La testa sotto la sabbia come gli struzzi e Cantù è salva

struzzi

Uno dei due non me la racconta giusta. E così non so più a chi credere. Al creditore furioso che sostiene d’avanzare un bel po’ di quattrini da Dimitri Gerasimenko, e per questo ha presentato un lodo in Federazione perché risolva la diatriba, o al solerte funzionario del Palazzo il quale giura che a tutt’oggi non è stato ancora presentata una sola vertenza contro l’imprenditore russo d’origini ucraine che un giorno è segnalato a Londra e un altro a Cipro e comunque gira sempre alla larga dal resto dell’Europa e soprattutto dal Bel Paese. Dove ha lasciato la moglie Irina che non se la passa di certo bene o almeno non sa più cosa rispondere a chi le domanda notizie del suo sposo. Che nel febbraio del 2015 venne presentato da Mario Canfora, il famoso C10H16O di Mamma Rosa, come un colosso di 199 centimetri e 100 chili con la passione per il basket “che ha il conto in banca illimitato ed è il proprietario della Krasniy Oktyabr, la seconda fabbrica d’acciaio più grande della Russia”. Che però sembra abbia chiuso licenziando tutti i dipendenti. Ovviamente Gerasimenko è anche il patron della Red October che gioca a Desio ed è stata con Brescia e Varese la grande rivelazione dell’ultima serie A per merito esclusivo di Marco Sodini senza soldini, logicamente costretto alle dimissioni il giorno dopo i playoff con i campioni d’Italia dell’Armani e prima d’andare completamente fuori giri. Ora chi ne capisce qualcosa è bravo. Perché oltre tutto pare che i debiti di Cantù ammontino ad un paio di milioni di euro. Eppure il nostro imprevedibile Geri continua a spendere e spandere se è vero, come è vero, che ha preso come allenatore per la prossima stagione Evgeny Pashutin che non gli costerà meno di 300.000 dollari. Mentre i giocatori italiani non vedono l’ombra di un centesimo da marzo e allora potrebbero non firmare la liberatoria per l’iscrizione della squadra brianzola a questo campionato e al tempo stesso depositare un lodo arbitrale, come vi dicevo, presso la Federbasket, ma non l’hanno ancora fatto e sinceramente non ne comprendo le ragioni. Hanno forse paura. E di cosa? Tanto più che Andrea Crosariol è stato trattato da Gerasimenko come un pacco postale e messo in disparte senza una giusta causa o un valido motivo. E così la Comtec, che altro non è che la commissione tecnica di controllo delle società, sembra che in questo caso abbia le mani legate. Mentre l’anno scorso incise pesantemente sulla sentenza federale, poi confermata dal Collegio di garanzia del Coni, cha stabilì d’esclusione dalla serie A della Juve Caserta “che non aveva dimostrato d’aver adempiuto ad ogni obbligazione nei confronti dei propri tesserati, compresi i lodi Fiba”. Perché forse la situazione della Red October è molto diversa? O vogliamo far finta di niente? A meno che non si voglia salvare una piazza storica e magnifica come Cantù. E allora basta dirlo e potrei essere anche d’accordo, ma almeno la si racconti giusta finendola di prenderci per il naso e confessando di voler mettere la testa sotto la sabbia come gli struzzi. Giannino Petrucci sull’argomento non si è ancora espresso. Anche perché magari nessuno gli ha mai posto il quesito. Nemmeno Capo d’Orlando. Che sarà allenata quest’anno – guarda caso – proprio da Marco Sodini sempre più senza soldini. Dal momento che anche il club siciliano non è che nuoti nell’oro e sia altrettanto puntuale nei pagamenti. Per informazioni chiedere al paisà Andrea Mazzon che si è da poco accasato a Ravenna. L’altro quesito del giorno è se l’invenzione della bicicletta sia da attribuire a Leonardo da Vinci nel 1490 o al barone tedesco Karl von Drais duecento anni fa. Decidete pure voi. Io so per certo invece e, sulla mia pelle, che il più grande succhiaruote della nostra pallacanestro è Mamma Rosa che poi ti batte sempre in volata e racconta d’essere arrivata prima sulla notizia che invece è trita e ritrita e ha copiato di sana pianta. Il suo specialista è C10H16O  che per Giannino è come un fratello. E per fortuna non (mi) ha detto come un figlio. Però neanche non scherza Sportando che è un sito che va alla grande e non avrebbe bisogno di voler stravincere aggiungendo spesso “come vi abbiamo anticipato” quando non è sempre vero. Ad esempio sul passaggio di Claudio Coldebella all’Unics è arrivato secondo se non terzo. Così come la Prealpina su Roland Moore a Varese. Mentre è una bugia che Coldebella è volato a Kazan “dove ha firmato un ricco triennale con il club russo” come ha scritto oggi la Gazzetta perché l’ex digi della Ojm era in Grecia per festeggiare con gli amici il suo 50esimo compleanno.