Casa Casarin: i playoff a 16 e 53 anni per Davide e Federico

Mi ero fatto un nodo al fazzoletto. Come mi aveva insegnato mio padre. Così adesso, soffiandomi il naso, mi sono ricordato di scrivere che la Reyer di Walter De Raffaele il prossimo anno parteciperà all’EuroCup che è la seconda coppa del vecchio continente dopo l’EuroLega. Non più Champions League dunque. Con le sue tremende trasferte all’Est. E non più avversarie rognose di cui però facevi presto a dimenticarti il nome. Avesse un palasport da sette-ottomila, Venezia potrebbe disputare anche l’Eurolega assieme all’Armani: non le mancano le palanche e i giocatori, ma mi sa tanto che ne vedrò passare ancora tanta d’acqua sotto il ponte di Rialto prima che Napoleone Brugnaro possa realizzare il sogno di tutta una città che con buona probabilità lo rivoterà sindaco tra un anno. A meno che non rinunci a voler costruire il palazzetto sulle sue terre, ai Pili di Marghera, dove approderanno presto le grandi navi da crociera, ma in aperta campagna e qui non avrebbe che l’imbarazzo della scelta. Perché Venezia sarà anche un’isola, ma ha tanta di quella terra(ferma) intorno che chissà quante tonnellate di patate potresti piantarci. Al punto da riuscire a sfamare tutti i crucchi di questo mondo con o senza il chiodo sull’elmo. Nel frattempo la Reyer giocherà ancora al Taliercio senza aria condizionata la terza e l’eventuale quarta partita di semifinale con Cremona. E si morirà dal caldo. Che è in arrivo dall’Africa. MaraMeo Sacchetti suderà come un matto e dovrà cambiarsi come minimo di camicia alla fine di ogni quarto. Ma soprattutto si scivolerà sul parquet peggio che sul ghiaccio e il rischio d’infortuni sarà molto alto. Piove a scrosci e per questo non ho alcuna intenzione oggi d’allontanarmi da casa se non prima che scenda la sera. Quando volerò al Palaverde per gara due dei playoff sempre di semifinale ma stavolta di A2. Domenica la De’Longhi ha fatto un sol boccone di Treviglio nonostante di nuovo Max Chef Menetti abbia dovuto rinunciare a David Kyle Logan e Amadeo Tessitori zoppicasse vistosamente. Però Treviso ha tante di quelle energie da spendere in difesa che nemmeno ve lo immaginate. In più Lorenzo Uglietti e Davide Alviti stanno disputando un playoff davvero fantastico, per non parlare di Matteo Chillo che il suo allenatore ha ragione a chiamare Roccia perché non lo sposti nemmeno di un centimetro. E poi ha una mano così calda che non capisci come la Fortitudo abbia potuto farselo portar via sotto al naso. Neanche Treviglio è male. Anzi, è già stata brava ad eliminare Verona e senz’altro pure Adriano Vertemati ha fatto un ottimo lavoro con i giovani D’Almeida (2001), Pecchia e Caroti se Pesaro ci ha messo gli occhi sopra e non è detto che non sia il tecnico che sta cercando Ario Costa per la prossima stagione. E comunque è il favorito rispetto a Pilla Pillastrini e a Eugenio Dalmasson. Così come è assai probabile che Nicola Brienza, di cui Cantù può anche fare senza, affianchi Lele Molin a Trento. E così sarete contenti: pur non muovendomi da Venezia vi ho regalato lo stesso qualche chicca. Non ho invece ancora ben capito se Giacomo Baioni quest’anno sia stato l’assistente di Ray-ban alla Reyer perché la scorsa primavera ne ero assolutamente convinto, ma poi lui mi aveva dissuaso promettendomi che, qualora fosse sul serio sbarcato in laguna, si sarebbe fatto subito vivo. In verità non l’ho più sentito. Però giusto ieri sera ho saputo che vorrebbe essere il vice di VincEnzino Esposito a Brescia al posto di Alessandro Magro che pure ha un altro anno di contratto e allora ditemi voi: lo scrivo o non lo scrivo? L’ho già scritto. E lo chiamo o non lo chiamo Zabaioni? Sì, lo chiamo Zabajoni e pure con la j lunga. Intanto Andrea Diana sta cercando casa in Brianza e non è difficile immaginare quale squadra di serie A allenerà nella prossima stagione e quale società gli pagherà lo stipendio. Mentre Walter De Raffaele ieri sera ha fatto debuttare nei playoff Davide Casarin (nella foto) per un paio di minuti contro Trento, mentre suo padre Federico ha giocato domenica la prima finale dei playoff di serie C con la maglia di Mirano contro Piovene Rocchette battuta di due punti (65-63). Ora il promettente ragazzo ha sedici anni appena compiuti e il presidente della Reyer qualcuno in più: cinquantatrè. E quindi quale delle due è secondo voi la notizia più clamorosa?