Da Belpietro a Giordano, uno più vergognoso dell’altro

verità

Oggi è il 10 di aprile, venerdì santo. “E quindi tra due giorni è Pasqua”. Bravo. “E tra tre Pasquetta”. Però, ne sai una più del diavolo. Ma chi te le racconta queste cose? “Maurizio Belpietro”. Chi? “Sì, hai capito benissimo: il direttore della Verità”. Non ti credo. “Fanne a meno”. Francamente non pensavo che tu leggessi ancora le favole di Pinocchio. “All’edicola in piazza erano rimasti solo La Verità, il Gazzettino di Venezia e il Giornale di Berlusconi”.  E tu cosa hai fatto? “Ad occhi chiusi, tappandomi il naso, ne ho pescato uno a caso”. Non conosco un altro essere (dis)umano più odioso di Belpietro. “Non è vero: c’è Alessandro Sallusti che a volte è anche peggio. O vogliamo parlare di Giorgia Meloni?”. Per carità di Dio. “O di Matteo Salvini?”. Lascia stare. Io quando li vedo solo apparire in televisione, cambio subito canale prima che mi venga da dar di stomaco. “Sei il solito intollerante antifascista”. Certo. “Quindi poco democratico”. Con certa gente pochissimo. “Un comunista insomma”. Sì, unto e bisunto che mangia i bambini. Con il cachemire, la Jaguar e la casetta in montagna. Perché non si può? “No. Un vero comunista deve avere le pezze al culo e mangiare pane e salame”. E questo chi lo dice? “Un tuo amico”. Magari Nico. “Lascia perdere”. Sarà il caso. “Però sul Giornale ho visto che scrive ancora Oscar Eleni”. Così mi hanno detto, ma non posso giurartelo: io quel giornale non l’ho mai comprato. “Neanche lui se è per questo”. E’ vero. E comunque, cambiando discorso, fammi un po’ vedere che titolo ha sparato La Verità, che io chiamo L’Ossimoro, in prima pagina? “Dall’Europa solo fregature: servirebbe un governo vero”. E ti pareva. “Ma il bello ha ancora da venire”. Ovvero? “Non puoi neanche immaginare di chi sia il corsivo?”. Per caso di Littorio Feltri? “No. Dovresti saperlo che Belpietro e il podestà bergamasco hanno bisticciato dopo che per anni erano stati culo e camicia”. Mi piacerebbe sapere chi era la camicia. “Anche a me”. Però ora non tenermi sulle spine. Dai, spara: di chi è questo benedetto elzeviro? “Di Mario Giordano”. Lo sciacallo con la voce da castrato? Leggimi solo l’incipit. “I tedeschi mi stanno sulle scatole da tempo”. Basta, fermati qui: ho capito. “Povero Giordano, deve avere dei problemi”. Molto grossi. Ma ciò non toglie che sia vergognoso al pari del Cazzaro Verde e della Caciarona Nera in marcia su Roma.  “E’ più ignorante persino di un veneto?”. Veramente Oliviero Toscani diceva che i veneti erano tutti degli ubriaconi. “Sì, ma poi hanno cominciato a votare Galan e successivamente Zaia”. E sono diventati ignoranti bevendo Prosecco. “Cosa mi racconti piuttosto di pallacanestro?”. Stasera niente. Come ho scritto ieri e come dice il patron di Reggio Emilia, l’adorabile Stefano Landi che ha occasionalmente partecipato ad una video-riunione della Lega Basket, sono sedici galletti che strillano e saltano e non risolvono mai un tubo. Cominciando da Luca Baraldi. “Taci, taci: non me ne parlare”. Te ne parlo invece: oggi sulla Gazzetta Stefano Sardara gli ha risposto per le rime. “Di questo passo sai come li chiameranno”. No. “Sandra e Raimondo”. Che barba, che noia. “Piuttosto hai visto il Conte Giuseppe prima di cena in televisione?”. Come no? “Le ha cantate alla Meloni e a Salvini che è stato un piacere ascoltarlo”. E’ vero. Non gli davo un soldo bucato, adesso è diventato per me un idolo. Altro che balle. E comunque non t’illudere, caro il mio Sancio Panza: è più facile che un cammello infili una zampetta nella cruna di un ago che il somaro, che tu ora cavalchi, non giochi ai quattro cantoni. “Spiegati meglio, mio signore e padrone”. Una volta l’asino che oggi vuol disarcionare Conte ha votato Berlusconi, un’altra Salvini, una terza la Meloni. “E la quarta?”. Non mi stupirei se votasse Renzi come qualche destrosso ha votato tempo fa Grillo. E non ha ancora capito che non si gioca e non si scherza con il Covid-19 solo per impossessarsi del governo giallorosso. “E allora perché continui ad insistere ben sapendo che gli ignoranti non cambieranno mai idea politica”. Perché spero che almeno si stufino di leggermi e si cancellino dagli amici, ma quali amici?, su Facebook. E perché, soprattutto, non si dissetino più alla mia fonte di notizie di pallacanestro. “Pochi ma buoni”. E giusti. God save Conte. “Long live the Conte”.  Ps-1: nella foto Maurizio Belpietro, direttore delLa Verità. Quale? La sua e dei sfascisti pari a lui. Ps-2: lo Scacciapensieri uscirà anche a Pasqua e Pasquetta. Domani invece i voti di fine stagione del basket e nessun sei politico per via della pandemia: garantito al limone.