Questa SLega che divide i club e privilegia i bandaosiris

3 porcellini

Dio solo sa quanti mi costi dar ragione a Papà Urbano, ma che due suoi figli si mettano adesso a scopiazzare anche le notizie di basket-mercato dagli altri giornali (o blog) e pure abbiano il coraggio di siglarle (m.c.-v.d.s.) come gli impiegati del catasto che timbrano il cartellino per dimostrare che sono al lavoro e poi vanno a fare la spesa, quando basterebbe un solo carabiniere con la licenza di terza media per buttar giù al volo un pezzullo di palla nel cestino con un semplicissimo “copia e incolla”, credo che non si possa dar torto al cerbero Cairo se poi manda qualche giornalista di sua moglie, Mamma Rosa, a quel paese o come minimo in cassa integrazione sino al giorno in cui Giannino Petrucci, dando ascolto ad Ettore Messi(n)a, non deciderà di riprendere il campionato di serie A ai primi d’autunno e ovviamente a porte chiuse facendo imbestialire Luca Baraldi. Del resto ci si può girare intorno finché si vuole, ma alla fin fine, quando cioè arrivi al nocciolo del problema, non puoi far altro che ammettere che alla domenica centoventi giornalisti, che sono pagati quasi il triplo rispetto agli altri giorni feriali per fare una Gazzetta del lunedì che vende a fatica tre copie nell’edicola del centro di Milano, e al massimo due in quella della Bovisa o di Porta Garibaldi, sono davvero un’esagerazione se non addirittura una vergogna. D’accordo, c’è la pandemia e tutto quello che le vien dietro, i bar sono ancora chiusi e tutti gli eventi sportivi sono sospesi sino a data da destinarsi, ad eccezione della Bundesliga che riprenderà sabato prossimo con la diretta su Sky alle 15,30 di Borussia Dortmund-Schalke 04 che non immagino comunque possa catturare l’attenzione di milioni e milioni d’italiani. Però Urbano Cairo non è nemmeno Zio Paperone, anche se da oggi al 7 giugno Topolino e gli altri eroi di Disney occuperanno due pagine intere della Gazzetta raccontando le loro storie di sport a fumetti, robe da non credere, e quindi, se chiederà lo stato di crisi, non penso che ci sarà molto da meravigliarsi, né da discuterne. Anche a Sky, che per la verità dopo lunghe proteste mi ha ridotto l’abbonamento d’aprile di 30 euro, meglio d’un pugno in un occhio, dovrebbero almeno dare un bel taglio all’organico della redazione sportiva, soprattutto a quella di pallacanestro, e liberarsi di opinionisti e collaboratori che hanno stipendi da capogiro che sono un insulto alla miseria sia per le cazzate che sparano che per le critiche che non muovono nemmeno a quel lavativo di Mario Balotelli. Ma lo scandalo è un altro. Ovviamente si fa per dire e pregandovi ancora una volta di non prendermi troppo sul serio perché in fondo preferisco scherzare piuttosto che piangere. Così come non è un dramma, parlando d’ora in avanti solo di pallacanestro, che Mamma Rosa non abbia una news dallo scorso Natale e che rimastichi sempre il solito osso-buco della Virtus che smania per Abass o di Venezia che rincorre (ormai da secoli) Fontecchio o di Brescia che rivorrebbe indietro Michele Vitali per accoppiarlo di nuovo al fratello. E non ti dice invece niente di Stefano Tonut che, prima della conquista della Coppa Italia, aveva chiesto di divorziare anzitempo da De Raffaele o di Reggio Emilia che non si chiamerà più GrissinBon, ma che ha ritrovato la sua pecorella smarrita, Alessandro Dalla Salda, che tornerà ad occupare per i prossimi tre anni la poltrona d’amministratore delegato che aveva lasciato due stagioni fa e che, ai tempi del carognavirus, è riuscito magistralmente  a coinvolgere lo stesso tre importanti industriali e un grosso manager del territorio, di cui uno dei quattro sarà anche il presidente, in un ambizioso progetto che avrà ancora quella fantastica persona che è Stefano Landi come patron. Evviva. Piuttosto è parecchio più inquietante che Giannino passi ormai per un burattino nelle mani del Mangiafuoco