Solo un matto può andare a Pesaro per la Coppa Italia

fiorello

Ho avuto un’idea meravigliosa. Capita anche a me. Ma non più di una volta all’anno. Altrimenti mi monto la testa. Come Queen Elisabeth Casellati che voleva diventare presidente della Repubblica e non si è staccata dal cellulare (all’orecchio) nemmeno per applaudire la rielezione di Mattarella. Dopo i tre giorni della Merla che hanno chiuso gennaio e non sono stati poi così tremendi. Come i due anni di Dejan Kulusevski alla Juventus. Oggi è Sant’Orso. Quindi offro un canestro d’auguri a Oscar Eleni. Sempre che non s’arrabbi se lo continuerò a chiamare Gesù Cripto per via della sua grande passione per il Messi(n)a che non riesco proprio a comprendere. In fondo il presidente-allenatore è a Milano dal giugno 2019, quando fece fuori in 24 ore Simone Pianigiani con la complicità di Panta Panta Panta, Leon Leon Leon, Fiiiii Bum!, Leo Dell’Orco, e non ha vinto neanche la metà di quello che ha invece portato a casa lo spernacchiatissimo (dall’Orso) Livio Proli pur facendo spendere il doppio dei milioni a Giorgio Armani. Da una ventina a oltre 40. Ma questo non lo ricorda mai nessuno e non ve lo ha spiegato nemmeno Angelino Costa che pure lunedì si è vantato d’aver trovato il coraggio a due mani per scrivere contro la deroga federale che l’anno scorso ha permesso a Caja d’allenare due squadre (Varese e Reggio Emilia) nella stessa stagione e contro il visto extracomunitario suppletivo concesso la settimana scorsa dal Coni a Cantù e Forlì per sostituire i no vax Robert Johnson, miglior straniero dell’A2, e Kenny Hayes. In verità nel primo caso non mi sembra che Artiglio abbia potuto falsare il campionato come ha scritto l’ardito pensionato del Carlino perché fu cacciato da Toto Bulgheroni, Andrea Conti e dal General Luis Scola dopo la prima partita di SuperCoppa, il derby peraltro vinto contro Cantù. Mentre del secondo vi avevo già parlato a suo tempo dando subito ragione alla Lega di Pietro Basciano che si era opposta alla sostituzione dei due americani senza green pass. E comunque come si sarebbe comportato Angelino Costa al posto di Giovanni Malagò se in favore dei brianzoli del caro Roberto Allievi si fosse fatto in quattro il sottosegretario di Stato al Ministero dell’interno nel governo Draghi, il canturino Nicola Molteni? Scommettiamo che avrebbe calato le braghe ancor prima che il deputato della Lega di Matteo Salvini gli allungasse la mano per presentarsi? Domani è la festa della Madonna della Candelora che “dall’inverno semo fora (siamo fuori), ma se vien coa piova (con la pioggia) e col vento dell’inverno semo (siamo) dentro”. Non so se domani usciremo dall’inverno. Ne dubito: il termometro segna meno uno e sta calando la nebbia, però è sicuro che i decessi per Covid nelle ultime ventiquattr’ore sono stati in Italia 427. Ve lo scrivo in lettere così magari capite meglio il senso del mio discorso: quattrocentoventisette. Di modo che sarebbe forse il caso di non cavalcare l’onda dei tiggì e dei quotidiani di destra che vorrebbero convincermi che la pandemia si sta rapidamente esaurendo o è in rapida discesa. Sì, come la Streif di Kitzbuhel. Difatti venerdì 11 in Veneto riapriranno le discoteche. E dal 16 al 20 febbraio a Pesaro si giocherà la Coppa Italia di palla nel cestino nello stesso palasport dove giusto un paio d’anni fa scoppiò uno dei più devastanti focolai di quello che allora chiamavamo coronavirus. Qui stanno diventando tutti pazzi da legare. O mi sbaglio? Non credo. Anche se mi piacerebbe. E comunque, se Costa vuole proprio parlare di campionati falsati, non sarà mica per caso questo di serie A un torneo regolare con l’Armani che non gioca in tivù a Santo Stefano contro la Virtus perché ha dieci positivi nel gruppo-squadra, quindi anche uno dei tre portaborse, e se lo fa proibire dall’Asl di Milano? Così come Derthona, che ha un padrone molto ricco e potente, Beniamino Gavio, ha saltato il delicato match di Bologna contro l’UnaHotels solo perché ha scoperto a colazione d’avere J.P. Macura con il virus e quindi dopo pranzo l’ha fatto salire in pullman