Ora Venezia non ha più alibi: o vince o è bolla di sapone

aquila

Dobbiamo già chiamarli ex campioni d’Italia? Ci andrei coi piedi di piombo prima di darlo per scontato. La Reyer è al muro davanti al plotone d’esecuzione: su questo non ci piove. O batte domani sera la Dolomiti Energia nel palasport di Trento ai piedi del Monte Bondone o non rivince il titolo neanche se tutti, da Mamma Rosa a Dan Peterson, avevano scommesso su di lei all’inizio dei playoff e non volevano sentir storie: è la favorita per la conquista di un altro scudetto. In effetti giocava la miglior pallacanestro, all’ultima giornata aveva messo in ginocchio l’Armani, le rotazioni di Walter De Raffaele erano perfette, tanto che andavano a fagiolo persino all’esigentissimo e competente Napoleone Brugnaro. Facce allegre. Entra questo, esce quello: cambia poco. Stefano Tonut in ascesa esponenziale. Massì prolunghiamo d’altri due anni il contratto a Austin Daye anche se costa l’occhio della testa. Mitchell Watt non si discute e rinnova. Michael Jenkins è un signor cambio per i piccoli come Paul Biligha per i lunghi. Cremona spazzata via nei quarti al terzo soffio. Marquez Haynes è animale da playoff. Pero Peric ciondola la testa con le braccia lungo ai fianchi, ma lui è sempre stato così. Michael Bramos è la bestia nera dei trentini. Tutto vero. E nulla d’esagerato. Solo Ray-Ban mise le mani avanti: “Non dire gatto se non ce l’hai nel sacco”, volle avvertire, ma nessuno gli diede retta. Tranne il vostro pennivendolo che non ha mai cambiato idea: solo Milano può perdere questo scudetto. Malgrado Simone Pianigiani non vi piaccia e la sua squadra sia inguardabile: lenta, impacciata, indolente. Come la Juve d’Allegri? Una tiritera del genere. Dindondan ha una sfera di cristallo che non funziona da tempo, ma di comprarne una di nuova, pidocchio com’è, nemmeno si sogna: aveva scritto che Avellino avrebbe affrontato in semifinale Venezia e difatti la Sidigas è in vacanza da oltre una settimana e Sacripantibus sta facendo le valigie con tutta la calma di questo mondo. Cosa è poi successo in gara-1 e in gara-2 tra i campioni d’Italia e i gatti di Vicolo dei Miracoli è risaputo. E non ci torno neanche sopra perché non mi sembra proprio il caso di riaprire un libro dell’orrore. Piuttosto in gara-3 la Reyer si è sfasciata nell’ultimo quarto dopo che nel finale del terzo era rientrata in partita con le triple estemporanee di De Nicolao e Tonut, ma dal 58-56 non ha più segnato buttando nel cesso una montagna di palloni. E, quando si è risvegliata dall’incubo, Trento era ormai scappata con un tremendo 12-0 in 6’ che avrebbe schiantato persino un toro da monta. Ma vado oltre. Perché è inutile piangere sul latte versato. E poi per i funerali c’è sempre tempo. Piuttosto domani gli oro-granata di Ray-ban scendano sul parquet pensando di non avere più alibi. Né gli arbitri, qualsiasi essi siano, Filippini, Seghetti e Bartoli, discreti o scarsi, non importa, di sicuro non in malafede, altrimenti me ne sto a casa e mi risparmio la strada per il Brennero. Né il sindaco che dovrebbero semmai legare ad un albero come il bardo di Asterix che, se non ricordo male, si chiama Assurancetourix ed era stonato più di una campana al punto che i galli lo dovevano pure imbavagliare. Né l’assenza di Bramos che difatti sarà della partita e non credo s’estranierà dalla battaglia anche se un po’ ammaccato. E comunque potete raccontarmela quanto volete: quelli saranno anche i gatti del vicolo dei Miracoli che graffiano e ti stanno appiccicati addosso dal primo all’ultimo secondo, hanno sette vite e non si tirano indietro se c’è da fare anche a botte, ma Venezia è parecchio più forte: poche balle, non se lo dimentichi. E non può di nuovo perdere la testa. Come Daye ieri sera: un antisportivo, un tecnico e il cartellino rosso, solo per baruffare con Sutton che non mi sembra nemmeno un’aquila. Solo le grandi squadre fanno la storia. Le altre sono bolle di sapone che pizzichi e ti si sciolgono in mano. Anche se Shavon Shields (nella foto, ndr) ti schiaccia in testa ed è un giocatore meraviglioso da EuroLega. Però il figlio di Darren non è da meno. E neanche il guerriero greco. Certo la Reyer dovrà essere molto brava per mettere tutti i gattini bianconeri nel sacco e De Raffaele (tre tecnici nelle ultime due partite) assai più tranquillo. Ma sabato non so cosa fare e d’andare al mare con questo caldo non ne ho proprio voglia.