Coldebella lascia Varese e salta sul treno per Kazan

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Il cappuccio non fa il monaco. O come direbbe un uomo colto come Claudio Lotito: “Cucullus non facit monachum”. Insomma ci siamo capiti. E mi scuso, visto che ci sono, se vi scoccio anche di lunedì. Che già è il giorno più brutto della settimana. Soprattutto se ieri come al solito stavate quasi per appisolarvi guardando il Gran Premio, stavolta di Francia, quando Vettel alla prima curva è andato a sbattere contro Bottas svegliandovi di soprassalto e di malumore. Ora mi piacerebbe proprio sapere a chi è mai venuto in mente di spostare le corse dalle 14 a metà pomeriggio della domenica quando era così bello addormentarsi dopo pranzo assieme all’ovattato rombo dei motori e ai noiosi commenti dei telecronisti. Così come mi domando chi possa aver dato la patente al tedesco della Ferrari che neanche riuscite ad immaginare quanto mi sia odioso. Persino più di Turrini che non mi ricordo mai con quante erre si scriva: forse con tre, anche se a lui, mitomane qual è, ancora non basterebbero. Però come facevo a tenere ancora per me questa primizia di palla nel cestino che avevo nel cassetto ormai da un bel po’ di tempo? Mentre al Mondiale di calcio, a Samara, l’Uruguay sta spazzolando via la Russia sotto di due gol (SuarezLaxalt) già alla mezzora e in dieci all’intervallo per l’espulsione di Smolnikov. Nemmeno Pardo, che non si chiama Leo come Turrrini altrimenti sarebbe Leo-Pardo, mi facilita per la verità la digestione specie se lo prendo la sera dopo il caffè con il Tiki Taka e poi non riesco più a addormentarmi con quel peso sullo stomaco. Peggio di una pizza ai quattro formaggi più patatine fritte e salsiccia e il Basket Room di Ciccioblack. Che spero non venga giovedì a Trieste dove può stare tranquillo o, meglio, sereno: si giocherà lo stesso Italia-Croazia anche senza di lui. Basta e avanza Jerry De Rosa. Nel frattempo El Matador Cavani firma il 3-0 per la Celeste che, zitta zitta, non becca gol e vince il girone a punteggio pieno. E dalla Russia arriva la conferma che attendevo da qualche ora: l’Unics Kazan ha fatto una proposta indecente a Claudio Coldebella che, come si dice in questi frangenti, non avrebbe mai potuto rifiutare. E difatti sarà il nuovo general manager della squadra tatara che quest’anno è arrivata quarta nel campionato Vtb United League dopo le final four di Mosca con Cska (nono titolo), Khimki e Zenit San Pietroburgo ed è stata eliminata nei quarti dell’EuroCup dal Bayern. “Quando arrivano certi treni non si possono lasciar passare”, ha convenuto Toto Bulgheroni che è sempre stato un gran signore, ma che comunque ha accusato il colpo basso. “Specie se hai cinquant’anni”. Quelli che ha compiuto proprio oggi il direttore generale della Openjobmetis che ieri ha piantato in asso Varese dopo aver convinto un mese fa Attilio Caja che non sarebbe stato carino da parte sua se fosse andato ad allenare la Sidigas una volta prolungato per altre due stagioni il contratto. Si può dire che ho visto il ragazzo di Castello (Castelfranco Veneto, in provincia di Tre-visi) nascere nella Mestre di Celada e posso anche capire che si fosse offerto pure alla Virtus perché Masnago gli era ormai diventata stretta. Piuttosto mi stupisce che Edo Bulgheroni, il figlio di Toto e presidente dello scudetto della stella, abbia in una recente intervista all’Anticonformista tirato le orecchie al padre perché non aveva lasciato andare Artiglio ad Avellino quasi volesse smontargli il miracolo della Varese dell’allenatore dell’anno. “Caso mai Coldebella è insostituibile perché nel basket è guida e visione”. Difatti, via lui, adesso Varese chiude. Avrei voluto anche parlarvi dell’abito che non fa il monaco alludendo in particolare a MaraMeo Sacchetti. Che era un piedi-piatti alla Bud Spencer, ma sul parquet danzava sulle punte come il primo ballerino del Bolshoi. E ora è il cittì della nazionale, una terza o quarta scelta di Giannino Petrucci, e non il Monsignor Della Casa che vuole insegnare al mondo come ci si comporta facendo le prove di forza persino con il Professor Boscia Tanjevic. Fatalità oggi è stato anche il compleanno di Toto Bulgheroni e molti, oltre a fargli gli auguri, ne hanno approfittato per raccomandarsi e per prendere il posto del preziosissimo Coldebella che, prima di saltare sul treno per Kazan, mi auguro che almeno concluda il passaggio di Ronald Moore dalla Flexx Pistoia all’Ojm di Caja. Esclusi i cavalli di ritorno (Vescovi, Cappellari, Gioffrè e Vacirca) il buon Toto aveva puntato su Flavio Portaluppi ma il Lupo ha appena lasciato l’Armani e voltato pagina. E allora? Non sarebbe una brutta idea se fosse Edo Bulgheroni a scegliere il successore dell’Insostituibile da due giorni introvabile al telefono. A patto che dalla Banda Osiris non peschi Andrea Bassani perché in tal caso mi cambio d’abito e faccio sul serio il monaco di clausura. Mentre, tornando in Russia, la Spagna e il Portogallo si salvano per il rotto della cuffia dalla clamorosa eliminazione dagli ottavi del Mondiale e l’improponibile arbitro paraguaiano Caceres grazia quel cafone di Cristiano Ronaldo, che pure ha fallito un rigore, scolorando col Var il cartellino rosso a giallo. Ma ora non guardo Pardo, altrimenti per tutta la notte ce l’avrò qui sullo stomaco e di nuovo non chiuderò occhio.