Non sarà che Matteo Renzi a Rio abbia portato sfiga?

rio renzi

Matteo Renzi se ne va. Era ora. Cosa avete capito? Lasciatemi almeno finire la frase: Matteo Renzi se ne va da Rio de Janeiro e torna nel Paese dei balocchi dopo aver portato parecchia sfiga agli azzurri dei cinque cerchi. A parte l’argento di Rossella Fiamingo nella spada. Che per la verità era già oro: 11-7 nell’ultimo assalto, ma poi la magiara Szasz, una sola vocale pasticciata tra due esse e due zeta,  l’ha impietosamente infilzata otto volte di fila. Peccato. Non so come il Boy scout di Rignano sull’Arno abbia passato il suo sabato al villaggio olimpico. Però mi pare d’averlo visto sul marciapiede della discesa da Vista Chinesa, il Belvedere Cinese di Rio, quando è passato Vincenzo Nibali e un istante dopo il povero siciliano è scivolato in curva strusciando, come scrive (bene) Maurizio Crosetti, sull’asfalto umido. “Dove il sole non arriva mai perché lo fermano foglie larghe come orecchie d’elefante”. Aggrovigliando la bici e, già c’era, rompendosi anche l’osso della spalla. Che è poi la clavicola: avrebbe potuto vincere pure lui una medaglia. “Le cadute fanno parte del mestiere”, è fatalista Gianni Mura, un’altra firma nobile e olimpica di Repubblica. Però non può essere anche un caso che nello stesso giorno, il primo di gare ai Giochi, la bolzanina Petra Zublasing, non proprio una qualunque ma la campionessa del mondo in carica nella carabina 10 metri, tremasse come una foglia di araribà scossa dalla bufera e non centrasse neanche un palloncino al tiro a segno del luna park carioca: 33esima per non dire ultima. Così come è molto strano che nella notte italiana Roberta Vinci sia uscita al primo turno del torneo olimpico strapazzata da Anna Karolina Schmiedlova che è la numero 61 del tennis sul cemento. Insomma non stento a credere quello che mi ha raccontato un gufo dal Brasile. Ovvero che due gatti neri di Barra de Tijuca si siano toccati le palle e fatti il segno della croce dopo aver rischiato di finire sotto le ruote del taxi che accompagnava il nostro presidente del consiglio all’aeroporto internazionale Antonio Carlos Jobim, meglio conosciuto come Galeao. Del resto proprio oggi il Fatto Quotidiano ha titolato in apertura di prima pagina: “In fuga da Renzi” e l’Espresso di questa settimana: “Italia sì, Italia no, Italia forse”. Ma se la sono presa con il Boy scout che tifa Viola per altre cose che onestamente nulla hanno a che vedere con le Olimpiadi e con gli azzurri a Rio. Anche se Rossella Fiamingo, tra un tira e molla e un altro con Luca Dotto, ha confessato scendendo dal podio: “Forse Renzi mi ha messo un po’ d’ansia addosso con i suoi continui sms”. Mentre Gabriele Detti, il meraviglioso Casinaro, alle tre e un quarto del mattino si è regalato la medaglia di bronzo nei 400 stile e una casa al mare. Come aveva promesso di fare prima di tuffarsi nella vasca dell’Esportes Aquaticos. E Matteo probabilmente non era ancora in volo con la moglie Agnese per il Paese di Pinocchio.