Crolla il prezzo del tartufo: la Montedison ne ordina 5 chili

E’ autunno. Da oggi ufficialmente è finita l’estate: era ora. Una volta maledetta era la primavera. O almeno così la pensava Loretta Goggi. Adesso non ci son più storie: maledetta è l’estate. Soprattutto quando ostinatamente s’impegna, come quest’anno, a piovere quasi tutti i santi giorni sui tetti tra i boschi o sugli ombrelloni tra i bagnanti. Guardando dalla mia finestra, ho visto una foglia cadere: è autunno. Questa è la prima poesia che hanno imparato all’asilo i miei gemelli. La Giorgia ci metteva alla fine anche un bel punto esclamativo. E Bicio rideva di gusto. Indimenticabile. Come il libro autobiografico di Zoff che vi riconsiglio di correre a comprare. A Dino è sempre piaciuto molto Francesco De Gregori, ma “sono un fan di Francesco Guccini praticamente da sempre”. Anche questa non sapevo. “Sono poemi quelli che scrivi” un giorno gli disse dopo un concerto a Bologna. “Profondi e anche un po’ tristi come sono i miei pensieri spesso”. Una volta l’autunno era il tempo delle mele e di Sophie Marceau che è ancora una bella donna a 48 anni. Oggi è più il tempo delle pere e per me dei ricordi. Non sapevo neanche per la verità che il Belpaese fosse il primo produttore di pere in Europa e il terzo al mondo dopo Cina e Stati Uniti. Eppure è un frutto così brutto: tutto storto, spesso goffo, raramente abbronzato. Sinceramente pensavo che la Juve di Acciuga avrebbe avuto vita più dura a San Siro. E invece al timido Milan di Pippa Inzaghi avrebbe potuto benissimo dare tre pere. Quelle che la Roma, se sarà buona, regalerà oggi pomeriggio al Cagliari di Zeman che ancora ieri sosteneva a Repubblica che vale sempre la pena inseguire un 5-4. O una 4-5 come gli capita più spesso? Non so se ci si sposi più in primavera o in autunno: aiutatemi a scoprirlo. Intanto mancava solo Barack Obama alle nozze di sabato prossimo a Venezia tra George Clooney (53 anni) e Amal Alamuddin (36). E poi siamo a posto: non mancherà nessuno. Solo una domanda: ma non ha proprio niente di più importante da fare il presidente degli Stati Uniti d’America che ha appena dichiarato: “Colpiremo l’Is in Siria”? Anzi due: non poteva Clooney sposarsi a Disneyland o a Las Vegas così tutti saremmo stati più in pace? Ma è un’altra la più pregiata delle chicce della prima domenica d’autunno. Ce la offre in prima pagina la Stampa: “Prezzi in calo e qualità: l’anno d’oro del tartufo”. Quello bianco: è ovvio. La cui raccolta è cominciata in Piemonte proprio in questi giorni. Sperando, dicono i cercatori d’Alba, che continui a piovere. Così il tartufo da 300 costerà 200 euro all’etto. Soltanto? Difatti la mensa della Montedison ha già provveduto ad ordinarne cinque chili per affettarlo sul riso dei suoi operai.