che nasce dall’Etna e viene da San Antonio (Texas). O che già ci si chieda in giro cosa è cambiato nella Lega da quando è arrivato il presidente Umberto Gandini che Luca Chiabotti ha chiamato Gambini come l’ex grande fortitudino (Germano). Poco o niente. Non si parla di sponsor, né di tivù in chiaro. I diciassette club sono sempre più litigiosi tra loro e ognuno continua a tirare acqua al proprio mulino. Al punto che mi viene da domandarmi che senso ha tenere ancora in piedi una mega struttura come è la Lega quando la baracca potrebbe essere tenuta benissimo in piedi dalla Federazione che organizzerebbe i campionati con gli arbitri e le squadre a suo piacere facendo risparmiare alle società un sacco di quattrini. Se invece la Lega ha la funzione di sostenere le iniziative – spero non economicamente – della A Better Basketball che è una emanazione della Sport Lab, l’agenzia del superagente speciale Virginio San Bernardi, allora non ho nulla da eccepire. Perché non potrei più campare senza la Banda Osiris che mi offre ogni giorno mille spunti per scrivere gonfiandomi da Narciso come sostiene Gesù Cripto Superstar Eleni al quale mi tocca purtroppo dare ragione. Infatti non bastava che la Lega di Egidio Bianchi promuovesse come partner a settembre le annuali convention milanesi della Banda di Ciccioblack Tranquillo o che si affidasse alla A Better Basket di San Bernardi, Pastina Chiabotti e Andrea Bassani (Iena Ridens) per organizzare assieme a Marco Aloi (Zio Fester) e Federico Ciliberti (new entry) le manifestazioni collaterali di basso profilo e modesto successo della Coppa Italia di Firenze o di Pesaro. Adesso la Lega di Mahatma Gandhini mi deve anche condividere e diffondere sui suoi social le video-intervista di Meet the best dei tre piccoli porcellini (nella foto) della Banda Osiris che sono iniziate il 25 aprile, cioè un mese e mezzo dopo le pillole giornaliere di Dan Peterson diffuse da Superbasket.it e dai canali della stessa rivista, di cui DindonDan è il direttore. Durante il coprifuoco è andata molto forte anche l’iniziativa televisiva di PierLuigi Marzorati che ha successivamente coinvolto personaggi del calibro internazionale di Juan Antonio Corbalan, Slavnic, Volkov, Mickey Berkowitz, Tarakanov, Jim Brower e poi Dino Meneghin (meraviglioso) e Valerie Still (stupenda) ottenendo un altissimo gradimento sempre sulle piattaforme social di Superbasket. Ebbene non ci crederete ma nessuna delle due ottime promozioni alla nostra pallacanestro è stata minimamente presa in considerazione dalla Lega  di Gandini che invece ha dato largo spazio agli ospiti di Bernardi, Chiabotti e Bassani che sono stati, come non era difficile prevederlo, gli allenatori della scuderia di Virginio o particolarmente legati alla Banda dell’Osiris. Ovvero MaraMeo Sacchetti, Gas Gas Trinchieri, Ettore Messi(n)a, Sasha Djordjevic e Prozecco Pozzecco. Oltre a Michelino D’Antoni, Don Gel Scariolo e Maurizio Gherardini. E ovviamente a Umberto Gandini per rufianarselo. Ora, a parte il clamoroso fiasco della puntata dedicata a Mike D’Antoni per l’intempestivo e noioso intervento del solito ossessivo Ciccioblack che mi domando cosa aspetti Sky a mandare in prepensionamento con tanti saluti e baci e grazie al cazzo, è da capire per l’ennesima volta come le altre società, e in primis la Reyer di Napoleone Brugnaro, campione d’Italia e detentrice della Coppa Italia, possano tollerare che la Lega, che tra un po’ chiamerò Slega, che mi sembra un termine molto più appropriato, possa far differenze tra i figli dell’Osiris e i figliastri di chissà quale buona donna privilegiando solo i primi e snobbando invece allenatori di primissimo valore come Walter De Raffaele, il più vincente nell’ultimo lustro della nostra serie A, Artiglio Caja, Max Chef Menetti, Frank Vitucci, Cesare Pancotto, Frank Buscaglia e Enzino Esposito. Per non dire di Simone Pianigiani e Luca Banchi. Vade retro Satana.