Tutti contro Valentino: Marquez e Lorenzo vergognosi

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Ne è valsa la pena d’aver puntato la sveglia stamattina alle otto meno qualche minuto per vedere in diretta da Sepang il Gran Premio della Malesia. Dove ne sono successe davvero di tutti i colori. In pista, ma anche e soprattutto nel dopo gara. Al punto che oggi sul blog avrei voluto occuparmi d’altro: se non di basket, che magari anche a voi viene fuori (come a me) dalle orecchie, almeno di sci o di calcio. E invece eccomi qui ad annoiarvi a parlare di motociclismo. Del quale, se però pensate che ne mastichi poco, vi sbagliate di grosso. E’ anzi la mia segreta passione da quasi un ventennio. Da quando cioè per il Giorno ho seguito il GP di Assen, in Olanda, che solo dal prossimo anno non si correrà più al sabato, e Paolone Beltramo (voto 9) mi accompagnava dietro le balle di fieno a spiare quegli acrobati che a velocità folle ci sfrecciavano vicino zigzagando tra le pieghe di un circuito pauroso. A quei tempi Guido Meda per esempio correva dietro a Deborah Compagnoni, che lo seminava anche senza gli sci ai piedi, e probabilmente nemmeno sapeva chi fosse Valentino Rossi del quale già il grande Carlo Pernat mi diceva che sarebbe diventato un fenomeno unico al mondo. Max Biaggi non cavalcava ancora l’Honda, ma già con l’Aprilia aveva vinto tre titoli nella quarto di litro. E Loris Capirossi andava invano tentando la fortuna in una classe, la 500, troppo più grande di lui. Quel che è accaduto invece oggi a Kuala Lumpur non credo che ve lo debba raccontare. Se invece vivete su Marte, ve lo riassumo in fretta e a modo mio. Al via Rossi ha solo 11 punti più di Lorenzo a due gare dalla fine del MotoGp, ma quel che lo preoccupa di più è la nuova alleanza ispanica tra il suo compagno di squadra nella Yamaha e quel brigante di Marc Marquez. Il quale si lascia passivamente passare da Jorge Lorenzo, mentre ingaggia subito un duello furibondo e isterico, a spanciate e ceffoni, con Valentino. Facendo intanto da tappo alla fuga di Daniel Pedrosa, che andrà a vincere senza problemi portandosi a spasso Lorenzo, e innervosendo da morire il nostro che lo manda giustamente anche a quel paese. Siamo al sesto giro, Rossi e Marquez si sono già sorpassati cento volte, quando Valentino decide di fargliela pagare: in curva rallenta un po’, lo guarda storto, s’allarga e lo accompagna fuori pista dopo che l’Honda di Marc gli ha ammaccato due volte il fianco sinistro della Yamaha. Per me ha fatto bene, anzi benissimo, ma non è così per tutti. Qualcuno dice che il Dottore ha mollato anche un calcetto alla moto di quella Faccia da schiaffi, ma non è proprio vero. Qualcun altro, Loris Caporossi, tanto per non far nomi, voto 4, è molto severo e quasi astioso con Rossi che accusa velatamente di slealtà sportiva, neanche lui, quando correva, fosse stato uno stinco di santo. Per eventuali conferme potete comunque sempre citofonare al giapponese Harada. Mentre il permaloso Guido Meda (voto 6 e mezzo, ma solo di stima) dichiara di non voler prendere le difese di nessuno, né di schierarsi da una parte o dall’altra, né ci fa almeno il favore di dirci a chi potremmo semmai rivolgerci per avere un parere illuminante sul giallo della Malesia. A chi l’ha visto? Nel frattempo Rossi taglia il traguardo al terzo posto e vede ridotto ad appena 7 punti il suo vantaggio in classifica su Lorenzo. Ma non è ancora tutto: la direzione di gara di Sepang, sentiti i due litiganti, decide di penalizzare il Dottore facendolo partire in ultima fila nel prossimo Gp di Valencia che tra due domeniche chiuderà la stagione. Vale a dire, caro Vale, dà già pure l’addio al decimo titolo iridato. E difatti tanto vale che te ne resti anche a casa. A Tavullia. O che te ne vai subito in vacanza. Al mare. Come per la verità mi dicono ci stia già pensando. Perché Jorge Lorenzo può strillare finché vuole sostenendo che la Race Direction avrebbe dovuto togliere a Rossi anche le mutande. Intanto però può ringraziare Marquez per il Mondiale che gli ha regalato su un piatto d’argento oggi e in Australia grazie ad un vergognoso complotto ordito da loro due con il terzo spagnolo, Daniel Pedrosa, involontariamente complice. Quanto a Irene Saderini, la conduttrice molto carina di Paddock live su Sky, così tanto per finire, do un dal 3 al 4 in pagella perché sono arrabbiato nero e non le lascio passare lo sgradevole “è una bella bega” con il quale ha iniziato la trasmissione del dopo gara di Sepang. Salvo poi, per farmi perdonare, se vuole le presento Ponzio Pilato. Col quale potrebbe benissimo fare amicizia. Visto che la pensano entrambi allo stesso modo. Però sempre a patto che il suo fidanzato, Danilo Petrucci, in Malesia sesto, non sia, oltre che bravo, anche terribilmente geloso.