Chris è autistico: aiutiamolo a trovargli una scuola

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Di Chris so poco. Ma ho preso a cuore la sua storia. Chris abita a Spinea, non lontano da dove abito io. E per questo un giorno mi piacerebbe e andrò a conoscerlo. Mi ha scritto di lui sua mamma. Un’amica di Facebook. Dicono che Facebook sia un’idiozia, uno scacciapensieri per ragazzini che giocano a fare gli adulti, un modo infantile comunque di comunicare in rete per non sentirsi soli in questo mondo che anche i grandi fanno sempre più fatica a capire. E probabilmente è così. Spesso l’ho pensato anch’io. O, meglio, lo pensavo prima dell’altra sera. Quando su Facebook ho ricevuto privatamente un messaggio di Tania. Che pure non conosco. Ho più di tremila amici nel social network. Ai quali giro gli articoli del mio blog. Sono articoli di satira sportiva, ma anche di cronache di vita. Buttati giù a modo mio. Buonasera, Claudio. Mi ha scritto Tania. “Perdonami se ti disturbo. Sto cercando qualcuno che possa aiutare mio figlio Chris pubblicando quello che da un mese stiamo vivendo. Chris è autistico e il prossimo anno dovrebbe andare in prima superiore. L’ho iscritto puntualmente in una scuola dopo aver fatto un percorso di due anni per poterlo inserire. L’iscrizione mi è stata rigettata il giovedì prima di Pasqua quando il termine per procedere ad una seconda scelta era ormai scaduto. Nessun istituto ora accetta l’iscrizione di Chris perché fuori termine. In questo mese ho scritto delle letteraccie a tutte le istituzioni scolastiche senza esito alcuno. Te l’ho fatta breve anche per non tediarti inutilmente. Chiedo a te perché ho visto che sei un giornalista”. E io chiedo aiuto a voi. Il problema è più grande di me, lo riconosco, però credo che non lo sia per tutti. Chris è un ragazzo autistico che non parla, ma sa farsi volere bene dai compagni di classe. Ha una disabilità grave, ma è autonomo e non aggressivo. Anzi, è molto affettuoso. A Chris piacerebbe imparare a cucinare. E per questa ragione Tania lo voleva iscrivere al Cesare Musatti di Dolo, non lontano da Spinea e da Mestre, che è un istituto professionale di Stato anche per i servizi enogastronomici e della ospitalità alberghiera. E aveva presentato con l’appoggio dell’insegnante di sostegno tutta la documentazione necessaria e tutti i certificati neuropsichiatrici del caso affinché la domanda fosse accettata dalla dirigenza scolastica del Musatti. Altri discorsi non ne voglio fare. Anche se si potrebbero dire tante cose. E non piacevoli. La materia è del resto complessa e lo ammetto: mi sento un ignorante assoluto in materia. Né voglio qui scatenare la mia vis polemica alla quale mai ho rinunciato in quarant’anni di professione, ma stavolta faccio volentieri un’eccezione perché me lo consiglia il cuore. Dico solo che Chris ha il diritto allo studio nel rispetto delle proprie inclinazioni. Alla pari dei suoi due fratelli più piccoli e più fortunati di lui. Chiedendo di nuovo agli amici di Facebook di dare una mano a Tania. Che invano ha bussato a tante porte per sentirsi umiliata rispondere: “Mi spiace, signora, è troppo tardi: le classi sono già state fatte”. Io penso invece che per Chris ci si possa anche stringere un po’. Tra paste e sfoglie. Come nel laboratorio di Cognento, alla periferia di Modena, dove è da poco sorto un progetto pilota per i ragazzi autisti tra i 14 e i 25 anni nei quali si è scoperto un vero e proprio talento per confezionare i tortellini. Grazie al loro perfezionismo e inclinazione alle attività ripetitive.