A caccia dell’oro del Giappone che stavolta non è ottone

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Non auguro a nessuno di svegliarsi all’alba con Lucky Lucchetta nelle orecchie che ti parla d’elettrodi e di chitarre elettriche o di termosifoni da spurgare perché pieni di bolle d’aria. Soprattutto se sei andato a letto con Ciccioblack Tranquillo e la sua Nba urlata sino alle quattro di notte. C’è o ci fa? Per me si fa. E’ fuor di dubbio infatti che poi resti rincoglionito e sballato per tutto il resto del giorno e a sera ringrazi Dio che almeno domani è sabato e l’attesissima finale per l’oro e l’argento mondiale della pallavolo femminile inizierà quaranta minuti dopo mezzogiorno. Sempre su Raidue, la tivù del volley e i record d’ascolti. Dalla Yokohama Arena lo spettacolo di Italia-Serbia. Tenendosi tutti per mano come Paola Egonu da Cittadella e Miryam Sylla da Palermo sui devastanti servizi di Lucia Bosetti. Tifando pure per Anna Danesi che è uno schianto a muro e per il capitano Cristina Chirichella che ha il più bel sorriso del mondo. Senza dimenticare Ofelia Malinov, papà e mamma bulgari, ma lei bergamasca purosangue. E quindi proibendo a Matteo Salvini e a Vittorio Feltri di non metterci per una volta il becco e la lingua non potendo essere questa anche la loro festa. Mentre Sky si salverà in corner all’ora di pranzo con Chelsea-Manchester United, Marx Sarri contro Josè Mourinho. Altrimenti ditemi voi perché dovrei continuare a dare tutti quei soldi a Rupert Murdoch e agli eredi di Walt Disney che, per sette partite di serie A e poco altro, si fanno pagare l’occhio della testa? Tanto più che per capire il funzionamento di Sky Q non dico che devi essere laureto in ingegneria elettronica, ma quasi e comunque sarà il caso che iscriva anche la Tigre ad un corso serale d’informatica prima che mi sfasci il decoder sulla zucca. Non è stato facile mettere in ginocchio le campionesse olimpiche cinesi ed infatti le magnifiche azzurre ci sono riuscite al quinto set dopo sei match-ball falliti e cinque ace terrificanti di Paola Egonu che a diciannove anni è già un fenomeno come Gianni Rivera. Più grande, e non penso di sbagliarmi, delle top model Francesca Piccinini e Maurizia Caccatori. Meno complicato all’alba è stato invece il successo (3-1) della Serbia in semifinale sull’Olanda. Meglio così. Così le campionesse d’Europa partiranno favorite e la nazionale dell’umile Davide Mazzanti non avrà molto da perdere. Anche se stavolta l’oro del Giappone non è quello che da noi si chiama ottone. Tijana Boskovic, venti mesi più della Egonu, forse fa ancora più paura di Brankica Mihajlovic che non ride nemmeno se le racconti una barzelletta di Maurizio Battista. E pure la palleggiatrice Maja Ognjenovic è un amore di pallavolista. Però non si sa mai e comunque domani sarà un giorno straordinariamente speciale e bellissimo per le fantastiche sorelle d’Italia (nella foto, ndr) come con la solita imbarazzante fantasia oggi le ha chiamate Mamma Rosa. Che i titoli di prima pagina continua a dedicare a Gigi Buffon (“Uno juventino a Parigi”: code alle edicole) o a Icardi e Maldini. E dal volley, come del resto dal basket, pretende d’essere pagata per dedicare ad uno e all’altro sport, considerati sempre figli di un Dio minore, un modestissimo inserto infrasettimanale. Robe da non credere. Eppure è tutto vero. Anche se a Papà Urbano queste cose non piace sentirsele dire fuori dai denti.