Tra Virtus e Milano saranno le ultime partite sulla Rai

parabole

Dal mio carpe diem d’una domenica mussa, senza sole e senza gusto: “Non voglio essere un genio: ho già problemi a sufficienza cercando d’essere solo un uomo”, modestamente confessava lo scrittore e filosofo francese, nato in Algeria, Albert Camus, premio Nobel per la letteratura. D’accordissimo. Però se senti in tivù uno dire questo: “Per motivi di logica, prima che di contabilità, se un valore non fosse verificabile in termini di congruità, non potrebbe mai comparire in un documento di sintesi” cosa ti viene da pensare? Delle due l’una: o d’essere di fronte a un gran cervello o a un povero matto da neurodeliri. Decidete pure voi. Io mi sono limitato a scuotere la testa dicendo: ma come parla questo? E ho spento subito la televisione. Passando a vedere in streaming su Lnp pass la prima finale di A2 (tabellone argento) che si è giocata ieri nel PalaMangano in fiamme tra Scafati e Cantù e che è stata nettamente vinta (89-79), se non lo sapete già, dalla squadra del vivace re dei pomodoro pelati, Nello Longobardi, e allenata dal napoletano Alessandro Rossi che avrò il piacere (forse) di conoscere qualora salisse in serie A. Non credo, ma non è nemmeno da escludere.

La Givova per questi playoff si è comunque rafforzata con David Cournooh che sino a un mese fa giocava per la Vanoli ed è con Cremona retrocesso in A2. E lo stesso ha fatto l’Acqua San Bernardo di Marco Sodini assicurandosi con gli ultimi soldini Luca Vitali che con Napoli si è invece salvato a fine aprile per il rotto della cuffia. Ora Cournooh da Villafranca è stato ieri il miglior marcatore (17 punti) della sfida che concederà domani il bis sempre a Scafati, mentre il mio caro Superbone, dopo aver firmato la tripla del 14-18, si è spento nella ripresa assieme a Bryant, Cusin e compagnia bella. Bella? Beh, si fa per dire. Ma non è questo di cui vi volevo parlare, anche se la Gazzetta non si è minimamente preoccupata di dare il risultato finale della gara 1 impegnata com’è a raccogliere pubblicità dalle case di costumi da bagno o a difendere le scelte del fragilissimo Giannino Petrucci addirittura con il resuscitato Giorgio Specchia, il giornalista intertriste della curva degli ultras di San Siro dalla quale buttavano giù i motorini. Quanto piuttosto del fatto che anche il mercato della seconda lega dovrebbe darsi delle regole e fissare una data di chiusura definitiva delle trattative. Non so, a fine primavera o al massimo qualche giorno prima di Pasqua. Altrimenti, per assurdo, Verona avrebbe potuto assoldare Amadeus Della Valle e stasera schierarlo a Udine nell’altra finale (tabellone oro) dei playoff di A2 rendendo la vita ancora più complicata, di quanto già non lo sia stata, alla squadra di Matteo Boniciolli. Che comunque si è imposta in volata per 67-64 e più per demerito della Tezenis di Alessandro Ramagli (13 su 24 dalla lunetta) che per proprie virtù (13 punti di Trevor Lacey e 10 del solito inesauribile Michele Antonutti).

