Ale Gentile, nuovo stop di due mesi: una brutta tegola

Goudelock Andrew Germani Basket Brescia - EA7 Emporio Armani Milano - Lega Basket Serie A 2017/2018 Playoff Semifinali gara 3 Montichiari, 28/05/2018 Foto Ciamillo-Castoria

Se mi chiedete cosa ha fatto la nazionale di Meches Mancini non lo so. Vado allora subito a vedere: ha spezzato le reni (2-1) all’Arabia Saudita. Bene. Gol di Balotelli e del Gallo Belotti. Di più non posso dirvi. Ho ben altro per la testa. O, meglio, ho la testa nel canestro sino al collo. E ieri sera davanti alla tivù con un occhio ho visto Brescia-Milano e con l’altro Casale Monferrato-Fortitudo. Sono già a Trieste e tra un’ora andrò al palazzo tutto di rosso vestito che porta il nome del principe dei principi del nostro basket: Cesare Rubini. Che non sopportava i giornalisti che pensavano di saperne più di lui e li chiamava “bulgari” per non dire che erano comunque degli straccioni. Io invece li chiamo quelli della Banda Osiris e ci siamo lo stesso capiti. Il primo duello delle semifinali dei playoff di A2 l’ha vinto l’Alma del paisà Eugenio Dalmasson. Super Javonte Green: 29 punti e 8 rimbalzi. Sostenuto da Matteo Da Ros (12 + 7 assist). Ma troppo presto s’è fatto male John Brown III per negare che Treviso ha giocato ad handicap negli ultimi tre quarti. Stasera Pilla Pillastrini non sa se potrà contare sull’americano che viene da Roma e che domenica ha preso una brutta botta al ginocchio destro già ammaccato. Vedremo. Ma prima di dare la De’Longhi per spacciata ci andrei ugualmente molto piano non fosse altro perché ho una stima infinita per Matteo Fantinelli e Michele Antonutti. Ieri intanto, nell’altra semifinale, Casale ha battuto la Fortitudo di Gianmarco Pozzecco di due punti con una tripla di Giovanni Tomassini, una emme e due esse, a una dozzina di secondi dalla sirena. E così non sono bastati i 31 di uno straordinario Mancio Mancinelli che ha sbagliato l’ultimo tiro. Non ne capisco il motivo, ma Mamma Rosa sta snobbando questi playoff di A2, che invece sono interessantissimi e molto caldi, limitandosi a dare il risultato finale. Come ho fatto io per Italia-Arabia Saudita che non so nemmeno dove si sia giocata. Vado ancora a vedere sul giornale: a San Gallo in Svizzera. Robe da non credere. Piuttosto il nostro Gallo finalmente una ne ha indovinata. Aveva predetto la finale Nba tra i Cavs e Golden State e così sarà per il quarto anno di fila. Michelino D’Antoni ci è andato molto vicino, ma forse ha perso l’autobus della vita. Peccato. Mentre si è rifatto male Alessandro Gentile. Per la serie: continua a piovere sul bagnato. E davvero mi spiace. Stavolta il più giovane dei figli di Nando e Maria Vittoria si è storto un dito della mano destra durante un allenamento in palestra per conto proprio, dovrà sottoporsi a intervento chirurgico e non potrà tornare ad allenarsi prima di un paio di mesi. Una brutta tegola per lui e per la nazionale di MaraMeo Sacchetti che alla fine di giugno affronterà a Trieste la Croazia che stavolta non sarà farina da far ostie. Non solo: Ale dovrà anche rinunciare alla Summer League di Las Vegas con gli Houston Rockets, la squadra di D’Antoni che detiene i sui diritti nella Nba. Insomma non gli resta che andare in vacanza in Sardegna e, già che c’è, accontentarsi dei 200 mila euro di contratto che gli ha offerto il Banco di Sardara per la prossima stagione. E mettersi l’animo in pace. Ma ora scappo. Come sempre ho fatto tardi e sono più lento di una lumaca. Abbiate pazienza. A domani. A patto che non mi domandiate più chi vincerà lo scudetto. Piuttosto Andrew Goudelock (nella foto, ndr), che mi rifiuto di chiamare il Mini Mamba, resterà a Milano? Non credo. Anche se ieri a Montichiari ha messo in gabbia la Leonessa di Brescia.