque non lo avrebbero potuto dare a Milano. Questo invece che allena la nazionale femminile mi sembra goffo e impacciato in un frac con le maniche corte e le braghe da acqua alta. Nonostante pure mi dicano che negli allenamenti prima del match di San Martino di Lupari, in provincia di Padova, abbia usato più il bastone della carota con Giorgia Sottana e le altre giovanotte. Così come mi spiace dirlo, ma è purtroppo sotto gli occhi del mondo: l’Italia di Crespi rischia davvero nemmeno d’andare tra due anni agli Europei. Perché dopo la vittoria in Macedonia è stata mercoledì spazzata via dalla Croazia di Marija Rezan (35) e della biondissima Sandric (22) beccando 83 punti. Che nel basket rosa sono tantissimi. E sabato scorso la Croazia le aveva buscate in casa dalla Svezia. Mentre tutti vengono da me a chiedermi cosa stia mai succedendo a Cecilia Zandalasini, una sola tripla centrata in due partite su dieci tiri. Ve lo dico, basta che poi non vi arrabbiate: gli States hanno fatto male a lei come a tanti altri. A Bargnani per esempio o a Messina. Per non dire di Tranquillo e la sua banda del buco che se la stanno passando sul serio male. Di Paperoga vi ho già detto: un mezzo disastro. Ma vogliamo parlare di Gas Gas? Ha incrociato le spade ventun volte con Simone Pianigiani e solo in tre duelli ha avuto la meglio. Di modo che adesso si possa dire che ci è riuscito appena tre volte e solo per sbaglio. Eppure Trinchieri è bravo. Sì, a parole. “All’Armani il Bamberg ha fatto un bel regalo di Natale”, ha detto ieri sera uscendo dal Forum con le vene del collo che sembravano tubi Innocenti in fiamme. E comunque credo che non allenerà mai Milano, come è nei suoi sogni sin da bambino, almeno finchè all’AX ci saranno Proli e soprattutto il mio Nazareno. E Gas Gas continuerà ad andare a mangiare hot dog con Ciccioblack. Se ne dicono tante. L’ultima è che Charlie Recalcati potrebbe essere il prossimo allenatore della Virtus. Da quando? Anche da lunedì, prima della sosta della nazionale di MaraMeo Sacchetti, se domani pomeriggio la Segafredo dovesse perdere a Brindisi la sua quinta partita su otto. Le altre piste condurrebbero invece a Frank Vitucci, che pure se lo meriterebbe di tornare in pista, o a Paolo Moretti, ma mi sembrano troppo scontate. Perché l’agente di Frank è anche il procuratore dei due Gentile, Aradori e di un’altra vu nera. Mi pare Ndoja. Mentre il nome di Paolo il caldo è molto legato a quello di Albertone Bucci che illo tempore già scelse Ramagli. Re Carlo invece non appartiene a nessun carro. Come tutti i regnanti e i sovrani di questa terra.