Il tornado della Riviera del Brenta: nessuno più ne parla

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Non vi garba – me ne sono accorto – che prenda per il lato B il vostro Silvio Martire che il 29 settembre compirà 79 anni. E anche vi capisco: lo avete votato per un ventennio in milioni di milioni che, al confronto, le stelle di Negroni non sono più di due o tre. E solo adesso cominciate a vergognarvene. Ma non tutti. Come i nostalgici del fascismo. E comunque non è mia la colpa se alla ragazza di sedici anni l’ex Cavaliere supplicò: “Fai piano, amore, sennò mi fai male”. Come scrisse la minorenne brasiliana, Iris Berardi, sul suo diario sequestrato. Né posso essere insensibile alle lacrime di Patrizia D’Addario che, arrivata nel palazzo di giustizia di Bari proprio mentre Berlusconi se ne andava da un’uscita laterale, è scoppiata in lacrime: “Ne vogliono fare un santo con l’aureola”. E io cosa vi ho sempre detto? Poi ha letto una lettera di sei pagine. Che vi risparmio di riassumere. Troppe bugie tranne una: “Non sono mai stata una escort”. E comunque sapete cosa faccio? Vado a giocare a golf dopo tanto tempo. Ho bisogno di un po’ d’aria pulita e di qualche carezza di vento. E vi pianto tutti in asso. Anche perché sui giornali non c’è proprio niente. Come la sera in televisione. A parte qualche tranquillo filmetto. Come Ricatto d’amore. Con Sandra Bullock Ryan Reynolds. O Sotto il sole della Toscana. Del 2004. Che mi ero perso. Interpretato con dolcezza da Diane Lane, un’altra delle mie attrici preferite. Ovviamente stroncato dalla critica. Che, se il film non è un mattone o una pizza, lo boccia sempre senza pietà. Come ha fatto Mattia Nicoletti: “Se questo film serve per promuovere il turismo nazionale, ben venga, però il consiglio, se volete proprio vederlo, è quello di cucinarvi poi una bella ribollita”. Con questo caldo? Ma chi è Nicoletti? Già, chi è? Nessuno, come disse di chiamarsi Ulisse a Polifemo. Sul Pian del Cansiglio c’è un diciotto buche che è un amore. L’ha costruito con le sue mani il cimbrico Franco Della Libera, strepitoso personaggio, che mi è venuto incontro alla sedici, un par quattro disegnato a ridosso del bosco, ed è sceso dal trattore tagliaerba per abbracciarmi come un fratello. L’ho spesso detto e ora mi ripeto: se nel golf non ci fossero i golfisti, sarebbe lo sport più bello del mondo. Il Cansiglio è un altipiano prealpino che incontri salendo da Vittorio Veneto e fu uno dei luoghi sacri della resistenza partigiana durante la seconda guerra. Tra malghe e casere è baciato da un vento sempre gentile. Ha fatto invece disastri l’impressionante tornado che si è scatenato mercoledì pomeriggio sulla Riviera del Brenta: come un terremoto, se non peggio. Cinquecento case senza tetto, Villa Fini del ’600 rasa al suolo, oltre 150 sfollati: danni per circa cento milioni di euro. Con il colpo di coda finale che ha abbattuto un traliccio dell’alta tensione accartocciandolo. Eppure, fuori dal Veneto, nessuno più ne parla. Neanche il Tg3 nazionale.Come si sono lamentati ieri molti lettori del Gazzettino. Peccato che il loro direttore, Roberto Papetti, nelle sue lettere a se stesso, già il giorno prima parlasse d’altro. E cioè dell’unico argomento che pare ultimamente interessarlo: la Grecia.Un’ossessione quotidiana. Neanche l’Italia lo badasse.