assieme al resto della squadra di Peppa Pig Ramondino per far ritorno a casa senza ovviamente giocare la partita. Mentre Venezia e Treviso sono ugualmente scese sul parquet nonostante avessero mezza squadra falcidiata dal Covid. E meno male che la Nutribullet di Max Chef Menetti senza Russell, Dimsa, Akele e Sims, hai detto niente, ovvero quattro quinti del quintetto-base, domenica ha incredibilmente battuto la Carpegna Prosciutti di Luca Banchi, reduce – a proposito – dal successo sull’Olimpia dell’imbattibile Ettore Messina, altrimenti chissà cosa avrebbero scritto sui siti gli stupidi nostalgici di Benetton che nella città di Signore e Signori hanno ancora il coraggio d’aprir bocca? Dalle mie parti si dice: tre volte bon fa mona. E ovviamente più mona di un veneto non c’è assolutamente nessuno. D’accordo, ma quale sarebbe poi stata questa mia meravigliosa idea? Ve lo confesserò meglio domani. Perché è già scoccata la mezzanotte e devo volare sulla carrozza prima che la mia testa torni ad essere una zucca. Di certo non guarderò nessuna delle cinque serate di Sanremo. Questo è poco ma sicuro. Nemmeno con una pistola puntata alla tempia. Perché non reggo più Amadeus. Neanche se ci sono Fiorello con i bigodini (vedi foto) o Ornella Muti che presenta le canzoni con la voce roca. Insopportabile Amadeus come Monica Maggioni, direttore del Tg1. O come Marino Bartoletti, Aurelio De Laurentiis, Leo Turrini (con una, due o tre erre?), Massimo Cacciari, Maurizio Belpietro, Cristiano Malgioglio, Barbara D’Urso: ho l’imbarazzo della scelta. O Urbano Cairo. Al quale la Juve l’ha fatta davvero bella. Portandogli via sotto al naso Federico Gatti che si stava per sedere con lui a tavola per la cena e per firmare il contratto con il Toro. Ora non so se Gatti sia un promettente difensore non proprio più giovanissimo (23 anni) e se il prossimo anno farà coppia con De Ligt nel cuore della difesa bianconera. Intanto è rimasto al Frosinone in serie B, ma volete mettere la libidine di vedere il marito di Mamma Rosa con la faccia di chi si è appena preso una mattonata in faccia dalla sua peggior nemica? Non ha prezzo. E comunque Cairo, incassato il colpo basso da casa Agnelli, ha avuto lo stesso la spudoratezza di far dare alla sua Gazzetta 7.5 come voto di mercato d’inverno al suo Torino salito sul podio al fianco della Juventus (9) e dell’Inter (8). Due punti e mezzo più di Milan e Fiorentina! Robe da matti. Perché ha preso Samuele Ricci e Demba Seck che, scusate l’ignoranza, ma non so neanche dove sia andati a scovarli? Evviva. A domani sera allora. Avendo deciso, ecco la meravigliosa idea, di scrivere il mio Scacciapensieri ogni sera mentre va in onda Sanremo e milioni d’italiani sono incollati al televisore. Compresa la mia Tigre che ha però preso sonno sul divano in soggiorno. E’ un impegno che mi prendo e stavolta, lo giuro, sarò di parola. Mi costi quel che costi. Pure qualche ora di sonno. Anche se sono molto dispiaciuto per l’orgogliosa Nutribullet di uno straordinario Giordano Bortolani (19 punti) che ha perso a Istanbul con il Darussafaka 88-76 la prima partita della top 16 di Champions crollando sfinita solo negli ultimi cinque minuti quando ancora conduceva di un punto. Senza Sims che è rimasto a Treviso. Con Russell, Akele e Dimsa che si sono uniti dopo la quarantena alla squadra direttamente arrivando al palasport dall’aeroporto. Non bastasse, Mikk Jurkatamm, il ventunenne estone inserito da Menetti nel quintetto iniziale, si è subito scavigliato dopo aver centrato una tripla a dir poco sfacciata. Peccato. Non è un momento fortunato per la squadra di Giuseppe De’Longhi che secondo Forbes è l’ottavo miliardario del BelPaese con un patrimonio di 5,2 miliardi di dollari. Non lontanissimo dai 7,7 di Giorgio Armani (quinto). La cui squadra non so cosa abbia combinato a Belgrado con la Stella Rossa in EuroLega. Non mi credete? Fatene a meno. Però appena ho sentito la voce di Ciccioblack Tranquillo alternata a quella del Nonno di Heidi, Davide Pessina, ho spento la tivù e non l’ho più riaccesa. Proprio come quando ho visto Amadeus.