Via Proli e Pianigiani, in arrivo Gherardini e Messina

pozzecco

Di solito non devo andare a Delfi per conoscere il destino delle partite dei playoff. Il mio oracolo è Walterino Fuochi di Repubblica che sbaglia un pronostico su dieci. E siccome ultimamente ne indovino poche, ogni giorno lo consulto al telefono. Poi magari Sassari vince anche gara due di semifinale al Forum e Fuochi era invece sicuro che la serie sarebbe andata sull’1-1, ma non è colpa sua se l’Armani ha buttato via una vittoria che aveva già in saccoccia sull’81-67 ad un minuto dalla fine del terzo quarto quando Mike James ha sbagliato la prima tripla su sette del suo fantastico tiro al bersaglio e dopo che Gianmarco Pozzecco durante il time-out aveva scarabocchiato col gesso due freccette sulla lavagnetta e, nel panico più totale, aveva bofonchiato alla sua truppa: “Forza ragazzi, voi sapete cosa fare”. Questa è la vera forza del magnifico Poz (che nella foto abbraccia Gentile): prende tutti per il sedere e nessuno se ne accorge, è un grandissimo affabulatore che incanta i giornalisti e gli arbitri che gli permettono qualsiasi cosa, ma adesso per favore non ditemi anche che è un allenatore di pallacanestro con la A maiuscola perché sapete tutti benissimo di mentire. Ha convinto per esempio Andrea Tosi, che pure è uno che ne mastica di pallacanestro, a scrivere sulle pagelle della Gazzetta: “Tiene sempre in pugno la partita e la squadra anche sotto di 14. Adesso ha tre match ball per andare in finale, due in casa. Non è un sogno. Voto 7,5”. Nel terzo periodo invece Pozzecco si era per esempio dimenticato in panchina i tre italiani: Polonara, Gentile e Spissu. Ma ha la fortuna d’avere seduto accanto a sé il presidente Stefano Sardara che lo sa prendere per le corna e quali buoni consigli dargli. Che poi Sardara sia anche un genio e il miglior dirigente italiano come sostiene quel furbo di tre cotte che è Petrucci, magari è anche vero, però Giannino lo dice anche di Luigi Brugnaro e di Luca Baraldi, e lo diceva di Livio Proli, prima che rompesse con la famiglia Armani, e allora non so più se credergli o meno. Di sicuro la colpa dell’incredibile sconfitta di Milano nell’overtime, quando ha fatto scena muta con il morale sotto ai tacchi e Mike James spompato, non è di Simone Fontecchio che perde la marcatura su Dyshawn Pierre che dall’angolo liberissimo infila la tripla del 95 pari (e del supplementare) o di quello che presuntuosamente non spende un fallo su Spissu in lunetta come gli urlavano dalla panchina, ma ovviamente di Simone Pianigiani come a tutti ormai fa comodo scrivere: “Subisce di tutto nel finale. Voto 5”. Lo si è stracapito: sullo 0-2 per Sassari l’avete ormai scaricato e neanche ve ne vergognate. Del resto sono due anni che Milano non riesce a digerirlo e che lo fischia. Solo perché è nato vincente ed è figlio della Lupa. E adesso? Domani perderà finalmente l’imbattibilità nelle serie e farà le valigie. Come è già successo nell’Olimpia a Luca Banchi e Gelsomino Repesa nel secondo anno (dispari) dopo il primo dello scudetto. Però stavolta tutti saranno contenti e non soltanto brinderanno i massoni della Banda Osiris, ma anche i neonati e i loro fiancheggiatori stolti, i repubblichini di Salò e i nostalgici del secolo passato. Se ne andrà pure Livio Proli e così non serve che consulti la Pizia di Delfi per disegnarvi il futuro di Milano. Basta chiederlo a Sandro Gamba. All’orecchio del quale ha spifferato tutto Rosanna Armani, sorella di Giorgio, durante l’intervallo dell’ultima partita. Educatamente con la mano davanti alla bocca. La società sarà controllata da Leo Dell’Orco, collaboratore storico del grande stilista piacentino, e da Michele Morselli, ex maestro di tennis di Armani. I quali affideranno la parte tecnica a Maurizio Gherardini, nuovo direttore generale, che in un secondo momento sarà affiancato dal diesse Claudio Coldebella. Mentre, come vi ho anticipato da tempo e nessuno mi aveva voluto credere, sarà Ettore Messina il successore di Pianigiani al timone di comando di una squadra che navigherà spavalda alla conquista dell’EuroLega. Veramente ridevate di me anche quando vi parlavo di golpe della Banda dell’Osiris allargato anche alla Lega e allora staremo a vedere se il potere non passerà da Proli a Sardara e la presidenza da Bianchi a Bassani affiancato da Marco Aloi, Luca Chiabotti e Francesco Riccò. In serata intanto Cremona ha pareggiato il conto con Venezia come aveva pronosticato nel pomeriggio il mio oracolo. 78-74 per la Vanoli che meglio ha tirato dalla lunetta e meno affaticata è arrivata allo sprint finale. Però la sensazione è che De Raffaele abbia in mano le chiavi per chiudere in gabbia Sacchetti e che la Reyer possa volare in finale sulle ali di Austin Daye e lo strapotere di Mitchell Watt sotto canestro. Sempre che l’arbitraggio al Taliercio non sia di nuovo smaccatamente in favore della squadra del cittì come solo nel Paese dei pifferai magici e nel basket di Giannino Petrucci può succedere. Dulcis in fundo, già che ci sono, propongo anche la chiusura del Cna (comitato nazionale allenatori) e dei corsi per allenatori. Tanto se ne può ormai fare anche meno: basta tirare in area la palla e far divertire i giocatori. O mi sbaglio? E comunque se ne può anche riparlare domani.