Lo posso facilmente immaginare: sarete ancora lì a domandarvi chi mai fosse quel genio incompreso o quell’asino vanesio, a seconda dei punti di vista, che pontificava sulla “congruità e la sintesi della ragion pura”. Se un po’ mi conoscete, avreste già dovuto averlo indovinato. Però devo anche ammettere che stavolta Ciccioblack Tranquillo si è davvero ben mascherato dietro un abominevole podcast di calcio, Slow News, che vi racconta, come dice lo spot di Sky, domani le notizie di ieri, e che stavolta affrontava il tema delle plusvalenze sempre con la sua boria e la sua pappagorgia, somigliando più a Bubu che a Yoghi e non capendone probabilmente neanche lui niente di quel che stava leggendo sul gobbo tirando gli occhi. Ora che Ciccioblack sia invidioso da un sacco di tempo dei successi dell’amico Federico Buffa che, saltando dal basket al football, ha fatto prima un favore a me, che non lo guardo mai, e poi a se stesso, dando le dimissioni persino dalla Banda Osiris, non è che la scoperta dell’acqua calda. Però se c’illudiamo che possa anche Flavio abbandonare le telecronache di palla nel cestino per quelle del pallone siete completamente fuori strada. Basterà infatti tra un paio d’ore accendere la tv su Sky Sport Uno o su Sky Sport Nba per sentirlo urlare come un demonio nella seconda finale tra i Golden State Warriors e i Boston Celtics. Nonostante gli ascolti continuino a franare sotto la linea rossa dei diecimila sfigati, ma sono molti di più i santi che lo proteggono in paradiso e quindi non azzardatevi a toccarlo: potrebbe la sua corte dei miracoli anche graffiarvi.

Restando con le parabole e le antenne ben dritte sui tetti delle case degli italiani (vedi foto) e chiudendo anche il pezzo prima che la carrozza di Cenerentola si trasformi in zucca, quelle che Raidue (forse) trasmetterà dopo le prime quattro finali-scudetto tra la Virtus e l’Armani che da mercoledì a giorni alterni andranno invece sempre in onda su Raisport agli orari che Umberto Gandini ha lasciato scegliere alle due società (le 21 alla Segafredo Arena e le 20.30 al Forum), potrebbero davvero essere le ultime che la tivù di viale Mazzini trasmetterà di qui in avanti per almeno il prossimo triennio. E’ assai probabile infatti che la LegaBasket non rinnoverà con la tivù di Stato il contratto che scade a fine mese in quanto è ormai completa la rottura tra le parti e stavolta non mi straccio i capelli per la disperazione. Anzi. Perché se Alessandra De Stefano, il nuovo direttore dello sport di Saxa Rubra, pensava d’aver il coltello dalla parte del manico e di poter dettar legge in casa d’altri con Gandini e i sedici club inginocchiati ai suoi piedi che pendono dalle sue labbra, sapete cosa le dico? Che si tenga ben stretta la bici legata alla catena di Urbano Cairo e pure la serie A di pallavolo che mi fa venire il latte alle ginocchia e ha pure ascolti del cavolo. Perché la pallacanestro italiana vivrà anche in una casetta più piccola di quella che la De Stefano ha in Canada con tanti fiori di lillà, ma pur sempre ha una sua dignità che nessuno si può permettere di calpestare. O mi sbaglio? Insomma c’accontenteremo di vedere le partite dal prossimo ottobre su Discovery+, Eurosport e su DMax in chiaro (canale 52 del digitale terrestre) e forse pure su 20Mediaset Hd. Oppure sul cellulare. Catturando i giovani soprattutto con gli hightlive dei match. Tanto più di 150.000 spettatori Raisport non fa. Neanche col Ghiro d’Italia o a Piazza di Siena. Come del resto l’EuroLega su Sky che non è andata mai oltre i 20.000 ascolti nei playoff di Milano contro l’Efes. Men che meno con Ciccioblack al timone e l’intoccabile Messi(n)a a prua. Buonanotte! Ma come? Non vedi in diretta i tuoi mitici Celtics? Mica son matto. Domani ci saranno mille repliche e una mi pare d’averla anche registrata. Toglierò il volume e la seguirò in santa pace. Tanto stavolta purtroppo vincerà Golden State. Scommettiamo? P.s.: non vi conviene mai scommettere con me. Golden State-Boston 107-88 (1-1 nella serie) nonostante i 37 punti di Jayson Tatum. Gara 2 decisa nel terzo periodo (35-14). 29 di Stephen Curry, insopportabile come Ciccioblack…