“Je suis un cretin totalment brancolant dans la nuit”

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Se vi siete persi ieri sera la copertina di Maurizio Crozza a DiMartedì (sulLa7) dovete fare di tutto per recuperarla in qualche modo: è difatti l’analisi più schietta di tutte quelle che ho sentito fare dal 13 novembre a oggi in televisione e che mi sento anche stavolta di condividere in pieno e di sottoscrivere al mille per mille. Fan di Crozza e seguace della sua satira semplice, mai grossolana, solo apparentemente lieve, che va sempre diretta al bersaglio, sarò sincero: vorrei possedere solo un’unghia del suo genio e della sua comicità inimitabile. Un artista. Con l’a maiuscola. Che non salta l’ostacolo, ma l’affronta spavaldo. “Non facevo battute sull’Isis prima e non le farò ora, avevo paura prima e ne ho anche adesso. Visto? Non mi hanno cambiato”. Poi inizia l’affondo con la lama dell’autocritica: “L’unica maglietta che oggi mi sentirei bene addosso è quella con la scritta: Je suis un cretin totalmente brancolant dans la nuit. Perché io invidio chi ha le idee chiare. Poi però mi accorgo che chi ha le idee chiare è gente come Gasparri, Belpietro e Salvini”. Incalzante: “E allora mi dico: ma sai che forse essere un cretin che brancola nella nuit non è in fondo poi così male?”. Bombardiamoli tutti: è stata la proposta moderata di Gasparri, Belpietro e Salvini. Ma Crozza poteva benissimo allargare il cerchio magico anche alla Santanchè. Che adesso, incurante della gelosie di Sallusti, fa lingua in bocca con Putin. Sì, proprio il premier che non si sa bene, vallo a capire, se abbia o no regalato a Silvio Berlusconi un letto a due o a tre piazze. Sul quale di sicuro l’ex Cavaliere faceva stravaccare le sue escort. Almeno tre o quattro alla volta. Ventisei in tutto. Quelle cioè che gli portò a Palazzo Grazioli l’imprenditore Giampaolo Tarantini, condannato il 13 novembre dal tribunale di Bari a sette anni e dieci mesi di reclusione per reclutamento di puttane. E comunque così Maurizio Crozza ha chiuso il suo tormentone: “Io sarò anche un cretin dans la nuit, ma loro sono dei cretin anche in pieno jour”. Grandioso. Mi ripeto: a me mette addosso un sacco di paura anche questo neorazzismo dilagante che fa di tutta l’erba un fascio. Difatti il filosofo francese Marek Halter, che ha vissuto gli orrori del nazismo ed è scappato alla repressione sovietica, non ha dubbi e l’ha dichiarato a Repubblica: “Ora la democrazia è in pericolo e la Francia rischia di cadere nelle mani di Marine Le Pen e della destra estrema”. Salviamoci almeno con la satira. Che va di traverso ai potenti e ai politici. Mentre ricordo che Giancarlo Galan, non volendosi staccare dal water di villa Rodella, l’aveva portato via con lui, ma i giudici della Sorveglianza senza cuore gli hanno proibito anche questo. Cioè di poter fare i suoi bisogni dove vuole. Meglio la galera. O no? Non fosse che l’ex governatore dei veneti, non per uno ma per quindici anni, continua regolarmente a prendere lo stipendio di deputato dalla nostra generosa repubblica. Questo l’ho letto sulla Nuova Venezia, però sinceramente mi auguro che non sia proprio (più) così.